Sopra, Lev Tolstoj. Il libro di Basinskij raccontagli ultimi dieci giorni dello scrittore.Foto d'ITAR-TASS
Sono passati cent’anni da un episodio che, avvenuto in un villaggio russo, finì per avere un’eco mondiale: un mattino un vecchio di 82 anni partì in gran fretta, di nascosto dalla moglie, dalla tenuta di Jasnaja Poljana. Si chiamava Lev Tolstoj e il suo nome era famoso ben oltre i confini russi. Se vi era in Europa all’inizio del XX secolo una persona di autorità spirituale mondiale, era proprio lui, il grande vecchio di Jasnaja Poljana. Le circostanze della sua partenza e della morte che seguì 10 giorni dopo nel tempo sono state alterate da illazioni e pettegolezzi. A distanza di un secolo, distinguere la realtà dalla leggenda è ancor più difficile, ma è proprio questo lo scopo che si è prefisso lo scrittore e giornalista Pavel Basinskij.
Nel libro Begstvo iz raja
(Fuga dal paradiso) uscito quest’anno (nella foto a destra la copertina
del libro), Basinskij ha ripercorso le orme di Tolstoj da quando era un
“buono a nulla”, come lo chiamavano i fratelli, fino a quando divenne
ufficiale emerito, proprietario terriero, padre di una numerosa famiglia
e, divenuto un celebre scrittore, infine precettore dell’umanità.
Tolstoj credeva che l’uomo fosse stato creato per la felicità. Lui
stesso aspirava al “paradiso” fin dal giorno in cui da bambino seppellì
una simbolica bacchetta verde che, secondo una leggenda, aveva il potere
di rendere felici. Da allora si allontanò sempre più dalla ricetta
infantile della felicità. Ormai vecchio, avrebbe detto: «Se avessi
creato io gli uomini, li avrei fatti già vecchi, di modo che a poco a
poco diventassero bambini».
Basinskij prende in esame non solo la fuga di Tolstoj, ma anche il
paradiso: questo progetto durato una vita intera, grandiosa, eppure
infelice. Jasnaja Poljana, il luogo in cui Tolstoj era nato, divenne il
suo rifugio. Ma neppure qui trovò pace. La sua “fuga dal paradiso” fu
l’esito di anni di tentennamenti e tormenti. Il principale merito del
libro sta forse nel fatto che vi si può udire la voce di Tolstoj che si
dibatte tra i dubbi sino al giorno in cui prenderà una risoluzione che
fino ad allora gli era sembrata impossibile.
IN LIBRERIA
Due proposte tra i tanti libri di e su Tolstoj usciti in italia in
occasione dell’anniversario della sua morte (a cura di Annelisa Alleva)
Nell’opera postuma l’esotico Caucaso
Titolo: Chadži-Murat
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Voland
Traduttore: Paolo Nori
Il romanzo di Tolstoj uscito postumo nel 1912 inaugura la collana “Sírin
Classica” di Voland dove scrittori, in questo caso Paolo Nori,
traducono i grandi classici. Ha la cornice esotica del Caucaso e viene
considerato l’ultima grande opera di Tolstoj. Riflette l’epoca forse più
tormentosa della sua vita.
Morte in diretta da Astapovo
Titolo: Tolstoj è morto
Autore: Vladimir Pozner
Casa editrice: Adelphi
Traduttore: Giuseppe Girimonti Greco
Uscito nel 1935 fu il primo romanzo di Pozner. Si svolge nella stazione
di Astapovo dove Tolstoj morì e racconta i giorni della sua agonia
alternando dispacci telegrafici e articoli a stralci dei diari e delle
lettere di Lev e della moglie. Ne risulta un collage molto affascinante
di cronaca e memorie.
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