Solikamsk: esploriamo un tesoro dell’architettura russa nato sulle miniere di sale

Turismo
WILLIAM BRUMFIELD
Lo storico e fotografo di architettura William Brumfield ci porta in questa città degli Urali che, grazie al suo passato industriale, ebbe le possibilità economiche per veder crescere chiese, monasteri e altri edifici di grande pregio

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi (si veda il paragrafo a fine articolo). La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nelle sue immagini dei monumenti architettonici scattate nei siti storici in giro per la Russia.

La visita di Prokudin-Gorskij nella zona degli Urali settentrionali, avvenuta presumibilmente nella primavera del 1913, in occasione del 300º anniversario della dinastia Romanov, includeva la città di Cherdyn e il piccolo insediamento di Nyrob, che avevano connessioni dirette con la storia della famiglia Romanov. Il fotografo conosceva personalmente Nicola II e sicuramente avrebbe volentieri intrapreso un progetto su commissione dell’imperatore.

Le origini di Solikamsk e l’estrazione di sale

Sebbene Prokudin-Gorskij abbia scattato diverse fotografie in queste aree remote, non ha lasciato alcuna traccia di una visita a Solikamsk, la città storica più grande della zona, che quasi sicuramente attraversò durante il suo viaggio verso nord, in direzione di Cherdyn. In ogni caso, Solikamsk vanta uno dei più impressionanti complessi architettonici di importanza storica dell’intero vasto Territorio del Perm.

Posizionata vicino al fiume Kama, circa 370 chilometri a nord della città di Perm, Solikamsk fu fondata nel 1430, quando la famiglia di mercanti Kalinnikov (provenienti da Vologda) vi aprì una miniera per l’estrazione del sale. Infatti, il nome della città significa “sale sulla Kama”.

Ancora oggi, l’economia di Solikamsk (con una popolazione attuale di circa 110 mila abitanti) dipende pesantemente dall’estrazione di potassio e altri sali correlati. Entro la fine del XVII secolo, Solikamsk fungeva anche da importante punto di transito non solo per la Siberia, ma anche per il commercio con la Cina.

La combinazione di raffinazione del sale, amministrazione e logistica creò le basi economiche necessarie per importanti costruzioni a Solikamsk, in particolare chiese.

Nonostante le gravi perdite subite durante il periodo sovietico, con le sue politiche antireligiose, Solikamsk ha conservato molti edifici del suo centro storico. Questi e altri monumenti architettonici si trovano tutti a breve distanza dalla piazza del mercato, che ancora oggi è il centro della città.

L’influenza ortodossa

Il principale monumento di architettura religiosa a Solikamsk è la Cattedrale della Trinità, risalente al tardo XVII secolo, con l’adiacente torre campanaria di 60 metri e una guglia che sembra un trapianto architettonico di San Pietroburgo. E potrebbe benissimo esserlo, dato che fu costruita nel 1713, dieci anni dopo la fondazione della città di Pietro. Non lontano dalla Cattedrale della Trinità si trova la pittoresca Chiesa dell’Epifania, con la sua vivace decorazione di piastrelle in ceramica. L’interno vanta una superba iconostasi risalente ai primi anni del XIX secolo, miracolosamente intatta.

Il quarto elemento principale dell’insieme architettonico del centro di Solikamsk era la Cattedrale dell’Esaltazione della Croce, iniziata nel 1698 e consacrata nel 1709. Dalla sua posizione sulla riva sinistra del fiume Usolka, questa chiesa era il punto di riferimento paesaggistico di Solikamsk da ovest. Semplice nella pianta e insolitamente ampia nelle proporzioni, la chiesa aveva una grande cupola, originariamente coperta da scandole di legno. Durante il periodo sovietico, quando l’edificio fu convertito in birrificio, tutti gli elementi sopra il livello del tetto furono rimossi.   

Ci sono altre chiese e monasteri a Solikamsk, la maggior parte dei quali è raggruppata a breve distanza a piedi dalla centralissima piazza del mercato. Lo straordinario ensemble architettonico al centro di Solikamsk testimonia la fervida attività edilizia vissuta dalla città tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo.

Il Convento della Trasfigurazione

Circa 200 metri a est dal centro si erge il Convento della Trasfigurazione, fondato nel 1683 da Evdokija Shchepotkina, vedova di un mercante di Mosca che si era arricchito grazie al commercio con Solikamsk. Nonostante il suo lascito, il convento era povero, e i resoconti coevi notano che non aveva terreni propri né diritti di pesca.

Per il sostentamento quotidiano, il Convento della Trasfigurazione dipendeva dall’elemosina raccolta dalle monache, che vivevano in modeste abitazioni di tronchi tipiche della zona centrale di Solikamsk. Tuttavia, fin dalla sua fondazione, il convento fu dotato di un paio di chiese in mattoni, una riscaldata per l’uso in inverno e l’altra “estiva”.

Il Monastero dell’Ascensione-della Trinità

L’estremità opposta di Solikamsk è segnata dal Monastero dell’Ascensione-della Trinità, che esisteva già nella seconda metà del XVI secolo. Ricostruito nel 1608, il monastero era un insieme di edifici in legno fino alla fine del XVII secolo, quando iniziò la costruzione della Chiesa dell’Ascensione (ora Cattedrale della Trinità). Costruito tra il 1698 e il 1704 con il sostegno della famiglia di mercanti Surovtsev, questo capolavoro ha una cupola e un tetto semplice sopra una struttura dalle pareti bianche che è tra le più riccamente decorate di Solikamsk.

Una seconda chiesa in muratura nel Monastero dell’Ascensione fu costruita tra il 1731 e il 1734 e dedicata a San Michele Maleinos (ora all’Ascensione). Austera nella decorazione, la chiesa fiancheggia la porta principale (est) del monastero e fungeva da base per la torre campanaria del monastero.

Nel 1764 il Monastero dell’Ascensione fu chiuso, in quanto economicamente non sostenibile, durante le riforme monastiche di Caterina la Grande, e i locali rimasero inutilizzati per diversi anni. Nel 1795 un trasferimento di religiosi portò alla nuova dedica, come Monastero della Trinità, e i servizi religiosi ripresero.

Chiuso alla fine degli anni Venti del Novecento, il monastero dell’Ascensione-della Trinità fu dato in uso nel 1938 all’Nkvd per essere utilizzato come prigione all’interno dell’Usollag, struttura parte del sistema del Gulag. I lavori di restauro sui santuari danneggiati iniziarono solo alla fine degli anni Ottanta, e nel 1999 il monastero fu restituito alla Chiesa Ortodossa.

Chiesa di San Giovanni Battista

L’elemento architettonico più distante dal centro, ai margini occidentali di Solikamsk, è la Chiesa di San Giovanni Battista, situata in quello che in passato era conosciuto come il villaggio di Krasnoe. Sorgendo vicino alle rive del fiume Usolka, le forme imponenti della chiesa e del suo campanile a sei piani potevano essere viste dal fiume, fungendo così da faro per le imbarcazioni dirette a Solikamsk.

Le alte forme della Chiesa di San Giovanni Battista apparvero in due fasi. La “chiesa inferiore” dedicata a San Giovanni Battista, fu iniziata nel 1715 e completata nel 1721 con il sostegno di una donazione del mercante di sale Ivan Surovtsev. La chiesa superiore, dedicata a San Giovanni il Guerriero, fu completata nel 1772 con una donazione del conte Aleksej Turchaninov, proprietario del villaggio di Krasnoe e di una grande fonderia di rame. Le facciate della Chiesa di San Giovanni Battista mostrano gli abbellimenti decorativi tipici dello stile di Solikamsk.

Caterina la Grande e l’eredità del sale

Durante il regno di Caterina la Grande, il percorso per ulteriori attività estrattive e industriali negli Urali si spostò a sud, verso i nuovi insediamenti di Perm e di Ekaterinburg, che non erano serviti dalla Via di Babinov (la carovaniera che collegava Solikamsk con Verkhoturje, da dove i viaggiatori potevano proseguire alla volta di Tobolsk, in Siberia), ma dalla nuova Via Siberiana, appena aperta. Tuttavia, Solikamsk riebbe una modesta ripresa nella parte finale del XIX secolo, un revival evidente in diversi edifici in mattoni il cui design è tipico delle città provinciali russe.

La principale ragione di questa nuova crescita fu la ristrutturazione negli anni Settanta dell’Ottocento delle saline locali di proprietà della famiglia Rjazantsev. Tanto che il sale continuò a essere estratto presso le ex saline Rjazantsev anche sotto la proprietà statale sovietica, fino al 1972. Diversi massicci edifici in tronchi del XIX secolo sono sopravvissuti, e rappresentano un raro esempio di strutture industriali in legno ancora visibili nella loro sede originale.

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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