Oggi è persino difficile immaginare che un tempo la mappa della metropolitana di Mosca non apparisse come un mostro intricatissimo. La prima linea della metropolitana fu inaugurata nel 1935 e contava 13 stazioni. Si chiamava “Sokolnicheskaja” e si estendeva dal Parco Sokolniki fino al centro di Mosca, a Okhotnyj Rjad, con diramazioni verso Park Kultury e Smolenskaja (quest’ultima stazione oggi si trova su un’altra linea).
Tre anni dopo l’apertura della prima linea, ne erano già state costruite altre due. Nel 1937 la diramazione dalla stazione Smolenskaja fu separata creando la linea blu (“Arbatsko-Pokrovskaja”) e prolungata fino alla stazione Kievskaja. Mentre dall’altro lato arrivava fino a Kurskaja, collegando così le stazioni ferroviarie Kurskij e Kievskij per mezzo della metropolitana.
Nel 1938 fu aperta la linea verde (“Gorkovsko-Zamoskvoretskaja”) dalla stazione Ploshchad Sverdlov (oggi Teatralnaja) alla stazione Sokol sul Leningradskoe Shossé.
La costruzione della metropolitana non si fermò nemmeno durante la Seconda guerra mondiale. Alcune stazioni funsero da rifugi antiaerei. Nel caso in cui i tedeschi avessero attaccato la capitale, le autorità avevano persino preparato un piano per distruggere la metropolitana, ma fortunatamente ciò non si rese necessario. Il 16 ottobre 1941 fu l’unico giorno nella storia in cui la metropolitana non aprì ai passeggeri (oggi viene chiamato “Giorno del panico”).
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Alla fine della guerra, la metropolitana era stata ampliata di sette stazioni. La linea blu fu prolungata fino a Izmailovskaja, dove si trovava un campo d’aviazione militare, e la linea verde fino alla stazione Zavod imeni Stalina (oggi si chiama “Avtozavodskaja”).
Inoltre, furono aggiunti diversi collegamenti tra una linea e l’altra.
Il primo semicerchio della Linea Koltsevaja (Anulare) fu costruito nel 1951, collegando Kurskaja e Park Kultury a sud. Poi il cerchio fu completato e chiuso sul lato nord, tre anni più tardi. In questo modo era possibile spostarsi comodamente tra le stazioni ferroviarie che si trovavano su linee diverse: la linea ad anello collegava Kievskaja, Belorusskaja, Kurskaja, Paveletskaja (ognuna di queste fermate ha una stazione ferroviaria omonima in superficie) e Komsomolskaja (fermata che porta a tre stazioni del treno: Leningradskij, Jaroslavskij, Kazanskij).
Alla fine degli anni Cinquanta le vecchie diramazioni esistenti furono ampliate: la Sokolnicheskaja raggiunse le stazioni Leninskie Gory e Universitet, dove nel 1953 era stato completato e inaugurato uno dei grattacieli staliniani, l’edificio dell’Università di Mosca.
Dalla fine degli anni Cinquanta alla linea ad anello si cominciarono ad aggiungere i raggi. Così ora, se due stazioni di interscambio si chiamano allo stesso modo, si aggiunge, per capire di quale si tratta “koltsevaja” (“della linea ad anello”) o “radialnaja” (“della linea radiale”).
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Il concetto dei “rami radiali” che partivano dalla linea anulare verso le periferie fu leggermente infranto, e nel 1971 il ramo radiale arancione fu esteso verso il centro della città fino alla stazione Ploshchad Nogina (ora è la stazione Kitaj-gorod). Allo stesso tempo, il ramo giallo da VDNKh cambiò colore in arancione: c’era infatti il progetto di farli diventare una sola linea.
Anche un nuovo ramo viola dalla periferia fu portato a Ploschad Nogina: diversi treni suburbani raggiungevano contemporaneamente la stazione Zhdanovskaja, facilitando notevolmente la vita delle persone che si recavano al lavoro dalla regione circostante in città.
Nel 1969 furono aperte anche due stazioni come nuova diramazione della linea verde “Gorkovsko-Zamoskvoretskaja”: dalla stazione Kolomenskaja a Kakhovskaja. Dal 1995 questa linea aveva già uno status indipendente, e ora fa parte della “Bolshaja Koltsevaja Linija”, la “Grande linea circolare” (la 11), che è stata completata nel 2023.
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Come previsto, nel 1972 furono collegate due sezioni della linea arancione “Kaluzhsko-Rizhskaja”, che fu significativamente estesa verso nord, dalla stazione VDNKh fino a Medvedkovo.
Allo stesso tempo, la linea viola “Zhdanovsko-Krasnopresnenskaja” fu estesa all’altra estremità della città, a nord-ovest. Divenne il ramo più lungo, 42 chilometri, e tra l’altro è ancora il più trafficato.
Nel dicembre 1979 fu inaugurata una nuova, ottava linea, la “Kalininskaja”, dalla stazione Markistskaja verso est fino a Novogireevo. La linea era di colore giallo e rendeva la metropolitana accessibile a un altro sobborgo orientale piuttosto densamente popolato.
A partire dal 1983, fu costruita a tappe una nuova linea, partendo da sud: la linea grigia Serpukhovskaja. Molte altre linee furono ampliate di alcune stazioni.
Una momento importante fu la ridenominazione di molte stazioni. Molti nomi sovietici furono sostituiti con nuovi nomi che corrispondevano a toponimi storici: ad esempio, la stazione Kolkhoznaja divenne Sukharevskaja, la Dzerzhinskaja divenne Lubjanka, Prospekt Marx divenne Okhotnyj Rjad, Kirovskaja divenne Chistye Prudy.
La stazione Zhdanovskaja fu ribattezzata Vykhino, e quindi l’intera linea viola “Zhdanovsko-Krasnopresnenskaja” cambiò nome in “Tagansko-Krasnopresnenskaja”. La linea “Gorkovsko-Zamoskvoretskaja” divenne semplicemente “Zamoskvoretskaja”, eliminando il richiamo a Maksim Gorkij.
Negli anni Novanta la metropolitana crebbe molto lentamente, e quanto a grandi risultati si vide solo un pezzo di una nuova linea, la “Ljublinskaja” che apparve dal quartiere di Marоno alla stazione ferroviaria Kurskij, colorata di uno sgargiante colore verde lattuga sulla mappa.
Dopo la stasi degli anni Novanta, la metropolitana ha ripreso a crescere dopo il 2000. Dopo quasi vent’anni di ricostruzione, nel 2001 è stata inaugurata la stazione di Vorobjovy Gory (ex Leninskie Gory).
La linea “Lublinskaja” (ora “Lublinsko-Dmitrovskaja”) è stata prolungata e la linea blu “Arbatsko-Pokrovskaja”, che per lungo tempo era stata solo un’appendice, è stata completata fino alla periferia nord-ovest della città.
Nel 2005-2006 sono state costruite due stazioni della metropolitana verso il nuovo polo del business pieno di grattacieli di Moscow City: Vystavochnaja e Mezhdunarodnaja sono diventate una propaggine della linea “Filjovskaja”.
Sono apparse allora anche due diramazioni piccole e fondamentalmente nuove che non si collegavano al centro. A nord dell’anello fu costruita una monorotaia (oggi è in funzione in modalità turistica), mentre a sud fu costruito il ramo “Butovskaja” della metropolitana di superficie “leggera”.
Negli anni Dieci del 2000, il ritmo impressionante della costruzione delle linee della metropolitana è diventato difficile da tenere sotto controllo. Nel 2016, l’“Anello Centrale di Mosca” (“Moskovskoe tsentralnoe koltsó”), una ferrovia di superficie concepita sotto Stalin ma completata solo ai nostri giorni, ha fatto la sua comparsa sulla mappa della metropolitana.
Nuove stazioni e linee sono state inaugurate a ritmi forsennati:
A sud-est è apparsa una nuova linea rosa della metropolitana che collega il sobborgo di Nekrasovka.
Entro il 2019, i cosiddetti Diametri Centrali di Mosca (MCD) avevano fatto la loro comparsa. Due lunghe linee diametrali, la D1 e la D2, basate su ex linee di treni elettrici suburbani, ora collegano non solo la periferia della città, ma anche i sobborghi e le città satellite, con il centro e tra loro. È diventato quindi possibile andare direttamente anche all’aeroporto di Sheremetjevo. Le due linee, di 52 e 80 chilometri, hanno notevolmente alleggerito il flusso di passeggeri della metropolitana.
Nel 2023 è stata completata la “Grande Linea Circolare”: ora c’è un altro modo per andare da un ramo all’altro senza dover passare per il centro e per la vecchia linea anulare.
Inoltre sono stati aggiunti altri diametri radiali, per collegare il nord, l’ovest e l’est di Mosca e la Regione di Mosca.
Oggi lo schema della metropolitana sembra a volte complicato anche per i moscoviti. Per questo motivo abbiamo preparato una guida dettagliata su come utilizzare la metro.
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L’amministrazione locale di Mosca ha presentato un piano per lo sviluppo della metropolitana fino al 2027. Secondo questo piano, saranno costruite molte altre linee per collegare sia i sobborghi che i quartieri che in precedenza avevano ancora difficoltà di accesso alla metropolitana. Non vediamo l’ora!
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