Cinque leggende metropolitane di San Pietroburgo che fanno venire i brividi

Se vi intriga il paranormale, andate a San Pietroburgo. Ogni quartiere della città ha una storia perfetta per chi ama mettere a dura prova i propri nervi

Immersa in secoli di storia, San Pietroburgo, fondata nel 1703, si è dimostrata un terreno fertile per le leggende metropolitane. Alcune  sono diventate talmente note che a volte sui siti web turistici e nei blog delle guide di San Pietroburgo si possono trovare persino i dettagli di questi eventi sovrannaturali, con tanto di date e di cognomi inventati…

1 / La maledizione del Canale Obvodnyj

L’Obvodnyj kanal è il canale più grande di San Pietroburgo. Lungo circa 8 chilometri, scorre dalla Neva, nei pressi del Monastero di Aleksandr Nevskij, fino al fiume Ekateringofka

Secondo la leggenda, durante la costruzione del canale cominciarono ad accadere cose strane. Gli operai si rifiutavano di lavorare, sostenendo che questo luogo aveva energie negative. Nonostante le difficoltà della costruzione, il canale fu aperto alla navigazione nel 1833 e nel 1913 si verificò il primo terribile evento: un corpo maschile smembrato fu trovato nelle sue acque. In seguito si scoprì che il defunto era stato ucciso dalla moglie.  

Dieci anni dopo, nel 1923, nel canale sarebbero state trovate alcune lapidi con scritte antiche e, sotto di esse, resti umani. Dopo la macabra scoperta, il canale divenne una zona scelta di continuo dai suicidi. I pochi che riuscirono a sopravvivere al tentativo di togliersi la vita affermarono di essere stati convinti a gettarsi in acqua da “voci” provenienti dalle acque, e alcuni dissero di essere stati spinti. Al canale e alla sua forza negativa sono state attribuite centinaia di vittime.

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2 / I fantasmi degli imperatori

“L’assassinio dell’Imperatore Paolo I”, ucciso in una congiura di Palazzo il 23 marzo 1801, in una incisione francese degli anni Ottanta dell’Ottocento

Nel marzo 1801, l’imperatore Paolo I fu assassinato dai suoi stessi collaboratori. La leggenda vuole che il fantasma di Paolo viva ancora nel palazzo dove fu ucciso e che la sua sagoma con una candela in mano sia visibile alle finestre del primo piano del castello. Alcuni custodi hanno affermato di aver visto l’imperatore con i propri occhi.

Il “Cavaliere di bronzo” (in russo: “Mednyj vsadnik”), celebre monumento di San Pietroburgo eretto da Caterina II a Pietro I, fondatore della città

È interessante notare che lo stesso Paolo, quando era ancora in vita, avrebbe incontrato il fantasma del suo bisnonno, Pietro il Grande. Raccontò questa storia durante una cena a casa della baronessa Henrietta Louise von Oberkirch: camminando per le strade di San Pietroburgo, disse di aver incontrato uno sconosciuto che lo aveva avvertito della sua morte imminente, e solo quando si salutarono Paolo riconobbe il defunto imperatore. Nel luogo in cui il bisnonno, secondo Paolo, era svanito, Caterina la Grande (madre di Paolo), aveva ordinato, come spinta da una forza interiore, di erigere il “Cavaliere di bronzo”. In seguito, Paolo ammise di aver raccontato la storia per scherzo. E c’è un’altra leggenda legata al monumento stesso: si dice che di notte prenda vita e che Pietro il Grande cavalchi in giro per la città. Questa storia era già nota ai tempi di Pushkin: nell’opera del poeta “Il cavaliere di bronzo” la scultura insegue il protagonista, Evgenij.

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3 / La rotonda in via Gorokhovaja

Il Palazzo Jakovlev, noto anche come Palazzo Evmentjev, o “Palazzo con la Rotonda” è stato costruito nell’ultimo decennio del Settecento. La rotonda si deve all‘architetto tedesco Georg von Winterhalter che la risistemò nel 1856

In via Gorokhovaya 57A si trova una casa che non colpisce per la sua architettura, ma è famosa per le sue storie mistiche. Se si iscrive la mappa di San Pietroburgo in un esagono, la casa si trova  all’intersezione delle diagonali, e questo spiegherebbe le sue proprietà demoniache.

All’interno della casa c’è una rotonda con sei colonne, circondata da due scalinate. Una scala raggiunge il terzo piano, mentre la seconda conduce a un pianerottolo sul quale non ci sono appartamenti. Da questa strana scala si dice che si possa vedere la settima colonna esistente in un’altra dimensione. Secondo un’altra versione, il passaggio per l’altro mondo è nascosto nel seminterrato dell’edificio: una volta un giovane ha osato entrarci, e 15 minuti dopo è tornato come un vecchio. E non si può andare lì a mezzanotte: si rischia di incontrare Satana, che sale nel mondo terreno attraverso una delle scale.

La celebre rotonda fu costruita per unire gli ingressi di via Gorokhovaja 57 e di Lungofiume della Fontanka 81. Per la sua acustica eccezionale è stata usata per concerti improvvisati da alcune star del rock sovietico

Un’altra leggenda dice che i desideri espressi nella rotonda si avverano. Ecco cosa scrive un utente su TripAdvisor: “L’acustica è incredibile. Quando si sussurra a malapena in uno dei piani, si può sentire chiaramente ogni parola all’altro piano! Sì, ho espresso un desiderio. E si è avverato sei mesi dopo, quando mi sono ritrovato di nuovo a San Pietroburgo…”.

4 / Lo specchio di Dracula

Interno della Tenuta Brusnitsyn sulla Kozhevennaja linija dell’Isola Vasilievskij. Nonostante lo stato di parziale abbandono, si conservano le ricche decorazioni interne e il palazzo è stato spesso usato per riprese di film in costume e videoclip

Nel XIX secolo il mercante Brusnitsyn costruì una villa sull’isola Vasilievskij e, per arredare le stanze, ordinò dall’Italia un magnifico specchio per la sala da ballo. La leggenda vuole che questo specchio fosse stato appeso nella tomba di Dracula.

Interno della Tenuta Brusnitsyn sulla Kozhevennaja linija dell’Isola Vasilievskij

Dopo qualche tempo, i Brusnitsyn notarono che, con impressionante regolarità, a tutti coloro che si guardavano allo specchio succedeva qualcosa. I più fortunati si ammalavano, ma alcuni erano vittime di incidenti mortali. L’ultima tragedia fu la morte della nipote del mercante e lo specchio fu rimosso. Non si sa dove si trovi ora.

5 / Il fantasma di Sofja Perovskaja

Sofja Perovskaja (1853-1881). Rivoluzionaria, partecipò all‘attentato riuscito all’imperatore Alessandro II e per questo fu condannata a morte con gli altri “pervomartovtsy” (lo zar era stato ucciso il 1º marzo)

La rivoluzionaria Sofja Perovskaja faceva parte dell’organizzazione terroristica “Narodnaja volja”. Fu questa organizzazione che nel 1881 commise un attacco terroristico che portò all’assassinio dell’imperatore Alessandro II. Mentre l’imperatore viaggiava in carrozza lungo il suo percorso abituale, il terrorista Nikolaj Rysakov lanciò una bomba sotto le ruote, ma mancò l’obiettivo. L’imperatore sopravvisse e, lasciando la carrozza, si recò dai feriti, e lì l’attentato venne completato da Ignatij Grinevitskij, che lanciò una bomba proprio tra le gambe dell’imperatore. Il giorno stesso Alessandro II morì per le ferite riportate. Tutti i terroristi furono condannati all’esecuzione per impiccagione.

Alessandro II ferito a morte. Perse la vita dopo essere scampato ad altri sei tentativi di ucciderlo

Il compito di Sofja durante l’operazione era quello di dare segnali convenuti, agitando un fazzoletto bianco. La leggenda vuole che il fantasma di Sofja appaia la notte del primo marzo sul ponte della Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, costruita sul luogo dell’attentato. Se un passante non ha la fortuna di vedere la ragazza sventolare il fazzoletto, cade in acqua e muore.

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