Il parco di Malye Korely, la macchina del tempo dove godersi l’architettura in legno del Nord russo

Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield ci riporta a visitare le meraviglie lignee della Russia, tra antiche case e chiese da favola, nelle zone che furono fotografate a colori a inizio Novecento da Sergej Prokudin-Gorskij

Malye Korely. Casa Pukhov, originariamente costruita nel villaggio di Bolshoj Khaluj, nel distretto di Kargopol. 9 giugno 1998

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. Ispirato a utilizzare questo nuovo metodo per documentare la bellezza dell’Impero russo, fotografò numerosi siti storici durante il decennio precedente all’abdicazione di Nicola II nel 1917. 

Stazione di Maselskaja. Nuove case in legno dietro la stazione ferroviaria. Estate 1916

L’ultima spedizione di Prokudin-Gorskij ebbe luogo nel Nord russo durante la tarda estate del 1916, mentre già infuriava la Prima guerra mondiale. Questo viaggio speciale in tempi tanto difficili fu dovuto alla richiesta di una commissione statale di fotografare i lavori di costruzione della ferrovia settentrionale lungo le coste del Mar Bianco fino al nuovo porto di Murman (oggi Murmansk). Queste infrastrutture nella parte nordoccidentale della Penisola di Kola servivano per ricevere i rifornimenti militari occidentali per le armate russe in difficoltà. 

Malye Korely. Casa Kirillov, originariamente costruita nel villaggio di Kiselyovo, nel distretto di Kargopol. 21 giugno 2003

La Stazione Maselskaja

Mulino a vento originariamente costruito nel villaggio di Kozhposyolok, nel distretto di Onega. 21 giugno 2003

Tra le stazioni fotografate da Prokudin-Gorskij c’era Maselskaja, costruita come grande deposito a nord di Petrozavodsk. Le sue due vedute includono il nuovo edificio della stazione e una fila di case alle spalle. L’uso di progetti standardizzati permise una costruzione rapida e, tuttavia, gli edifici si distinguevano per l’uso di tronchi di pino robusti per creare forme funzionali ben proporzionate con dettagli tradizionali.

Un granaio nel villaggio di Borosvid, nel distretto di Kargopol. 21 giugno 2003

All’indomani della Seconda guerra mondiale e con la diminuzione della popolazione locale, la stazione Maselskaja che Prokudin-Gorskij aveva fotografato cessò di esistere. Tuttavia, l’abilità nella costruzione con tronchi che si vede nelle sue fotografie fa parte di una pratica profondamente radicata nel Nord russo.

Casa Popov del villaggio di Pogost, nel distretto di Kargopol. 21 giugno 2003

Fortunatamente, sono sopravvissuti eccellenti esempi di grandi case di tronchi (izbá in russo; entrato nel vocabolario italiano come “isba”), soprattutto in villaggi remoti, come Kimzha, vicino al Circolo Polare Artico.

Chiesa di tronchi dell'Ascensione, originariamente costruita nel villaggio di Kushereka, nel distretto di Onega. A sinistra: vista sud-est con l'abside contenente l'altare principale, 9 giugno 1998. A destra: ivsta sud-ovest con vestibolo, 30 dicembre 1998

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Per il grande pubblico, gli edifici tradizionali in legno sono esposti in parchi museali all’aperto ben progettati. Durante l’estate, i visitatori si riversano in questi popolari ambienti all’aperto, il cui fascino combina la bellezza del design tradizionale con frequenti festival e mostre di artigianato popolare.

Il parco “Malye Korely” 

A sinistra: il campanile di tronchi della chiesa dell'Ascensione, nel villaggio di Kushereka, 21 giugno 2003. A destra: il campanile di tronchi del villaggio di Kuliga-Drakovanovo, nel distretto di Krasnoborsk, 22 giugno 1999

Uno dei più grandi musei all’aperto di questo tipo è Malye Korely (Малые Корелы), situato sull’alta riva che domina il fiume Dvina settentrionale, circa 25 km a sud della città di Arkhangelsk (in italiano: Arcangelo; circa 350 mila abitanti). Il confine meridionale del museo è costituito dal piccolo fiume Korelka, che sfocia nella Dvina e dà il nome al parco.        

La cappella del Profeta Elia, originariamente costruita nel villaggio di Mamonov Ostrov, nel distretto di Plesetsk. 9 giugno 1998

Aperto al pubblico nell’estate del 1973, Malye Korely è molto lontano dalle destinazioni più accessibili dell’Anello d’Oro, come Suzdal e Novgorod, che hanno entrambi i loro musei di architettura in legno, come il celebre Vitoslavlitsij. Ciononostante, in estate le navi da crociera attraccano ad Arcangelo e molti turisti visitano il parco di Malye Korely.

Vista invernale della Cappella del Profeta Elia, villaggio di Mamonov Ostrov. 30 dicembre 1998

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La disposizione del parco

Mulino ad acqua fatto di tronchi, villaggio di Shiryaikha, distretto di Kargopol. 22 giugno 1999

Malye Korely è attualmente suddiviso in quattro settori distribuiti su circa 140 ettari di paesaggio boschivo ondulato (è prevista l’aggiunta di altri due settori). Questi settori rappresentano parti storiche distinte della vasta provincia di Arcangelo. Vi sono esposte chiese e cappelle lignee, case di legno e fienili, e persino una collezione di mulini a vento.

Chiesa di San Giorgio, originariamente costruita nel villaggio di Vershina, nel distretto di Verkhnetoima. Vista nord. 30 dicembre 1998

Un mulino a vento è visibile anche dai cancelli d’ingresso del primo settore, dedicato alle regioni occidentali, quelle vicino all’antica città di Kargopol e sparse lungo il fiume Onega. Quest’area fungeva da importante via commerciale a nord verso il Mar Bianco e l’arcipelago delle Solovetskij

Casa Limonnikov, villaggio di Jolkino, distretto di Mezen. La rampa conduce al fienile superiore sul retro della casa. 27 luglio 1998

Nel bosco vicino all’ingresso si trovano due spaziose case di legno della regione di Kargopol: la Casa Pukhov, della frazione di Kiseljovo vicino a Ljadiny, e la Casa Kirillov, della frazione di Bolshoj Khalui, vicino a Oshevensk. Ogni casa fornisce un’idea della disposizione degli spazi interni in queste “abitazioni-fortezza” del Nord, che includevano un fienile annesso sul retro per proteggere il bestiame e le provviste dai lunghi inverni.

Casa Limonnikov, villaggio di Jolkino, distretto di Mezen. La rampa conduce al fienile superiore sul retro della casa. 9 giugno 1998

Il primo settore del parco

Uno degli esempi più suggestivi del primo settore è la chiesa dell’Ascensione (con campanile separato) eretta nel villaggio di Kushereka nel 1669. Le sue cinque cupole si ergono da un tetto svasato con scandole di legno sovrapposte in un motivo noto come “a squame di pesce”. L’interno aveva due altari. Quello al piano superiore era dedicato al profeta Elia e alla martire Santa Parasceva, patrona dei giorni di mercato, mentre quello al piano inferiore (riscaldato per essere utilizzato tutto l’anno) era dedicato all’Ascensione.

Casa Rusinov (fattoria dei Vecchi Credenti) nel villaggio di Kondratjevskaja, nel distretto di Verkhnetoima. 30 dicembre 1998

Non meno impressionante è il campanile della fine del XVI secolo, costruito originariamente nel villaggio di Kuliga-Drakovanovo, parte della regione di Krasnoborsk, nella parte meridionale del fiume Dvina. Tra le più antiche strutture in tronchi sopravvissute nel nord della Russia, il campanile si innalza per circa 26 metri principalmente su un fusto ottagonale con pareti di tronchi disposti orizzontalmente. L’interno presenta tre livelli con rampe di scale che conducono allo spazio aperto per le campane, riparato da un alto tetto “a tenda”.

Casa Rusinov (fattoria dei Vecchi Credenti) nel villaggio di Kondratyevskaya. Interni con la stufa. 27 luglio 1998

Il secondo settore del parco

Un sentiero di legno conduce, attraverso una ripida gola boscosa, al secondo settore, dedicato alle strutture dei villaggi lungo la Dvina settentrionale. Qui sono esposte grandi case che combinano l’intricato lavoro artigianale di decorazione con l’utilità e la solidità della costruzione.

Casa Tropin, villaggio di Semushinskaya, nel distretto di Krasnoborsk. 30 dicembre 1998

L’elemento dominante è la chiesa di San Giorgio, portata qui frazione di Vershina, vicino a Verkhnjaja Toima, sulla riva destra della parte meridionale della Dvina. La chiesa ha un tetto a torre slanciato, tipico del Nord russo. L’interno presenta un’iconostasi parzialmente conservata con ricchi intagli barocchi.

Casa Tropin, villaggio Semushinskaya. Camera da letto. 27 luglio 1998

I settori 3 e 4 del parco

Accanto al settore della Dvina, a sud, si trovano i settori più piccoli di Pinega e Mezen, che prendono il nome dai fiumi Pinega e Mezen, che scorrono nella parte nord-orientale della provincia di Arcangelo. Entrambi i settori godono di un’ambientazione pittoresca sulle alte rive che si affacciano sul fiume Korelka.   

La cappella della Santissima Trinità, villaggio di Valtjegorskaja, distretto di Pinega. Vista nord-ovest. 30 dicembre 1998

I settori di Pinega e Mezen ospitano diverse case, tra cui alcune appartenute ai Vecchi Credenti, i dissidenti religiosi, allontanatisi dalla Chiesa ortodossa ufficiale, che erano numerosi in questa parte del Nord russo.   

Casa Shchegolev, villaggio di Irta, nel distretto di Lenskij. 9 giugno 1998

Nel settore di Pinega si trova anche la bella Cappella della Santissima Trinità, costruita all’inizio del XVIII secolo nel villaggio di Valtjevo. Questo complesso in miniatura, composto da ingresso, vestibolo e spazio principale, è elevato rispetto al livello della neve invernale. Le assi del tetto a spiovente hanno le estremità intagliate che proiettano un disegno d’ombra sulle pareti di tronchi. La cappella è sormontata da una cupola e da una croce in legno.

Granaio del villaggio di Ust-Nizemye, nel distretto di Leshukonskij. 9 giugno 1998

Da questo piccolo gioiello di cappella nell’angolo sud-orientale di Malye Korely, si può tornare indietro lungo il territorio del parco con le sue case di legno e i suoi mulini a vento, percorrendo un altro sentiero di legno lungo un burrone, che ci riporta all’ingresso.

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e 13 album di stampe a contatto e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.


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