A cosa ci si riferisce quando si parla di “Nord russo”?

Nel Museo dell'architettura in legno Malye Korely, nella regione di Arkhangelsk

Nel Museo dell'architettura in legno Malye Korely, nella regione di Arkhangelsk

Vladimir Trefilov/Sputnik
Favolose case in legno sperdute nelle foreste, antichi monasteri di pietra bianca e alte sponde rocciose a strapiombo sui fiumi: dove si trova il vero Nord russo e perché non corrisponde al concetto di Estremo Nord?

A cosa ci si riferisce quando si parla di “Nord russo”? Non si tratta né dell’Artico, né della Siberia. Questo concetto, infatti, trascende ogni concezione geografica. Proviamo a spiegarvi perché. 

Il Nord Russo

Il Nord russo non sempre corrisponde al Nord

Vytegra, Regione di Vologda, 1909

Il concetto di “Nord russo” è apparso per la prima volta alla fine del XIX secolo in alcuni appunti del governatore di Arkhangelsk; da allora è stato usato da scrittori, scienziati e persino funzionari. Nella sua accezione, indicava una certa cultura comune alle persone che vivevano nella parte nord-occidentale della Russia; gli studiosi li definiscono “rappresentanti” del gruppo etnografico della Russia settentrionale, accomunati da una cultura, un modo di vivere e un dialetto molto simili. 

Il villaggio di Suzma, nella Regione di Arkhangelsk, oggi

Di solito, per Nord russo si intende una parte delle terre che vanno dalla costa del mare di Barents e del Mar Bianco fino agli Urali, cioè la parte europea del Nord della Russia. Territorialmente, comprende la Carelia, la Regione di Arkhangelsk, la Repubblica dei Komi, parte della Regione di Murmansk, parte del Distretto autonomo dei Nenets, la Regione di Vologda, parte della Regione di Jaroslavl, parte della Regione di Kirov e parte del Territorio di Perm. 

Il centro del Nord russo è Vologda

Totma, Regione di Vologda

Esiste persino un detto: “Il Nord inizia con Vologda”. In passato, l'area di Vologda aveva una grande importanza commerciale, in quanto la rotta commerciale che dall'Europa conduceva alla Russia centrale e alla Siberia, passando per Arkhangelsk, passava proprio da qui. Belozersk, Velikij Ustjug e Totma ospitavano i mercanti più ricchi (compresi i fondatori dell'America russa). L'area perse il suo predominio commerciale con lo sviluppo di San Pietroburgo e il riorientamento delle rotte commerciali dal Mar Bianco al Mar Baltico. 

Pietroburgo non è il Nord, è l'Ovest!

Staraja Ladoga, Regione di Leningrado

In realtà, San Pietroburgo non è mai appartenuta al Nord russo. Al contrario, è sempre stata considerata come la fonte di tutto ciò che è occidentale e straniero in Russia, mentre il Nord russo corrisponde all’idea della conservazione delle tradizioni russe. Tuttavia, nella regione di Leningrado ci sono alcuni luoghi che appartengono al Nord russo: si tratta dei territori a est della regione, che confinano con Vologda, Tikhvin, Staraja Lagoda e Volkhov. Oggi queste località sono considerate il centro del Nord russo.

Il Nord russo è la culla di un’arte unica

Il museo Malye Korely, nella Regione di Arkhangelsk

L’elemento caratteristico di queste località è la straordinaria architettura in legno. Non si tratta di semplici case, ma di complessi edifici con opere artistiche in legno. In Russia esistono diversi musei all’aperto, dove si possono ammirare degli esempi unici di antiche chiese nordiche, ma anche case, mulini e altre costruzioni in legno (ne abbiamo parlato qui). 

In questi territori sono sopravvissuti anche diversi mestieri tradizionali, come la niellatura dell'argento a Velikij Ustjug (una tecnica affine all'intarsio metallico e tipica dell'oreficeria), l'intaglio delle ossa a Kholmogorij e la produzione di giocattoli di argilla a Kargopol. 

I principali monasteri della Russia

Vista sul Monastero Kirillo-Belozerskij

Il Nord della Russia conserva il maggior numero di antichi monasteri e chiese del XIV-XVI secolo. I più famosi sono i monasteri Kirillo-Belozerskij e Ferapontov, nella regione di Vologda, il monastero-fortezza nell'arcipelago di Solovetskij e il monastero Aleksandr-Svirskij nella regione di Leningrado. I monasteri del lago Beloe non avevano solo un significato religioso, ma anche culturale, visto che ospitavano le scuole settentrionali di iconografia e architettura; non a caso, intorno a questi monasteri sorsero numerosi villaggi e città. 

La patria dei Vecchi Credenti

Pomory. Inizio XX secolo

Alla fine del XVII secolo, il Nord russo divenne la patria dei Vecchi Credenti, che si opponevano alle riforme ufficiali della Chiesa e si rifugiarono in questi luoghi remoti per conservare le antiche tradizioni. Per molto tempo, gli abitanti del luogo si rifiutarono di aderire al nuovo calendario, introdotto da Pietro I. E così per molti secoli (almeno fino alla comparsa dei mezzi di comunicazione moderni e dei trasporti) nel Nord della Russia si sono conservate le vecchie tradizioni.

Il dialetto del Nord ha molte “O”

Il Museo dell'architettura in legno Malye Korely, nella Regione di Arkhangelsk

Nel russo i linguisti distinguono solo tre gruppi di dialetti: settentrionale, meridionale e centrale (ne abbiamo parlato qui). Il russo settentrionale ha un suono molto melodico, ricorda una vera e propria canzone popolare, e presenta molti suoni “o”. Nel video qui sotto, potete sentire una ragazza che racconta una fiaba:

Il Nord russo non è l'Estremo Nord!

È importante non confondere i concetti di “Nord russo” ed “Estremo Nord”. Si tratta di due cose molto diverse! Anche l'Estremo Nord è un concetto non propriamente legato alla geografia, ma si riferisce più alla sfera sociale ed economica.

Orsi della Chukotka. Questo è l'estremo nord dell'Estremo Oriente!

Il fatto è che la maggior parte delle zone della Russia ha un clima incredibilmente rigido, con inverni molto freddi e lunghi, e queste zone sono tutte equiparate all'Estremo Nord. Queste zone comprendono le aree sorte sul permafrost, dallo Jamal alla Chukotka, e i territori della Siberia difficili da raggiungere, ad esempio alcuni insediamenti nella Repubblica di Tuva. 

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