Ecco perché è fondamentale conservare chiese e case in legno, vero cuore dell’architettura russa

Lo storico e fotografo William Brumfield analizza come l’architettura lignea abbia svolto un ruolo essenziale nel preservare le radici delle antiche tradizioni russe, e ce lo mostra grazie anche alle preziose foto a colori di inizio Novecento di Sergej Prokudin-Gorskij e tramite la sua documentazione più recente nel museo all’aria aperta di Vitoslavlitsy

Vitoslavlitsij (Novgorod). Chiesa di San Nicola, dal villaggio di Vysokij Ostrov. Vista sud-est. 14 marzo 1980

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nei suoi scatti dei monumenti architettonici nei principali siti del cuore storico della Russia.

Nell’ambito dei suoi viaggi nell’area dell’alto Volga, nell’estate del 1910 Prokudin-Gorskij fotografò l’antica città di Torzhok, 60 chilometri a ovest di Tver. Le mie numerose visite a Torzhok sono invece avvenute tra il 1994 e il 2010. 

Torzhok. Chiesa dell'Icona della Vergine di Tikhvin (Vecchia chiesa dell'Ascensione), vista nord-ovest. Estate 1910

Menzionata in fonti scritte già nel 1138, ma sicuramente esistente come insediamento già molto prima, Torzhok era un prospero centro commerciale situato sul fiume Tvertsa, appena sopra la sua confluenza con il Volga. Il nome della città deriva dalla parola “torg”, ossia “affare”, e in passato anche “mercato”. 

Gli inizi in legno

Torzhok. Chiesa dell'Icona di Tikhvin, vista sud-ovest. 13 agosto 1995

Come avamposto del centro commerciale medievale di Velikij Novgorod, la città fu spesso contesa nei primi anni della sua storia. La crescita del potere di Mosca nel XV secolo pose fine all’indipendenza di Novgorod negli anni Ottanta del Quattrocento e, nel 1478, Torzhok entrò a far parte dei domini del sovrano moscovita Ivan III (detto il Grande).

L’elemento storico dominante di Torzhok è il maestoso Monastero dei Santi Boris e Gleb, situato sull’alta riva destra del fiume Tvertsa, che le fonti ecclesiastiche considerano fondato nel 1038. Il monastero, che Prokudin-Gorskij ha fotografato in dettaglio, è particolarmente notevole per le sue chiese monumentali in stile neoclassico.

Vitoslavlitsij. Chiesa di San Nicola dal villaggio di Vysokij Ostrov. Vista ovest con il campanile. 5 luglio 1995

Molto diversa nello stile, ma non meno notevole, è la chiesa in legno dell’Icona della Vergine di Tikhvin, situata a breve distanza lungo il fiume, sulla stessa riva del monastero di Boris e Gleb. Prokudin-Gorskij fu ovviamente incuriosito da questa torreggiante struttura in tronchi, che è tra le poche chiese in legno che ha fotografato. Le mie fotografie della chiesa sono state fortunatamente scattate prima della comparsa delle impalcature nel 2007.

Vitoslavlitsij. Chiesa della Trinità dal villaggio di Nikulino. Vista sud-est. 29 maggio 1992

La chiesa era originariamente dedicata all’Ascensione, una dedica mirabilmente appropriata alla sua forma slanciata. Sebbene la data di costruzione sia oggetto di dibattito, secondo una delle teorie più solide una prima chiesa lignea sarebbe stata costruita in questo sito nel 1650 e poi ricostruita nella forma attuale nel 1717.

Vitoslavlitsij. Chiesa di San Nicola dal villaggio di Tukholja. Vista nord-ovest. 21 ottobre 1971

La sorprendente torre sembra sfidare la gravità, in quanto si innalza per 34 metri in tre ordini ottagonali su una struttura a base quadrata che poggia su fondamenta di pietra grezza. Per la maggior parte, la chiesa di Tikhvin è costituita da tronchi di pino strettamente incastrati e uniti con estremità dentellate. I tronchi dell’abside, tuttavia, sono stati squadrati e uniti con incastri a coda di rondine più stretti. La torre è coronata da un’unica grande cupola sostenuta da un sottile cilindro. 

L’influenza di Novgorod

Vitoslavlitsij. Chiesa di San Nicola dal villaggio di Mjakishevo. Vista da nord. 5 giugno 1993

Sebbene la chiesa dell’Icona di Tikhvin sia la più plateale espressione sopravvissuta di una torre ottagonale in tronchi, c’è un altro notevole esempio di luogo sacro a più livelli tra le chiese in legno raccolte nel parco-museo all’aperto “Vitoslavlitsy”, vicino alla città di Velikij Novgorod. Fondata non più tardi della metà del IX secolo, Novgorod fu uno dei centri di riferimento della cultura e del commercio russo medievale, con la grande Cattedrale di Santa Sofia costruita a metà dell’XI secolo.

Vitoslavlitsij. Chiesa di San Nicola dal villaggio di Mjakishevo. Veduta ovest con decorazioni intagliate. 19 maggio 1995

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All’interno di un’antica tenuta circondata da boschetti di betulle e pini, Vitoslavlitsy mette in mostra la cultura popolare tradizionale russa. Uno dei musei all’aperto più popolari della Russia, Vitoslavlitsy presenta una serie impressionante di strutture che vanno da piccole cappelle a grandi chiese, oltre a case con esposizioni di mobili d’epoca e artigianato tradizionale.

Vitoslavlitsij. Chiesa di San Nicola dal villaggio di Vysokij Ostrov. Vista da est. 14 marzo 1980

In effetti, la stessa Novgorod è stata costruita principalmente in legno fino al XX secolo, nonostante le sue rinomate chiese e cattedrali in muratura che vanno dall’XI al XIX secolo. Le cronache medievali contengono scarsi riferimenti a grandi chiese in legno a Novgorod, come il primo edificio sacro della città dedicato a Santa Sofia, apparentemente una struttura in quercia risalente alla fine del X secolo con tredici “cime” o cupole.

Dai numerosi dati archeologici e storici risulta evidente che a Novgorod il legno veniva utilizzato per quasi tutti i tipi di strutture. In virtù del fatto che erano insediati in una zona ricca di foreste, i russi erano pienamente consapevoli dei punti di forza del legno, che applicavano alla costruzione di chiese, abitazioni e fortificazioni.

Il santuario delle chiese in legno

Vitoslavlitsij. Interno della Chiesa di San Nicola dal villaggio di Vysokij Ostrov. 5 luglio 1995

Il parco di Vitoslavlitsy funge da enciclopedia della varietà di chiese russe in legno. Trattate con maggiore attenzione rispetto alle case, queste strutture potevano durare per secoli, se i tronchi marcescenti venivano prontamente sostituiti e il tetto mantenuto in buono stato. Tra le chiese di legno del museo, i primi esempi sono stati datati al XVI secolo. 

Le chiese più elaborate avevano gallerie su verande rialzate ed erano decorate con tavole intagliate che proteggevano le travi del tetto. Elementi decorativi simili si trovano nelle case contadine più grandi.

Il tipo più semplice di chiesa in legno, esemplificato a Vitoslavlitsy dalla chiesa della Dormizione del villaggio di Nikulino (1599), assomiglia a una casa contadina, con il suo tetto a spioventi e le sue componenti rettangolari. La pianta è lineare lungo l’asse est-ovest, con la parte principale destinata al culto e una parte più piccola a ovest, che fungeva da vestibolo. Un’abside contenente l’altare si proiettava a est, come richiesto dalla tradizione ortodossa russa. Alcuni esempi avevano un campanile collegato a ovest del vestibolo.

Vitoslavlitsij. Chiesa della Dormizione della Vergine, dal villaggio di Kuritsko. Vista da sud-est (14 marzo 1980) e da ovest (19 maggio 1995)

Questa pianta semplice poteva essere elaborata con un tetto a due piani sopra la struttura principale per proteggere meglio le pareti dalle intemperie, come nella chiesa di San Nicola a Tukholia (XVII secolo). Esempi ancora più sofisticati presentano timpani multipli con intagli decorativi, come la chiesa di San Nicola a Miakishevo (costruita nella seconda metà del XVII secolo). Progettati per scaricare la neve, i loro tetti a spiovente sono una delizia per gli occhi.

L’approccio strutturale più audace è stato adottato nella progettazione di chiese a torre, come la chiesa di Tikhvin a Torzhok. La loro struttura centrale sale con una serie di gradoni ottagonali sopra la parte principale dell’edificio, un approccio superbamente illustrato dalla chiesa di San Nicola di Vysokij Ostrov (1757). 

Le differenze tra chiese svettanti

Vitoslavlitsij. Chiesa della Natività della Vergine, dal villaggio di Peredki. A sinistra: vista sud-est. Unica fotografia nella fase finale della ricostruzione, con i tronchi sostituiti di colore più chiaro (21 ottobre 1971). A destra: Vista sud

A differenza della chiesa di Torzhok, con il suo piccolo vestibolo, la torre della chiesa di San Nicola si trova all’estremità orientale di un vestibolo adibito a refettorio più grande, che crea una pianta lineare. Visto da est, il profilo ricorda la forma di una pagoda.

Un approccio diverso alla forma verticale è dimostrato dal tipo di chiesa in legno “a tenda” (“shatjór”; “шатёр” in russo), così chiamata per la forma della sua alta torre centrale. In questo caso, la disposizione lineare è sostituita da una pianta centralizzata, la cui base quadrata sostiene un ottaedro sormontato da una svettante torre “a tenda” a otto lati, come si può vedere nella chiesa della Dormizione a Kuritsko (1595).

Vitoslavlitsij. Chiesa della Natività della Vergine, dal villaggio di Peredki. Vista dell'angolo sud-ovest con i tronchi a sbalzo per sostenere la galleria. 20 maggio 1990

Varianti più complesse della torre “a tenda” presentano una pianta cruciforme con cupole affiancate, come nella chiesa della Natività della Vergine a Peredki, originariamente una struttura monastica, menzionata per la prima volta nel 1539. La chiesa di Peredki (alta circa 30 metri) ha una galleria elevata che resta più alta anche dei cumuli di neve più consistenti, grazie a un sistema di tronchi sporgenti: un progetto che dimostra come nelle chiese di tronchi si combinassero perfettamente estetica e funzionalità.

Ho avuto la fortuna di poter fotografare questo straordinario monumento dell’architettura popolare mentre veniva riedificato a Vitoslavlitsy, nel 1971. All’epoca ero un visiting graduate student americano all’Università Statale di Leningrado, e l’ateneo organizzò il viaggio a Novgorod nell’ambito di un programma di arricchimento culturale. Non sapevo quanto queste poche fotografie sarebbero diventate importanti per il mio successivo progetto documentario sulla Russia.

Preservare un futuro di legno

Vitoslavlitsij. Chiesa della Natività della Vergine, dal villaggio di Peredki. Vista ovest con ingresso e galleria rialzata. 19 maggio 1995

Il parco di Vitoslavlitsy ospita anche esempi di case e fienili in legno. Di dimensioni modeste, queste abitazioni (note in russo come isbe) combinano la maestria del design con l’economia della gestione. Il fulcro della casa di tronchi contadina era la grande stufa in muratura utilizzata non solo per cucinare, ma anche per riscaldare lo spazio abitativo principale durante i lunghi inverni.

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Nella parte centrale della Russia, la casa costituiva in genere la componente principale di un cortile racchiuso da una solida recinzione e contenente stalle per gli animali e rimesse per gli attrezzi agricoli. Nel clima più rigido dell’estremo nord, queste unità venivano combinate in un’unica struttura autosufficiente. A Vitoslavlitsy sono presenti entrambi i tipi.

Vitoslavlitsij. Chiesa della Natività della Vergine, dal villaggio di Peredki. Vista nord-est con l'abside (a sinistra) contenente l'altare principale (5 giugno 1993) e vista ovest (11 agosto 1994)

Qualunque fosse la forma delle strutture in legno, i metodi di costruzione mettevano a frutto generazioni di abilità e conoscenza delle proprietà del legno. I tronchi venivano tradizionalmente tagliati nel tardo autunno, dopo che l’ultimo anello dell’albero – solitamente di pino, ma anche di abete – si era indurito, e venivano lasciati a terra fino all’inizio della stagione di costruzione, in tarda primavera. I tronchi venivano poi portati in cantiere, dove venivano rifilati, intagliati e, in alcuni casi, piallati.

Vitoslavlitsij. Maestro falegname al lavoro su un tronco di pino. 27 maggio 1996

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità 

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza. 

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