Chiesa dell’Intercessione in Fili: un meraviglioso simbolo degli inizi del regno di Pietro il Grande

William Brumfield
Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield analizza nel dettaglio la chiesa a torre situata nella zona ovest di Mosca, uno dei primi esempi del cosiddetto “Barocco Naryshkin”, un particolare stile architettonico e decorativo che fu di moda in Russia tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo

Fili (Mosca). Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista sud. 2 luglio 1995

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nei suoi scatti dei monumenti architettonici nei siti storici di tutta la Russia.

Cremlino di Rjazan. Cattedrale della Dormizione della Vergine. Facciata nord con colonne di pietra calcarea scolpite. Estate 1912

Durante i suoi viaggi lungo il fiume Oká (un affluente del Volga) nell’estate del 1910, Prokudin-Gorskij scattò numerose fotografie a Rjazan, un capoluogo di provincia situato 190 km a sud-est di Mosca. Il più importante monumento di Rjazan è la Cattedrale della Dormizione della Vergine, ricostruita alla fine del XVII secolo su progetto dello straordinario architetto servo della gleba Jakov Bukhvostov

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista sud-est. 1 febbraio 1984

Le fotografie di Prokudin-Gorskij della Cattedrale della Dormizione mostrano un utilizzo altamente decorativo di pietre calcaree scolpite sulle enormi facciate in mattoni della cattedrale. Una simile fusione di struttura e decorazione elaborata è visibile in un altro lavoro di Bukhvostov: una chiesa a torre nella tenuta moscovita di Ubory, appartenuta all’importante nobile Pjotr Vasilevich Sheremetev il Giovane.

Ubory (vicino a Mosca). Chiesa dell’Icona Miracolosa del Salvatore, vista ovest. 16 agosto 2013

L’era delle chiese a torre

Nello stesso periodo furono costruite chiese a torre in altre tenute dell’area di Mosca, la più famosa delle quali è la Chiesa dell’Intercessione della Vergine, costruita nel 1690-1693 nel villaggio di Fili. Sebbene oggi sia uno dei distretti occidentali di Mosca, alla fine del XVII secolo Fili era fuori città, ed era la sede di una tenuta appartenente all’influente boiardo Lev Kirillovich Naryshkin (1664-1705), zio di Pietro I (il Grande; 1672-1725).

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista sud. 1 febbraio 1984

La Chiesa dell’Intercessione in Fili è stata oggetto di molte lodi per la sua straordinaria bellezza. Non esistono prove documentali sull’identità del suo architetto, ma il manierismo ornamentale del suo progetto, come quello della chiesa di Ubory, riflette i cambiamenti fondamentali nell’architettura russa iniziati durante il regno di Pietro il Grande. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista sud-ovest con le gradinate inferiori e l’ingresso alla “chiesa invernale”, in fase di restauro. 8 marzo 1972

La trasformazione della società e della cultura russa alla fine del XVII secolo era una premonizione dei cambiamenti più radicali che sarebbero avvenuti con la fondazione da parte dello zar Pietro della nuova capitale della Russia, San Pietroburgo, nel 1703. Le chiese a torre sponsorizzate dalle famiglie più potenti della Russia possono essere viste come un’espressione del cambiamento dell’identità culturale, una forma di ricettività delle nuove idee associate alla cultura occidentale. 

Il “Barocco Naryshkin”

Lo stile che ne deriva viene spesso definito “Barocco Naryshkin”, dal nome della famiglia di boiardi che costruì queste chiese nelle sue tenute, anche se in Italia è più diffuso l’uso del termine “Barocco moscovita”. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Facciata sud, cupola sul lobo sporgente. 19 febbraio 1980

In realtà i termini “stile Naryshkin” e “barocco Naryshkin” si sono imposti tra gli storici dell’arte russa del XX secolo come sottofenomeno specifico all’interno della più ampia denominazione di “barocco moscovita”. Si discute molto sull’accuratezza di questi termini, soprattutto in considerazione delle grandi differenze rispetto all’architettura barocca europea.

Natalja Kirillovna Naryshkina (1651-94) fu la seconda moglie dello zar Alessio Mikhailovich (1629-76) e la madre di Pietro I. Con la morte dello zar Alessio nel 1676, la corte russa entrò in un periodo di pericolosa instabilità, che portò a una lotta di potere tra le famiglie delle due consorti di Alessio, i Miloslavskij e i Naryshkin. In generale, i Naryshkin erano considerati più ricettivi nei confronti dei modi occidentali e questa percezione suscitò una furiosa reazione tra i segmenti conservatori della popolazione.

Durante questa lotta, nel 1682 furono uccisi alcuni Naryshkin, ma Natalja e suo fratello minore Lev sopravvissero, e alla fine ebbero la meglio. Con l’emergere nel 1689 del giovane Pietro come principale sovrano della Russia, la famiglia Naryshkin raggiunse l’apice del suo trionfo e per un periodo ebbe un potere immenso, che si rifletté nelle chiese fatte edificare. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Facciata sud, dettaglio del cornicione decorativo. 19 febbraio 1980

Nello stesso anno (1689) a Lev Naryshkin fu concessa la tenuta di Fili, che prende il nome dal piccolo fiume Filka e, l’anno successivo, iniziarono i lavori per la nuova chiesa della tenuta. In effetti, la leggenda vuole che Naryshkin abbia voluto la chiesa come offerta votiva per la sua sopravvivenza nel 1682. Di certo, il suo scopo era quello di mostrare il potere e la maestosità della famiglia.

L’influenza dell’architettura europea 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Iconostasi con crocifisso. 2 luglio 1995

Per la maggior parte del XVII secolo, l’architettura sacra russa fu generalmente caratterizzata da uno stile altamente decorativo e manierato, con poche innovazioni strutturali. Questo approccio si adattava ai gusti tradizionalisti dei mercanti, delle corporazioni artigianali e degli ecclesiastici che sostenevano la costruzione delle chiese.

Lo “stile Naryshkin” si riferisce generalmente alle chiese a torre ornamentali erette nelle proprietà di un piccolo gruppo di grandi famiglie, come i Naryshkin e gli Sheremetev, orientati verso la cultura occidentale e molto vicini allo zar Pietro. Composte da ordini ottagonali sopra un cubo centrale, queste caratteristiche chiese a torre apparvero  in muratura per la prima volta all’inizio degli anni Ottanta del Seicento. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista nord-ovest. 8 marzo 1972

Le circa venti chiese a torre della fine del XVII secolo di cui si ha notizia vanno dai primi goffi esempi con pochi ornamenti alla sontuosa struttura di Fili. Queste strutture a gradoni rappresentavano una nuova variante della silhouette verticale che era apparsa in alcuni degli esempi più caratteristici dell’architettura ecclesiastica russa. Esistevano anche chiese a torre in legno, anche se è difficile stabilire quando siano apparsi i primi esempi lignei. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Iconostasi e volta del soffitto. 2 luglio 1995

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Per molti osservatori, la chiesa dell’Intercessione in Fili è l’espressione perfetta dello “stile Naryshkin”, dove i contorni simmetrici della struttura sono esaltati dall’equilibrio delle cornici in pietra calcarea intagliata, delle finestre e delle colonne annesse. Questo approccio ordinato all’ornamento, insieme a una crescente comprensione del sistema classico degli ordini, suggerisce una nuova raffinatezza del gusto sia da parte del committente che del costruttore.  

L’esterno della Chiesa dell’Intercessione in Fili

La chiesa dell’Intercessione in Fili non solo reinterpreta la struttura a torre centralizzata, ma integra anche il campanile (di solito attaccato all’estremità occidentale della chiesa parrocchiale ortodossa), collocandolo in una gradinata ottagonale sopra la struttura principale. Ciò consente una simmetria al primo livello, con l’abside (contenente l’altare) all’estremità orientale, bilanciata da un vestibolo di forma identica all’estremità occidentale. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista sud-ovest. 1 febbraio 1984

La chiesa dell’Intercessione in Fili presenta anche dei lobi che sporgono dalle facciate nord e sud della struttura principale, creando così un motivo a quadrifoglio. La pianta è al tempo stesso decorativa e strettamente organizzata: un cubo con quattro prolungamenti arrotondati, con quelli orientale e occidentale leggermente allungati. 

Ognuno di questi lobi – ad eccezione dell’abside a est – ha una scala con balaustra che scende dall’elegante terrazza sostenuta da un porticato aperto che circonda la struttura. Il porticato dava accesso anche a una “chiesa invernale” al piano terra, così chiamata perché poteva essere riscaldata più facilmente per le funzioni nella stagione fredda.

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Iconostasi. 2 luglio 1995

A causa del suo uso più frequente, la chiesa invernale aveva l’altare principale, dedicato all’Intercessione. L’altare della chiesa sopraelevata più grande era dedicato all’Immagine Miracolosa del Salvatore, l’icona davanti alla quale Lev Naryshkin avrebbe pregato quando era minacciato di morte nel 1682.

All’esterno, ogni scala conduce a massicce porte di ferro che svolgono un ruolo importante nella decorazione. La funzione solenne e cerimoniale di questo disegno di gradini, in due pianerottoli con una curva ad angolo retto, è esaltata da uno sfoggio di intagli in pietra calcarea tipico dello stile Naryshkin. 

La galleria a terrazza rialzata rafforza la plasticità dei lobi sporgenti, ognuno dei quali è dotato di una cupola dorata. La torre, composta da pareti in mattoni dipinti a colori vivaci e arricchiti da pietra calcarea scolpita, è coronata da una cupola dorata sopra la cella campanaria.

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista ovest. 2 luglio 1995

L’ornamento esterno è costituito da cornici (dette “creste di gallo”), pannelli incassati e colonne attaccate a fusti non ornati. La decorazione della chiesa richiedeva grandi spese, ma le risorse non mancavano: Lo zar Pietro donò personalmente 400 pezzi d’oro per il suo completamento.

L’interno della chiesa della tenuta dei Naryshkin

La qualità distintiva della chiesa di Fili è la gestione impeccabile delle proporzioni e dello sviluppo strutturale, rafforzata dall’applicazione di dettagli decorativi. Nonostante la distanza stilistica che separa la chiesa di Fili dall’architettura europea dell’epoca, il suo ignoto architetto possedeva la sensibilità di uno stile compositivo ordinato che metteva in relazione tutte le parti in un insieme armonioso. 

La forma compatta che ne deriva non permetteva un grande luogo sacro, che in ogni caso non era necessario in una chiesa di campagna. Lo spazio interno – essenzialmente un cilindro – era ulteriormente limitato dai muri spessi, che non solo sostenevano il peso dell’alta struttura, ma contenevano anche i gradini per raggiungere la gradinata ottagonale contenente le campane. La parte superiore del cilindro era rinforzata da tiranti di ferro collegati alla base della cupola principale. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Iconostasi, Porta Reale (ingresso allo spazio dell’altare). 2 luglio 1995

Nonostante le piccole dimensioni, l’interno era sontuosamente allestito con pareti dipinte, tessuti e intagli dorati. Per osservare la messa, i Naryshkin disponevano di un palchetto che sporgeva dall’ordine superiore, a cui si accedeva tramite una stretta scala all’interno delle mura di mattoni. 

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Parete ovest, con logge sopra l’ingresso principale. 2 luglio 1995

Il fulcro dell’interno era costituito da un’iconostasi intagliata attribuita al maestro Karp Zolotarev, che si pensa abbia progettato anche le sculture in pietra calcarea. Purtroppo, l’iconostasi originale e gran parte del resto dell’interno furono gravemente danneggiati durante l’occupazione francese di Mosca nell’autunno del 1812. L’interno è stato rifatto in uno stile simile nel XIX secolo ed è in gran parte sopravvissuto.

Una storia turbolenta

Allo scoppiare di una guerra molto più distruttiva di quella napoleonica, nell’estate del 1941 la Chiesa dell’Intercessione fu chiusa e gran parte della sua struttura superiore fu smantellata per evitare che fosse usata come punto di orientamento dai bombardieri tedeschi. Il restauro del capolavoro si protrasse, con interruzioni, per tre decenni, a partire dalla metà degli anni Cinquanta. Funzionante come museo, la chiesa è stata riconsacrata negli anni Novanta con funzioni religiose tenute nello spazio inferiore, quello “invernale”.

Chiesa dell’Intercessione in Fili. Vista sud con la scalinata. 1 febbraio 1984

La qualità festosa, gioiosa, ma anche solenne e sontuosa della chiesa dei Naryshkin a Fili ha creato in sostanza una fusione tra esterno e interno. I motivi dell’iconostasi intagliata erano ripresi sulle facciate esterne, dove servivano a incorniciare la struttura come espressione di ricchezza e gusto innovativo.

Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità 

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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