Velikij Ustjug. La cattedrale vista dal fiume Sukhona ghiacciato. 6 gennaio 1997
William BrumfieldSmolensk, nelle terre occidentali di confine della Russia, vicino alla Polonia, è uno dei più antichi centri culturali del Paese. Nell'estate del 1911, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij visitò questa città per documentare i luoghi che furono testimone dell'invasione napoleonica del 1812.
Il simbolo di Smolensk è la monumentale Cattedrale della Dormizione della Vergine, situata su una collina nel cuore della città.
All'inizio del XVII secolo, la Cattedrale della Dormizione fu gravemente danneggiata durante l’assedio polacco avvenuto con la catastrofica crisi dinastica passata alla storia come il Periodo dei Torbidi. Dopo il ritorno di Smolensk sotto il controllo moscovita, nel 1654, cominciarono i lavori per ricostruire la Cattedrale. I cantieri rimasero aperti per decenni e il progetto fu ultimato solo nel 1772.
Smolensk. Gli interni della Cattedrale della Dormizione e il baldacchino con l'icona di Smolensk. Estate 1911
Sergej Prokudin-GorskijIl clou dei lavori si tenne tra gli anni ‘30 e ‘40 del Settecento, quando la cattedrale acquisì la sua forma attuale, fortemente influenzata dal barocco ucraino. Lo stile barocco è particolarmente evidente all'interno grazie alla magnifica iconostasi, la cui cornice intagliata e le icone furono realizzate da un gruppo di artisti e artigiani guidati dal maestro ucraino Sila Trusitskij.
Smolensk. Cattedrale della Dormizione, iconostasi e baldacchino con la copia dell'icona di Smolensk. 1° luglio 2014
William BrumfieldProkudin-Gorskij immortalò sia gli interni - dove era custodita l’Icona della Madre di Dio di Smolensk - sia la parte esterna della Cattedrale; negli anni, la fotografia dell’Icona della Madre di Dio ha acquisito un'importanza eccezionale perché l'icona era scomparsa da metà luglio 1941 a fine settembre 1943, durante i due anni di occupazione tedesca.
Una parte del primo livello della magnifica iconostasi è visibile sullo sfondo della fotografia di Prokudin-Gorskij. Le mie fotografie, scattate nel 2006 e nel 2014, danno il senso della grandezza dell'iconostasi.
Velikij Ustjug. Argine del fiume Sukhona con le vecchie case dei ricchi mercanti. A destra: il palazzo di Grigorij Usov (fine XVIII secolo). 26 luglio 1996
William BrumfieldSmolensk non è l'unica città russa dove sono conservati splendidi esempi di stile barocco del XVIII secolo. Un altro esempio egregiamente conservato è la città di Velikij Ustjug (Grande Ustyug), nel nord della Russia. Situata sulla riva sinistra del fiume Sukhona, la città combina un ricco insieme di architettura storica con un ambiente naturale di notevole bellezza.
Il Monastero della Trinità-Gleden a Velikij Ustjug. Il campanile e la Cattedrale della Trinità, vista sud-ovest. 7 marzo 1998
William BrumfieldAppena al di là del fiume si trova il monastero della Trinità-Gleden, la cui chiesa principale contiene un’enorme iconostasi, perfetto esempio di arte religiosa barocca in Russia. Statue di angeli, putti e figure divine si librano intorno a cornici elaboratamente intagliate, su dozzine di icone dipinte nello stile del Rinascimento italiano.
Il Monastero della Trinità-Gleden. La Cattedrale della Trinità, lato orientale. 18 luglio 1999
William BrumfieldAnche se lo sviluppo di San Pietroburgo, nel XVIII secolo, diminuì l'importanza di Velikij Ustjug come centro di trasporto e di commercio, la città continuò a prosperare come centro mercantile regionale. Ustjug era molto apprezzata anche per l'artigianato legato alla lavorazione del cuoio e del metallo, oltre che per la produzione di oggetti smaltati.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. Al centro, la Porta Reale. In alto, la statua in legno di Cristo sulla croce. 27 luglio 1996
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Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. Porta Reale affiancata dall’icona della Vergine Maria e della Trinità del Vecchio Testamento. 27 luglio 1996
William BrumfieldIl monastero della Trinità è situato a circa tre miglia a sud-ovest di Velikij Ustjug sulla riva opposta del fiume Sukhona. Fondato nell'antico villaggio di Gleden non più tardi della metà del XIII secolo, nei primi 400 anni della sua esistenza il monastero era composto da alcuni edifici in legno, tra i quali c’erano anche tre chiese.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. Icona della Trinità del Vecchio Testamento (Tre angeli con Abramo e Sara). 27 luglio 1996
William BrumfieldIl primo edificio in muratura del monastero fu la ricostruita Cattedrale della Trinità, i cui lavori iniziarono nel 1659 con le donazioni di Sila e Ivan Grudtsyn, che erano tra le famiglie di mercanti più ricche di Ustjug. Alcune difficoltà finanziarie e legali emerse dopo la morte dei fratelli bloccarono i lavori di costruzione per gran parte degli anni ‘60 dei Seicento, fino al 1690. La struttura, con le sue cinque cupole e un campanile separato a ovest, fu finalmente completata alla fine del XVII secolo.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. Il baldacchino della Porta Reale. A sinistra, l’icona della Vergine Maria con Cristo Bambino. 23 luglio 1998
William BrumfieldL'esterno è imponente, pur non avendo gli elaborati ornamenti di facciata tipici di altre chiese russe del XVII secolo. Anche gli interni sono sobri, senza affreschi e con solo due massicci pilastri (al posto dei soliti quattro) che sostengono le volte del soffitto e le cupole. Questo equilibrato disegno strutturale permette alla luce naturale di filtrare con più forza, evidenziando i dettagli barocchi intagliati nell'enorme iconostasi della cattedrale. Questa magnifica creazione ha richiesto quasi un decennio di lavoro, dal 1776 al 1784.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. Icone della Dormizione di Maria (al centro) e della Vergine Maria con Cristo Bambino. 23 luglio 1998
William BrumfieldLo stile pittorico delle icone imita quello dei maestri italiani, particolarmente evidente nelle rappresentazioni della Vergine. A destra della Porta Reale, che conduce all'altare, si trova una grande icona della Trinità dell'Antico Testamento, a cui è dedicato il monastero.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. 23 luglio 1998
William BrumfieldMa questa non è l’unica chiesa russa con questo stile: la città di Totma, situata sul fiume Sukhona a circa 200 chilometri a sud-ovest di Velikij Ustjug, era conosciuta per essere un centro molto importante del barocco settentrionale. E il contratto legato alla produzione dell’iconostasi del Monastero della Trinità svela che i principali maestri artigiani abitavano proprio a Totma.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità, lato sinistro. 27 luglio 1996
William BrumfieldAll'interno delle mura di mattoni incompiute del monastero della Trinità ci sono altre due chiese: il refettorio e la chiesa della Presentazione, completata negli anni ‘40 del Settecento, e la chiesa della Dormizione, costruita nello stesso periodo vicino alla porta occidentale del monastero.
Il Monastero della Trinità-Gleden. Iconostasi della Cattedrale della Trinità. 23 luglio 1998
William BrumfieldNel 1841, questo piccolo e remoto monastero fu chiuso insieme al tesoro di inimmaginabile bellezza in esso custodito; fu riaperto nel 1912 come convento, e poi chiuso nuovamente nel 1925.
Morozovitsa (vicino a Gleden). Casa di legno con intaglio ornamentale. (La casa oggi è stata sostanzialmente diversa.) 7 marzo 1998
William BrumfieldDa allora l’ex monastero è stato usato come orfanotrofio e successivamente come centro di detenzione. A partire dagli anni '30, fu utilizzato anche per ospitare famiglie di contadini esiliati e persone indigenti. Gli interni delle chiese della Presentazione e della Dormizione furono completamente vandalizzati, anche se i loro esterni sono rimasti intatti.
Gleden. Chiesa di San Giovanni di Ustjug a Pukhovo. Costruita nel 1764 per commemorare la nascita di San Giovanni di Ustjug, è crollata nel 1999. 27 luglio 1996
William BrumfieldDurante questi “cataclismi”, la Cattedrale della Trinità è rimasta chiusa e protetta fino agli anni '80, quando l'intero complesso è stato ceduto al Museo di Velikij Ustjug. Nonostante le risorse limitate, il personale del museo ha saputo conservare con cura ciò che il tempo e il destino avevano lasciato in stato di abbandono. Così, la magnifica iconostasi barocca del monastero della Trinità di Gleden incarna due miracoli: quello della sua creazione e quello della sua improbabile sopravvivenza nel XX secolo.
Agli inizi del XX secolo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per la fotografia a colori. Tra il 1905 e il 1916 viaggiò in lungo e in largo per l’Impero russo, scattando oltre 2mila fotografie con la nuova tecnica che consisteva in tre esposizioni separate sulla lastra di vetro. Nell’agosto 1918 lasciò la Russia, portando con sé un gran numero di lastre della sua collezione, e si stabilì definitivamente in Francia. Dopo la morte, avvenuta a Parigi nel 1947, i suoi eredi vendettero la collezione alla Library of Congress. Agli inizi degli anni 2000 la Library of Congress ha digitalizzato la Collezione Prokudin-Gorskij rendendola accessibile al pubblico di tutto il mondo. Alcuni siti web russi dispongono oggi delle versioni della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield ha curato l’allestimento della prima mostra della Collezione Prokudin-Gorskij alla Library of Congress. A partire dal 1970, durante i suoi viaggi di lavoro in Russia, Brumfield ha fotograto molti dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. In questa serie di articoli le immagini dei monumenti architettonici realizzate da Prokudin-Gorskij vengono confrontate con le fotografie scattate decine d’anni dopo da Brumfield.
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