Trovare le “Alpi” in Russia: viaggio sulle bellissime montagne di Krasnaya Polyana

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Da un lato il mare, dall’altro i monti. Succede a Sochi, dove le vette innevate spuntano in lontananza dietro le palme affacciate sul Mar Nero. Abbiamo fatto un salto fin qui, per vedere com’è questa popolare località turistica in bassa stagione

Di giorno sfrecciare con gli sci o lo snowboard sulle montagne di Krasnaya Polyana, e la sera passeggiare tra le palme sul lungomare del tiepido Mar Nero. Questa è Sochi, ragazzi! Se avete qualche giorno di tempo da trascorrere in questa località del territorio di Krasnodar, non ve ne pentirete, perché potrete fare l’una e l’altra cosa: godervi la montagna, e rilassarvi in riva al mare. Io, purtroppo, sono stato costretto a fare una gita di un solo giorno, e ho scelto di dare un’occhiata alle montagne del Caucaso occidentale. 

Come raggiungere le vette dei monti

Il buon senso avrebbe richiesto che la mia amica ed io partissimo la mattina presto per Krasnaya Polyana, magari prendendo un treno alle 8. Ma visto che lei viaggiava in compagnia dei suoi due figli (di 8 e 12 anni) abbiamo deciso di prendercela con comodo.  

Abbiamo prenotato online i biglietti per il treno intercity “Lastochka” (che si traduce come “Rondine”) che percorre la tratta Krasnodar-Roza Khutor. Ma prima di proseguire, lasciatemi fare chiarezza su Krasnaya Polyana e Roza Khutor, che in molti spesso confondono: la prima è un paesino che ospita circa 4.600 residenti, mentre la seconda è una stazione sciistica che è stata costruita tra il 2003 e il 2011 appositamente per le Olimpiadi invernali del 2014. Anche la stazione ferroviaria si chiama “Roza Khutor”.  

Il nostro treno è arrivato a Sochi perfettamente in orario. Le Ferrovie Russe hanno schierato sui binari di questa tratta una gran quantità di treni suburbani “Lastochka”: treni elettrici di alta classe, prodotti da Siemens e Ural Locomotives, che non hanno niente a che vedere con i vecchi “elektrichka”, i treni suburbani.

Da Sochi il treno corre parallelo alla costa del Mar Nero fino ad Adler (un quartiere balneare noto per essere la sede del Parco Olimpico) e, da lì, inizia a salire fino alla base dell'Aibga Ridge, una cresta montuosa dell'altopiano Roza Khutor. 

La linea Adler-Roza Khutor, lunga 48 chilometri, è una delle nuove meraviglie dell'ingegneria russa; è stata costruita in vista delle Olimpiadi invernali del 2014 e passa attraverso fiumi e gole. Attraversa 37 tra ponti e cavalcavia e 10 chilometri di tunnel, il più lungo dei quali si estende per più di quattro chilometri e mezzo. 

Un'ora e 20 minuti dopo, arriviamo a Roza Khutor, entusiasti di vedere le montagne del Caucaso per la prima volta. Dalla costa del Mar Nero, abbiamo raggiunto in treno un'altezza di 560 metri sul livello del mare.  

Come sulle Alpi, ma senza lasciare la Russia

Alla stazione ferroviaria di Roza Khutor e nelle vicinanze non c’è letteralmente nulla da fare, tranne comprare i biglietti per la funivia che porta all'altopiano del Roza e alla vetta. Un bus navetta gratuito traghetta i visitatori alla stazione principale del Roza Khutor, che si trova a pochi chilometri di distanza.

Non avendo visto nessuna foto di Roza Khutor prima di allora, ho provato un certo stupore quando siamo arrivati lì: dato l'aspetto rosso della valle in autunno, Roza Khutor (“Valle delle rose”, in russo) è un nome perfettamente appropriato. Alcune parti di Sochi sembrano molto italiane, ma si ha comunque la sensazione di essere in Russia. Roza Khutor, invece, sembra una parte delle Alpi svizzere. L'architettura colorata e la strada ben pianificata lungo il fiume Mzymta sono la ciliegina sulla torta di questa atmosfera da Alpi. E anche i prezzi di alcuni bar e ristoranti sono molto “svizzeri”! 

Guadagnare quota per vedere le cime innevate

Questo nostro viaggio si è svolto nella prima settimana di novembre, periodo in cui tutta la Russia si concede una settimana di vacanza. Come immaginavamo, davanti alla funivia abbiamo trovato una fila serpeggiante di persone. Nessuno indossava la mascherina e le distanze di sicurezza previste dall’emergenza Covid non erano per niente rispettate. 

Per fortuna, la fila si è mossa velocemente e non abbiamo dovuto aspettare troppo prima di salire sulla prima funivia disponibile. Il “Caucasus Express”, come viene chiamata la funivia, conduce all'Altopiano del Roza, che si trova a 1.170 metri sul livello del mare e, da lì, si può raggiungere il Picco del Roza (2.230 metri sul livello del mare). Molta gente viene per fare trekking sui tanti sentieri dell’Altopiano; il nostro obiettivo, invece, era semplicemente quello di arrivare in cima e di ammirare le vette coperte di neve. E la vista da lassù è a dir poco stupefacente! 

Un tramonto mozzafiato 

Il nostro obiettivo era quello di tornare a Sochi in tempo per la cena… fino a quando ci siamo resi conto che avremmo avuto il privilegio di vedere il tramonto sulle montagne del Caucaso! E così ci siamo messi in fila per la funivia e siamo saliti più in alto. Il tramonto tingeva di color cremisi le montagne… uno spettacolo davvero mozzafiato! 

Una volta scesi, l’ultima navetta gratuita era già partita per la stazione e il treno successivo per Sochi sarebbe partito dopo 90 minuti. E così abbiamo acquistato del cibo locale nelle bancarelle allestite nella piazza principale e ci siamo scaldati con del vin brulè. Fortunatamente per noi, c'erano ancora abbastanza biglietti su uno degli ultimi treni per Sochi.

Dopo questa esperienza, mi è rimasta la voglia di tornare su questi monti in autunno, per fare una bella scampagnata tra i sentieri sotto le foglie tinte d’oro. 

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