Uno dei più celebri punti di riferimento della località caucasica di Dombaj è un “disco volante” che si erge su un altopiano in mezzo a montagne innevate. E questo non è l’unico edificio del suo genere!
Gli edifici a forma di disco volante furono inventati dall’architetto finlandese Matti Suuronen (1933-2013) a metà degli anni Sessanta. Era un periodo in cui le persone erano ispirate dai voli spaziali e dalle riflessioni sul futuro dell’umanità. Nacque così la casa “Futuro”. La casa, con un diametro di 8 metri e un peso inferiore alle 3 tonnellate, progettata da Suuronen, era costituita da una struttura in metallo con resina poliestere insatura, vetroresina e poliacrilato, veniva riscaldata da un camino interno, e aveva un bagno e una cucina autonomi. Era mobile, prefabbricata e adatta all’uso invernale: la neve non restava sul tetto spiovente.
Questi “dischi volanti” trovarono apprezzamento in tutto il mondo, dagli Stati Uniti a Taiwan, ma durante la crisi petrolifera degli anni Settanta, quando i prezzi della plastica aumentarono notevolmente, la produzione della “Futuro” venne interrotta perché non più redditizia. Ora nel mondo ci sono, secondo stime approssimative, oltre 60 di queste case (ecco la mappa), la maggior parte delle quali sono diventate case all’avanguardia in stato di abbandono.
Ci sono almeno tre “dischi volanti” in Russia!
L'hotel in epoca sovietica e oggi
Sozinov Vitalij/TASS; Getty ImagesL’albergo d’alta quota di Dombaj è una delle rare occasioni in cui l’edificio viene utilizzato come l’ha concepito l’architetto, come rifugio per gli sciatori. Questo è il primissimo di tutti e tre gli edifici apparsi in Russia, e fu un regalo del presidente della Finlandia, Urho Kekkonen (1900-1986; capo di Stato dal 1956 al 1982), grande amante dello sci. Dombaj è sempre stata una destinazione turistica popolare per i turisti sovietici e negli anni Sessanta qui è stato costruito un moderno resort con eccellenti infrastrutture. Kekkonen si recò qui molte volte e il suo regalo insolito fu molto gradito.
Gli interni del "Tarelka"
dombai.onlineRecentemente è stato spostato di 250 metri più in alto, alla 4° fermata della funivia. L’hotel funziona ancora oggi e, anche in caso di freddo estremo, al suo interno fa caldo. Può ospitare 6 persone e viene affittato interamente a un solo gruppo. Prezzo al giorno: 15.000 rubli (175 euro) a pensione completa.
Su come siano apparsi gli altri “ufo”, ci sono due diverse teorie. La prima è che Kekkonen abbia donato non uno ma tre edifici. La seconda è che l’Unione Sovietica avesse deciso di acquistare diversi edifici “Futuro” in occasione delle Olimpiadi del 1980 per collocarvi caffè e chioschi di souvenir, ma a causa dell’intervento miltare in Afghanistan, e delle sanzioni imposte al Paese, le consegne si sarebbero fermate a questi esemplari.
In russo l’Oggetto volante non indentificato, oltre che con la sigla NLO, corrispettivo dell’inglese UFO (“Unidentified flying object”) è spesso indicato come “Letajushaja tarelka”, ossia “piatto volante”, corrispettivo dell’italiano “disco volante”.
Ecco così spiegato il nome di questo caffè che si trova in Crimea, nella città di Gurzuf (via Naberezhnaja 7).
Il “Tarelka” (“Piatto”) è apparso qui più di trent’anni fa, alla fine dell’era sovietica. È circondato da un meraviglioso parco sulla costa del Mar Nero, parte dell’ex Centro giovanile di tutta l’Unione “Sputnik” (oggi è la divisione “Sputnik” del sanatorio “Pushkino”).
Negli anni Novanta era un ristorante d’élite, ma nel tempo ha perso il suo status e si è trasformato in un disco bar con musica elettronica e bevande alcoliche. Ma che splendida vista mare dalla veranda!
Vari imprenditori hanno più volte cercato di rilanciare il locale, ma sempre senza successo.
Oggi vi ha sede un disco bar che invita anche clienti a mangiare i suoi shashlyk.
Nel distretto occidentale di Krasnodar c’è un altro “disco volante” della serie Futuro (indirizzo: via Atarbekova, 54, edificio 1). Qui è diventato un punto di riferimento sorprendente in un quartiere dormitorio come tanti, fatto di case prefabbricate a pannelli. Come il locale di Gurzuf, sorge su un’alta base, dove si trovano la sala e la cucina.
Inizialmente, era la gelateria Sputnik, molto popolare tra i residenti locali. Negli anni Novanta si trasformò in un bar non di alta classe, dove si riunivano i bevitori locali. Negli anni successivi, il caffè cambiò nome e passò di mano in mano. Ci sono stati discoteche, magazzini e un negozio di prodotti chimici per la casa.
Negli ultimi anni del suo lavoro, la Tarelka si è posizionata come una casa da tè con un vasto assortimento di tè diversi. All’interno, c’erano interni completamente cosmici: pareti rosse e gialle, comodi divani bassi con cuscini variopinti lungo l’intero perimetro della sala. Anche le recensioni erano molto positive: gli ospiti sottolineavano l’ampia offerta e la bella atmosfera.
La zona bar nel 1987
Peshtakovskij/SputnikSfortunatamente, il locale ora è chiuso. Ora nella stanza sotto l’ufo vendono frutta e verdura.
LEGGI ANCHE: I più brillanti esperimenti degli architetti sovietici nel campo delle case popolari prefabbricate
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email