Prima la tragedia del Sukhoi Superjet 100 del 5 maggio all’aeroporto moscovita di Sheremetjevo, costata la vita a 41 persone (qui le tragiche testimonianze dei sopravvissuti). Poi quella di Nizhneangarsk del 27 giugno, in cui solo il coraggio di una hostess ha permesso di salvare diverse vite. Infine, l’atterraggio d’emergenza di un aereo in un campo di granturco, vicino a un altro scalo della capitale russa, Zhukovskij, il 15 agosto, in cui per fortuna nessuno è rimasto ferito. Il 2019 è stato un anno di passione per l’aviazione civile russa. Ma si deve davvero stare alla larga dalle compagnie aeree russe? Sono così pericolose?
C’è di che preoccuparsi?
Statisticamente, volare in aereo è il modo più sicuro di viaggiare, e il numero di incidenti gravi è esiguo rispetto al numero complessivo di voli. Nel 2018, 4,4 miliardi di passeggeri hanno volato in sicurezza su 46,1 milioni di voli, secondo i dati dell’International Air Transport Association (IATA). Sempre lo scorso anno si sono verificati nel mondo 11 incidenti mortali, che hanno provocato 523 morti, tra passeggeri e membri degli equipaggi. Anche se superiori al record minimo del 2017, che aveva visto appena sei incidenti mortali, i numeri del 2018 significano ancora che “statisticamente un passeggero potrebbe prendere un volo al giorno per 16.581 anni prima di subire un incidente mortale nel quale tutti a bordo periscono”.
Parlando della Russia, nel 2018 le compagnie aeree del Paese hanno trasportato 116,1 milioni di passeggeri, con un aumento del 10,7% rispetto al 2017. Secondo l’Interstate Aviation Committee (IAC), l’organo che gestisce e sovrintende l’aviazione civile in dieci Paesi dell’ex Unione Sovietica, la Russia ha riportato 42 incidenti, 22 dei quali fatali, con 128 vittime totali.
A prima vista, questi numeri contraddicono la IATA, ma, il rapporto della IAC include gli incidenti nel settore dell’aviazione civile che coinvolgono tutti i tipi di aeromobili (compresi ultraleggeri, aerei cargo ed elicotteri) e tutti i tipi di voli (voli passeggeri di linea e non, e “altri tipi di voli”). La IATA, a sua volta, non include incidenti in operazioni di trasporto militari, voli di addestramento, di manutenzione o voli di prova. Inoltre, include solo incidenti che coinvolgono aeromobili a turbina con un peso massimo al decollo certificato (MTOW; max take-off weight) di almeno 5.700 kg.
AFP
“I principali attori del mercato aeronautico russo da molti anni lavorano a stretto contatto con partner internazionali e fanno parte di alleanze globali, quindi non sarebbe corretto affermare che il livello di sicurezza in Russia sia inferiore rispetto all’Europa”, afferma Dmitrij Inogorodskij, esperto dell’International Financial Center di Mosca. Aeroflot e S7, ad esempio, sono membri delle alleanze Skyteam e Oneworld e hanno jet Airbus e Boeing nelle loro flotte.
“Inoltre, le nostre compagnie aeree hanno ricevuto prestigiosi premi europei e i nostri specialisti tecnici e piloti sono molto apprezzati all’estero”, aggiunge.
Il confronto con gli Stati Uniti e l’Italia
Anche se questi numeri non dipingono un quadro particolarmente cupo dell’industria aeronautica russa, c’è sempre spazio per migliorare. Sull’Aviation Safety Network (ASN), un sito web della Flight Safety Foundation che tiene traccia degli incidenti aerei, la Russia è al secondo posto tra i 25 peggiori Paesi del mondo per numero di incidenti mortali dal 1945 ad oggi. Durante questo periodo, il Paese ha subito 525 incidenti con 8.453 morti in totale, ed è attualmente superato solo dagli Stati Uniti, con 853 incidenti e 10.811 morti. L’Italia è al dodicesimo posto di questa macabra classifica, con 68 incidenti e 1.310 morti.
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Tuttavia, dato il maggiore flusso di passeggeri negli Stati Uniti, sarebbe sbagliato mettere quel Paese allo stesso livello con la Russia. Nel 2017, gli Stati Uniti hanno trasportato 849,4 milioni di passeggeri, l’Italia 26,2 milioni, mentre la Russia 89,4 milioni, secondo la Banca mondiale. Anche se l’Agenzia federale russa per il Trasporto aereo (Rosaviatsija) fornisce una cifra più alta per quell’anno: 105 milioni di passeggeri.
Pavel Lisitsyn/Sputnik
Le sfide per il futuro
Essendo il più grande Paese del mondo, la Russia deve affrontare grandi distanze percorse da voli interni, spesso in condizioni meteorologiche estreme, ma questo non è tutto. Inogorodskij ritiene che la ragione dell’aumento degli incidenti sia legata al recente aumento del numero di voli e passeggeri. Aeroflot afferma che nella prima metà del 2019 hanno volato 17,8 milioni di passeggeri, il 9,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. IATA prevede che complessivamente entro il 2037 il mondo potrebbe vedere raddoppiare il numero di passeggeri, fino a 8,2 miliardi annui.
Secondo Gennadij Nikolaev, un esperto dell’Accademia delle finanze e della gestione degli investimenti, un altro problema per l’aviazione russa è la mancanza di piloti qualificati. “I professionisti con esperienza spesso scelgono di lavorare per aziende straniere, e non solo a causa dei bassi salari anche nella più grande compagnia aerea russa, Aeroflot, ma a causa delle condizioni di lavoro estremamente difficili in cui qui i piloti devono volare più di una volta al giorno. La maggior parte degli incidenti recenti avrebbe potuto essere evitata se in cabina ci fosse stato un pilota esperto”, afferma.
Ciò che è orribile è che l’Interstate Aviation Committee stima che il 75% degli incidenti mortali nei Paesi post-sovietici si verifichi a causa di un errore umano.
La situazione è ancora peggiore per le piccole compagnie aeree, che non dispongono di fondi sufficienti per addestrare adeguatamente i loro piloti. “Non tutte le compagnie hanno le proprie apparecchiature di simulazione del volo, perché spesso costano quanto un vero aereo, quindi devono inviare i loro piloti in centri di istruzione in diverse parti del Paese”, osserva Nikolaev. Ma aggiunge che le autorità stanno prendendo i provvedimenti per migliorare la situazione.
Infatti, ad agosto, il Ministero dei Trasporti ha suggerito al governo di raddoppiare i finanziamenti per l’addestramento dei piloti russi, dagli attuali 600.000 rubli (8.450 euro) all’anno a testa, per una spesa complessiva che dovrebbe arrivare a 4 miliardi di rubli (56,3 milioni di euro) all’anno, più 450 milioni di rubli (6,3 milioni di euro) per cibo e uniformi.
Inoltre, in seguito alla tragedia del Sukhoi Superjet 100 (che si è verificata ufficialmente a causa di un errore umano), il Ministero ha anche proposto di addestrare i piloti specificamente per questo tipo di velivolo all’interno delle università di volo e di riportare i dipartimenti militari nelle scuole di volo.
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