Come arrivare qui da Mosca: Il mezzo migliore per raggiungere Ivànovo è il treno veloce “Lastochka” (“rondine”). Impiega 3 ore e 41 minuti. Parte dalla stazione Kurskij della capitale.
Come arrivare qui da Kostromà: In autobus (due ore e 40 minuti di viaggio).
– Andare a vedere la Shchudrovskaja palatka, l’edificio più antico di Ivanovo
– Farsi un selfie con sullo sfondo la Dom-korabl (“casa- nave”)
– Capire perché Ivanovo è soprannominata “città delle spose”
– Visitare almeno uno dei musei cittadini
– Comprare un souvenir nello stile Palekh
Ivànovo (405 mila abitanti; 300 chilometri a nordest di Mosca) è la più giovane tra le città che costituiscono l’Anello d’Oro. Per questo qui non vedrete chiesette carine a ogni passo. Ivanovo viene citata per la prima volta in un manoscritto nel XVII secolo e ha ottenuto lo status di città solo nel 1871; prima era un villaggio.
E la cosa che ha sempre reso famosa Ivanovo (o Ivanovo-Voznesensk, come la città si chiamava fino al 1932) è stato il suo comparto tessile. Ecco perché migliaia di tessitrici inondarono Ivanovo, riempendo tutti i dormitori degli opifici e facendola soprannominare la “Città delle spose”; perché il numero delle donne surclassava quello degli uomini.
Anche il più antico edificio in mattoni della città è indissolubilmente legato alla storia del tessile. Questa particolare isba in muratura (“palatka” significa “tenda” o “baracchino”) fu costruita alla fine del XVII secolo e inizialmente serviva da “ufficio” per i “dirigenti” locali che riscuotevano i tributi in natura dai contadini.
Nel XIX secolo, il contadino arricchito Osip Shchudrov acquistò l’edificio e vi aggiunse tre piani. Qui allestì un laboratorio di stampa su tessuto, che dopo la procedura veniva asciugato all’ultimo piano.
Successivamente, l’edificio venne ceduto e funse da magazzino per gli stessi tessuti. Ma nel XX secolo, quando apparvero molti altri edifici industriali, fu deciso di ridare al “botteghino” il suo aspetto storico, smantellato i piani superiori e ripristinando il vecchio tetto.
Persino la più insolita chiesa di Ivanovo è legata al comparto tessile! Inizialmente, l’edificio fu costruito nel XVIII secolo come opificio da un altro contadino arricchito, Osip Sokov. Anche qui si stampavano disegni e fantasie sui tessuti.
Nel XIX secolo, un nuovo proprietario prese l’edificio della fabbrica, e iniziò a organizzarvi segretamente messe dei Vecchi credenti. Le cupole e altri elementi della chiesa furono costruiti solo all’inizio del XX secolo, e le messe iniziarono a essere tenute apertamente, perché solo dopo la Rivoluzione del 1905 lo zar Nicola II concesse la libertà di culto a chi non era ortodosso. Ma la chiesa non rimase aperta a lungo: nel 1917 arrivò la Rivoluzione d’Ottobre, e in epoca sovietica l’edificio fu riadattato a scopo residenziale. Dopo la Perestrojka, l’edificio sacro ha ripreso la sua funzione.
L’aspetto attuale della città si è in gran parte formato tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX ed è legato alla crescita industriale. Per questo, anche i monumenti e gli edifici di interesse storico qui hanno un’impronta produttiva e proletaria.
Qualsiasi altra città può invidiare a Ivanovo il numero di edifici in stile costruttivista. Tra quelli più importanti da andare a vedere, vi consigliamo:
Vi consigliamo di scegliere quale aspetto della storia di Ivanovo vi interessa di più e di conseguenza il museo relativo.
Nel “Museo del calicò di Ivanovo” (Muzej ivanovskogo sittsa) potrete sapere tutto della storia dell’industria tessile. Si trova nella vecchia villa del grande industriale Dmitrij Burilyn, in stile liberty. A lui apparteneva anche la gran parte degli oggetti della collezione del museo.
Agli appassionati delle avanguardie artistiche russe raccomandiamo invece di non perdere il Museo regionale di Arte di Ivanovo. In primo luogo, perché l’edificio industriale in mattoni rossi dove ha sede è interessante di per sé. E poi perché qui sono esposti capolavori della pittura russa d’avanguardia, di autori di primissimo piano come Olga Rozanova (1886-1918) e Aleksandra Ekster (1882-1949), due artiste russe che dovete assolutamente conoscere, e Kazimir Malevich (1879-1935).
Gli amanti delle automobili dovrebbero invece subito puntare al Museo dell’industria automobilistica sovietica. Qui potranno vedere Volga, Chajka, Zil, Gaz, e non solo quelle prodotte in massa, ma anche modelli rari. E su alcune di queste macchine si può anche fare un giro!
Quando ne avrete abbastanza dell’estetica industriale della città, potete dirigervi in campagna e visitare un allevamento di struzzi vicino al monastero di San Nicola Shartomskij, nel villaggio di Vvedenje, una quarantina di chilometri a est del centro (prendendo appuntamento è possibile prenotare un tour). Qui potrete stare ad osservare gli struzzi, visitare i vicini alveari di api, e acquistare prodotti biologici, tra cui un uovo di struzzo.
Inoltre, potrete acquistare souvenir tradizionali: la regione di Ivanovo è famosa per l’artigianato popolare Palekh; miniature laccate e motivi in filigrana. Sin dai tempi antichi, i maestri dipingevano icone, e dopo la Rivoluzione sono passati a cofanetti e altri souvenir.
Nella fabbrica delle bambole di Ivanovo dove ancora oggi si producono i giochi del periodo sovietico
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