Se guardate Mosca da una prospettiva a volo d’uccello (o su Google Maps), sarà facile notare come questa città sembri un bersaglio gigante, con anelli di dimensioni crescente che si allargano dal centro – il Cremlino – come le increspature in uno stagno in cui sia stato tirato un sasso. In effetti, Mosca è tutta una questione di anelli, e conoscerli bene aiuta a orientarsi nella capitale russa e a capire la sua anima.
Intanto: come mai i russi costruirono questa antica città in una forma tale, usando la struttura ad anelli concentrici?
Misure di sicurezza
Molte strade di Mosca che uniscono questi anelli sembrano piuttosto caotiche, con le loro svolte improvvise. Se non si dispone di una mappa, nella capitale russa è piuttosto difficile orientarsi, rispetto a New York o anche alla stessa San Pietroburgo, dove le strade si intersecano ad angolo retto, dando forma a una struttura a rete.
Ma Mosca ha una buona scusa: quando i moscoviti la costruivano nei secoli XIV-XVI, pensavano a tatari e principi russi antagonisti, intenzionati a bruciare la loro città e non ai turisti di qualche secolo dopo che si sarebbero persi. Gli invasori saccheggiarono Mosca nel 1238, 1382 e 1571, dando poi alle fiamme ogni volta la città.
Un matrioshka di fortificazioni
Ecco da dove vengono gli anelli: in passato erano mura che proteggevano Mosca. Il Cremlino era il primo livello di difesa, poi c’erano le mura che circondavano Belyj Gorod (la Città Bianca), dove viveva la nobiltà, erette nel 1585-1593. La città crebbe man mano che lo Zarato russo diventava più potente, e sempre più persone vivevano fuori dalle mura, quindi ancora un altro livello di difesa, quello attorno al cosiddetto Zemljanoj Gorod (la Città di Terra) fu edificato nel 1692-1695.
Una volta che le mura, prima necessarie, diventarono inutili, la città si ingrandì e la minaccia dell’invasione svanì. Le autorità si liberarono delle fortificazioni in deterioramento, e al loro posto rimasero ampi viali, a forma di anello attorno al centro della città.
“Tale struttura è abbastanza tipica per le città europee costruite con lo scopo di proteggere la fortezza della città”, spiega Petr Mazaev, storico e scienziato della cultura. “Ma non è rimasta così intatta in nessuna delle principali città europee, tranne Mosca, che non ha avuto gli esperimenti settecenteschi di pianificazione urbana”.
La fortezza di Belyj Gorod si trasformò nel Bulvarnoe koltsò (Anello dei boulevard), quella di Zemljanoj Gorod nel Sadovoe koltsò (Anello dei giardini), e fu così che, all’interno di queste circonvallazioni si formò il centro di Mosca. Poiché la città ha continuato a crescere in tutte le direzioni, da allora l’anello rimane l’elemento più importante delle infrastrutture viarie. Quali sono gli anelli di Mosca più importanti nel XXI secolo?
L’Anello dei boulevard
Lunghezza: 9 km
Il primo anello di Mosca, tecnicamente non è un anello ma un semicerchio che abbraccia i territori dell’ex Belyj Gorod, che da un lato (a sud) aveva come confine il fiume Moscova. Dopo che le mura della fortezza furono demolite, le autorità piantarono alberi lungo le strade per abbellire i viali.
Farsi a piedi tutto l’anello, da piazza Prechistenskie Vorota fino a piazza Jauzskie Vorota è piuttosto lungo (ci metterete quasi un’ora e mezzo) ma sicuramente è una passeggiata incantevole, soprattutto quando il tempo è bello.
L’Anello dei giardini
Lunghezza: 15,6 km
Mosca è complicata: l’Anello dei boulevard, come abbiamo visto, in realtà non è un anello, e l’Anello dei Giardini è un anello ma qui non ci sono giardini. C’erano una volta, ai tempi dello zar, ma le autorità sovietiche si sbarazzarono di quel verde urbano negli anni Trenta. In quel modo, allargarono la carreggiata, trasformando l’Anello dei giardini in quello che è ora: una trafficata cerchia di larghi viali intorno al centro di Mosca.
Secondo gli stereotipi popolari, chi ha un appartamento all’interno dell’Anello dei giardini fa parte del club delle persone più ricche e di maggior successo di tutta la Russia; la crème de la crème: possiede infatti una proprietà immobiliare nei quartieri più costosi della città più costosa del Paese. E in Russia ci si riferisce spesso a queste persone e ai loro problemi come a radical chic del centro che non hanno per niente il polso del Paese.
Un esempio? “Il mio amico si è lamentato che nel suo quartiere ci sono troppi caffè simili. Questo può disturbare solo le persone all’interno dell’Anello dei giardini!”
L’Anello Viario Automobilistico di Mosca (MKAD)
Lunghezza: 108,9 km
Aperto nel 1962, questo anello autostradale abbracciava l’intera Mosca (a quel tempo). Ora la città ha conquistato nuovi territori, ma il MKAD (Moskovskaja Koltsevaja Avtomobilnaja Doroga) rimane un’importantissima arteria di trasporto. È quasi indispensabile per spostarsi da una parte all’altra della città senza passare per il centro.
Inoltre, il MKAD è un altro cerchio simbolico: le battute di solito lo definiscono come il “confine” tra Mosca e la Russia vera, anche se il MKAD non segna più il confine della città, che si è espansa oltre. I moscoviti prendono in giro la “terra mitica” dello Zamkadje (“terra fuori dal MKAD”), come una zona selvaggia sconosciuta e non civilizzata e ironicamente chiedono: “C’è vita fuori dal MKAD?”. Il resto della Russia, in cambio, se le rifà con gli arroganti moscoviti con la puzza sotto il naso. La lotta è infinita, ma è più questione di stereotipi e campanilismo che un conflitto serio.
Altri anelli
Se pensate che i moscoviti possano limitare il loro amore agli anelli solo a tre, vi sbagliate di grosso. C’è anche il Terzo Anello, di 35,1 km, il più giovane degli assi viari circolari, terminato nel 2003, tra mille dibattiti perché quella colata di cemento e asfalto al posto delle vecchie viuzze locali non è piaciuta a tutti.
Inoltre, un’importante arteria di trasporto pubblico è la Linea Circolare (Koltsevaja linija; quella marrone) nella metropolitana di Mosca, una delle più antiche, che, con i suoi 19,4 km, unisce 7 delle 9 stazioni ferroviarie di Mosca e 10 altre linee della metropolitana. A proposito, ognuna delle 12 stazioni è davvero una perla dell’architettura stalinista e molte sono tra le più belle in assoluto!
Poi c’è l’Anello centrale ferroviario di Mosca (Moskovskoe tsentralnoe koltsò), una ferrovia urbana lunga 54 km che è stata inaugurata a fine 2016 e unisce la periferia industriale della città. E adesso è in costruzione la Grande linea circolare della metropolitana (Bolshaja koltsevaja linija; qui potete vedere come saranno le sue stazioni), che dovrebbe essere completata entro il 2022. Mosca sembra la trilogia di Tolkien: non ne ha mai abbastanza di anelli…
La vita a Mosca tradotta in cifre