Krasnaja Ulitsa
È la via principale di Krasnodar, piena di negozi, caffè e ristoranti. Ogni fine settimana un tratto viene completamente chiuso alle auto e si trasforma in zona pedonale. Di tanto in tanto si tengono qui colorate parate cosacche.
La “Fontana cantante” sulla piazza del Teatro
La “Fontana cantante” è la più grande della città e spara getti d’acqua direttamente da terra. Quindi, quando è spenta, potreste non accorgervi di camminarci sopra. Attenti dunque che non si metta in funzione mentre passeggiate sulle sue bocche, o farete il bagno! L’acqua segue il ritmo della musica classica, diffusa dagli altoparlanti.
Monumento a Caterina II
L’Imperatrice Caterina II è considerata la fondatrice della città. Nel 1792 affidò il territorio del Kuban ai cosacchi locali, che l’anno successivo iniziarono l’edificazione della loro città, chiamandola Ekaterinodar (nome che significa “Dono di Caterina” e che conservò fino al 1920). Il primo monumento all’imperatrice venne eretto nel 1907, ma non ebbe lunga vita. Poco dopo la rivoluzione, nel 1920, fu abbattuto. Quello che svetta oggi in Ekaterinskaja ploshchad è stato inaugurato nel 2006.
La Cattedrale di Santa Caterina
La Cattedrale di Santa Caterina è il principale edificio religioso non solo della città, ma dell’intera regione, ed è una delle più grandi chiese di tutta la Russia. Fu costruita dopo il terrificante incidente ferroviario occorso all’Imperatore Alessandro III e alla sua famiglia il 17 ottobre 1888, come ex voto alla santa che, secondo lo zar aveva strappato lui e la famiglia alla morte. I lavori di costruzione terminarono solo nel 1914.
Museo Samson del Bodybuilding (Krasnaja ul. 129)
L’unico museo del bodybuilding della Russia ha sede a Krasnodar. È stato aperto nel 1999 e ha una ricca collezione di fotografie e oggetti che narrano la storia della disciplina nella Regione del Kuban e in Russia. Riceve con regolarità nuovi cimeli che arricchiscono e rinnovano la mostra.
Cattedrale della Santa Trinità
Come la Cattedrale di Santa Caterina, anche quella della Trinità, che sorge sulla via Frunze, fu eretta come ringraziamento per il miracolo della scampata morte dello zar e della famiglia imperiale allo spaventoso incidente ferroviario durante il loro viaggio per venire in visita in città. L’edificio, in mattoni rossi e con cupole verdi e dorate, è tra i più belli della regione, e fu consacrato nel 1910. Durante il periodo sovietico funse da magazzino e dal 1972 alla fine degli anni Ottanta vi operò un laboratorio per la produzione di statue di Lenin.
“I cagnolini a passeggio” di Krasnaja ulitsa
Sulla via centrale di Krasnodar vi imbatterete senz’altro in questo atipico monumento, inaugurato nel 2007, che rappresenta due piccoli cani a spasso. È un posto popolare per darsi appuntamento (“ci vediamo ai cani tra venti minuti”) e per la buona sorte dovrete strofinarne i nasi.
La Sala dei Concerti del Coro cosacco del Kuban
Krasnodar non è solo la capitale della Regione del Kuban, ma anche il centro principale dei cosacchi della zona. Per godervi uno spettacolo di canto e danza cosacchi, dovete andare alla Sala dei Concerti, che ha un fitto cartellone di eventi. Ogni tanto però potrebbe capitarvi di trovare sul palco anche qualche pop star straniera.
Krasnodar Park
Il parco cittadino più moderno è stato aperto da poco, il 28 settembre scorso, nei pressi dello stadio. È uno spazio verde enorme: ben 22 ettari con 30 zone tematiche, con tanto di anfiteatro estivo, punto di osservazione, labirinti di acqua e musica e una fontana che d’inverno diventa una pista per il pattinaggio su ghiaccio.
Palazzo dei fratelli Bogarsukov
Uno degli edifici più belli della città fu costruito nel 1901 da tre mercanti, i fratelli Bogarsukov. Per molti anni questa costruzione, che si affaccia su via Gimnazicheskaya 67, ha rappresentato il cuore pulsante della cultura cittadina, ospitando spettacoli teatrali, eventi di beneficenza e balli. Oggi il palazzo è occupato dal Museo Storico Felytsin di Krasnodar, che offre ai visitatori una ricca mostra sulla storia della regione del Kuban e dei cosacchi.
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