Il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin (9 marzo 1934-27 marzo 1968), il primo uomo a viaggiare nello Spazio (il 12 aprile 1961 con la navicella Vostok completò un’orbita intorno alla Terra), qui all’arrivo all’aeroporto londinese di Heathrow per una visita in Gran Bretagna l’11 luglio 1961
Daily Herald/Mirrorpix/Getty ImagesJurij Gagarin compilò il giornale di bordo soltanto una volta. Dopo il volo, raccontò alla commissione che la sua matita era volata via in quanto la vite che la fissava alla tavoletta si era allentata.
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La capsula di Gagarin atterrò nella regione di Saratov, in un’area che apparteneva alle terre vergini. A proposito, dopo di lui, molti cosmonauti hanno ricevuto questa particolare medaglia, destinata generalmente agli agricoltori.
Il cosmonauta Jurij Gagarin all'interno della capsula spaziale Vostok 1 pochi istanti prima del volo; 12 aprile 1961
Sovfoto/Universal Images Group/Getty ImagesIl primo cosmonauta era diventato una vera pop star. Durante gli incontri, i fan cercavano non solo di abbracciarlo, ma anche di portarsi via qualcosa come ricordo, di solito erano bottoni. Dopo questi incontri, gliene venivano cuciti di nuovi sull’uniforme ed è per questo che durante i suoi viaggi Gagarin ne aveva sempre con sé una scorta.
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Subito dopo il rientro dallo Spazio, Gagarin fece il giro del mondo. In Liberia avrebbe incontrato, inoltre, i rappresentanti della tribù Kpelle, che lo nominarono loro capo onorario.
La capsula di rientro della navicella Vostok con il cosmonauta Jurij Gagarin atterrò alle 10:55 vicino al villaggio di Smelovka, nella regione di Saratov
SputnikDalle testimonianze di amici e colleghi sappiamo che Gagarin amava ridere e scherzare e che raccontava spesso barzellette. Ecco una delle sue preferite: “Un passero sta volando e un razzo gli si avvicina a una velocità terribile. Il passero grida: ‘Ehi, perché voli così veloce?’ E, il razzo: ‘Se ti dessero fuoco al sedere, fileresti come un razzo anche tu!’”.
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