Come la Russia ha combattuto contro Regno Unito, Francia e “Italia” in Crimea

I combattimenti della Guerra di Crimea si svolsero nel Caucaso, nel Baltico, nei Balcani e in Oriente. Ma fu la battaglia per Sebastopoli a diventare decisiva, dopo l’arrivo di diecimila soldati del Regno di Sardegna mandati da Cavour

A metà del XIX secolo, la Russia si trovò in guerra con un’intera coalizione di Stati: l’Impero Ottomano, il Regno Unito, la Francia e il Regno di Sardegna. Il conflitto scoppiò per il desiderio dello zar Nicola I di rafforzare la sua posizione nei Balcani e di stabilire un protettorato sull’intera popolazione ortodossa dell’Impero Ottomano, i cui diritti erano spesso violati dalle autorità turche.

Lo zar Nicola I di Russia (1796-1855) salì al trono nel 1825 e morì nel bel mezzo della Guerra di Crimea, probabilmente di polmonite

Regno Unito e Francia erano intenzionate a impedire alla Russia di espandere la propria sfera d’influenza nella regione. Il Regno di Sardegna aveva scarso interesse per i Balcani e l’Asia Minore, ma aspirava a diventare il motore dell’unificazione degli Stati italiani e riteneva che la partecipazione a una coalizione con le principali potenze occidentali lo avrebbe aiutato nella realizzazione di questi piani.

Le truppe degli alleati occidentali in Crimea. Contro l’Impero Russo oltre agli ottomani scesero in campo il Regno Unito, la Francia e il Regno di Sardegna

L’inizio della Guerra di Crimea (o Orientale) fu un successo per la Russia. Nel 1853, l’esercito turco subì sensibili sconfitte ad Akhaltsikhe e a Başgedikler, nel Caucaso, e la flotta turca fu distrutta nella Battaglia di Sinope. Ma questi eventi accelerarono l’entrata in guerra di inglesi e francesi. 

La Battaglia di Sinope del 30 novembre 1853 segnò una grande vittoria russa della Marina imperiale russa, che con due squadre al comando dell'ammiraglio Pavel Nakhimov distrusse 7 fregate e 5 corvette turche

Nell’estate del 1954 al largo delle coste della Crimea apparve una flotta congiunta anglo-francese, tre volte superiore a quella russa per numero di navi da guerra. A settembre, il corpo di spedizione alleato conquistò le città di Eupatoria e Balaklava, sconfisse le truppe del principe Aleksandr Menshikov in una battaglia sul fiume Alma e, insieme ai turchi, assediò la principale base della flotta russa del Mar Nero: Sebastopoli. 

La Battaglia dell’Alma del 20 settembre 1854 fu la prima battaglia terrestre della guerra di Crimea (1854–1856), ed ebbe luogo nelle vicinanze dell’omonimo fiume. Le truppe anglo-francesi ottennero una grande vittoria contro l’armata russa del generale Menshikov, che perse circa 6.000 soldati

La conquista diretta della città era infatti fallita. L’ingresso dal mare alla baia fu bloccato da navi appositamente affondate, e grazie agli sforzi dell’ingegnere militare Franz Eduard von Totleben intorno a Sebastopoli nel più breve tempo possibile erano stati costruiti numerosi forti e bastioni, ed erano apparse mura chilometriche di sacchi di terra e un sistema ramificato di trincee. 

“Senza Totleben saremmo stati persi del tutto”, affermò l’ammiraglio Pavel Nakhimov, uno dei comandanti della difesa.

L’Assedio di Sebastopoli si protrasse dall’ottobre del 1854 al settembre del 1855 e fu l’episodio clou della guerra di Crimea

Il 25 ottobre 1854, a nord della città di Balaklava, scoppiò una battaglia che non portò alla vittoria di nessuna delle due parti. Nel corso di essa si verificò il cosiddetto “attacco della brigata leggera” (nella storiografia inglese “The Charge of the Light Brigade”), rimasto celebre. A causa di un errore di comunicazione nella trasmissione degli ordini, l’élite della cavalleria leggera britannica si lanciò in un attacco suicida contro le fortificazioni russe, subendo 118 morti, 127 feriti e 60 prigionieri. Meno di duecento cavalieri rimasero in sella.

La stessa battaglia diede vita all’ormai famosa espressione “La sottile linea rossa”. Per coprire un ampio fronte da un possibile attacco della cavalleria russa, il comandante del 93° reggimento di fanteria (i “Sutherland Highlanders”, la cui divisa era rossa), il maggiore generale Colin Campbell, ordinò ai suoi soldati di formare una linea di due uomini, e non di quattro come prevedeva il regolamento, passata alla storia come “The Thin Red Line”.

L’“Attacco della Brigata leggera” (“Charge of the Light Brigade”) fu un episodio cruento della Battaglia di Balaklava. Per un errore di comunicazione, le unità d’élite della cavalleria del Regno Unito si lanciarono in un attacco suicida contro le fortificazioni russe ben presidiate

“Non ci saranno ordini di ritirata, ragazzi. Dovrete morire dove siete”, disse il generale. La cavalleria russa smise presto di attaccare le posizioni degli Highlander, ma l’espressione è diventata nella cultura anglo-americana un simbolo di coraggio e sacrificio.

Sebbene si combattesse nel Caucaso, nel Baltico, nei Balcani e in Estremo Oriente, la Crimea fu il teatro decisivo delle operazioni. L’esercito russo fece numerosi tentativi per sbloccare l’assedio di Sebastopoli, ma a causa della mancanza di moderne infrastrutture di trasporto nel Sud, di enormi problemi logistici, del vantaggio schiacciante della flotta anglo-francese e dell’indecisione del comando militare russo, tutti si conclusero con un fallimento.

La nota espressione “La sottile linea rossa” (in inglese: “The Thin Red Line”) deriva da un episodio della Battaglia di Balaklava, nella Guerra di Crimea, con una linea  sottile di soldati inglesi schierata come scudo contro i russi

Mentre la guarnigione di Sebastopoli declinava inesorabilmente, le forze alleate nella primavera del 1855 si rafforzarono con diverse decine di migliaia di soldati del Regno di Sardegna, che entrò in guerra. Tuttavia, la città resistette eroicamente ai bombardamenti e agli assalti. La difesa della principale base della Flotta del Mar Nero, durata in totale 349 giorni, si concluse l’11 settembre 1855, poco dopo la perdita di Malakhov Kurgan, una postazione rialzata di cruciale importanza tattica.

La Battaglia di Malakhov fu l’episodio che fece volgere a favore degli alleati occidentali la situazione sul campo a Sebastopoli. La conquista da parte dei francesi del Malakhov Kurgan, una posizione rialzata essenziale a livello tattico, portò alla capitolazione russa

Anche se l’esercito russo riuscì a conquistare l’importante fortezza turca di Kars nel Caucaso, la caduta di Sebastopoli segnò l’esito dell’intera campagna militare. Alla fine del 1855, le ostilità cessarono gradualmente su tutti i fronti e le parti iniziarono i negoziati.

I partecipanti al Congresso di Parigi, che si riunì dal 25 febbraio al 16 aprile 1856 al fine di ristabilire la pace dopo la Guerra di Crimea.  Il primo delegato a sinistra è Cavour (Regno di Sardegna). L'ultimo personaggio a destra in piedi è l'ambasciatore piemontese Villamarina

Secondo i termini del Trattato di pace di Parigi del 30 marzo 1856, la Russia fu costretta a rinunciare al protettorato sulla Valacchia, sul Principato di Moldavia e sulla Serbia, restituì ai turchi Kars e una serie di fortezze occupate. Le fu anche vietato di avere una flotta nel Mar Nero smilitarizzato (il divieto fu abolito nel 1871; prima ovviò al problema con particolari navi rotonde dal fondo piatto). In cambio, riprese sotto il suo controllo tutti i territori occupati dagli alleati occidentali. 

Lo zar Alessandro II di Russia (1818-1881) salì al trono il 2 marzo 1855 a seguito della morte del padre, Nicola I. Dopo la sconfitta russa avviò un vasto piano di necessarie riforme nell’esercito e nella società

La guerra di Crimea non fu una catastrofe geopolitica per la Russia, ma inferse un duro colpo al sistema finanziario dell’Impero. Mostrò anche l’urgente necessità di riforme su larga scala in ambito militare, sociale ed economico, che lo zar Alessandro II, succeduto sul trono al padre, morto il 2 marzo 1855, iniziò ben presto a mettere in pratica.


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