La Madonna di Stalingrado: la sacra immagine disegnata da un soldato tedesco al fronte

Dominio pubblico
Kurt Reuber iniziò a disegnare per distrarsi dalle difficoltà della guerra. Trovandosi in mezzo alla più sanguinosa battaglia della storia, realizzò a carboncino quest’opera, oggi conservata nella Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo a Berlino

Il tedesco Kurt Reuber divenne prima pastore protestante, poi medico e, nell’autunno del 1939 fu arruolato nella Wehrmacht. Nell’esercito tedesco cominciò a disegnare e subì una profonda trasformazione spirituale. Trovandosi in mezzo alla più sanguinosa battaglia della storia, disegno con carboncino una Madonna col Bambino sul retro di una carta geografica, scrivendo sul disegno “Luce. Vita, Amore”.

“Una massa grigia, priva di dignità umana”

Nato nel 1906 da genitori protestanti, Kurt Reuber ricevette un’istruzione religiosa, diventando pastore della chiesa di Wichmannshausen, in Assia. Da bambino, però, Kurt voleva diventare medico, pertanto già dopo l’ordinazione studiò medicina.Nell’autunno del 1939 fu però arruolato nella Wehrmacht. 

Granatieri tedeschi a Stalingrado, 1942

Non sappiamo se Reuber fosse un nazista convinto. Le sue idee, come anche quelle di tanti altri tedeschi, cambiarono man mano che la guerra andava avanti. Nel 1941, in una lettera alla sua famiglia, Reuber scrisse che a breve i sovietici sarebbero stati sconfitti. Nella stessa lettera definiva la popolazione dei territori occupati “ una massa grigia, priva di dignità umana, che non ha la forza di rinnovarsi”. Tuttavia, un anno dopo, le sue impressioni erano già cambiate: “Ho incontrato delle persone meravigliose… Fiumi di sangue e lacrime, terrore dell’anima e della carne hanno martoriato questo Paese…” 

Kurt Reuber, autoritratto. Il disegno si trova nel convento tedesco di Kirchberg, e non è chiaro se sia l’originale o una copia. L’iscrizione recita “Io, nel forte di Stalingrado”. In basso c’è una nota: “Non finito, perché il comandante mi dice che partirà immediatamente”

Nell’autunno del 1942, Reuber ottenne un permesso e andò in licenza, ma fu richiamato al fronte due giorni prima che le truppe tedesche venissero accerchiate. Così Reuber e i suoi commilitoni finirono nell’epicentro della battaglia di Stalingrado, la più sanguinosa nella storia dell’umanità. Secondo varie stime, in questa battaglia, 2,5 milioni di persone furono uccise, ferite e disperse da entrambe le parti (la Germania e i suoi alleati persero 1,5 milioni di persone, considerando i prigionieri, catturati dai sovietici).

Stalingrado, 23 agosto 1942. Dopo un massiccio raid degli aerei di Hitler

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L’icona disegnata sul retro di una carta geografica

La “Madonna di Stalingrado” disegnata a carboncino da Kurt Reuber sul retro di una carta geografica

Durante la guerra, Kurt fece più di 150 disegni. Il più noto lo realizzò a Stalingrado, alla vigilia del Natale del 1942. Sul retro di una carta geografica il tedesco disegnò con il carboncino una Madonna avvolta in uno scialle, che tiene in braccio il Bambin Gesù. “Quando la porta si è aperta e i miei compagni sono entrati, si sono fermati come impalati, assorti in un silenzio riverente, colpiti dal quadro appeso al muro di argilla, sotto il quale ardeva un lume che usciva da un ceppo di legno, conficcato nel muro di terra. Tutta la festività natalizia è stata vissuta sotto l’impressione creata dal disegno e dalle parole che lo incorniciavano: luce, vita, amore”, scrisse Reuter nel suo diario.

Un prigioniero tedesco ferito viene scortato da un soldato dell’Armata Rossa, Stalingrado, febbraio 1943

Dopo l’accerchiamento di Stalingrado da parte delle truppe sovietiche, i tedeschi continuavano a ricevere aiuti attraverso il ponte aereo e riuscirono addirittura a evacuare una parte dei soldati. Tra questi c’era anche un compagno ferito di Reuber, al quale l’artista consegnò i suoi disegni. La famiglia di Kurt Reuber, alla quale i disegni furono recapitati, li regalò in seguito alla Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo a Berlino, dove la Madonna di Stalingrado è tuttora esposta. Una copia del disegno fu regalata alla chiesa cattolica di San Nicola di Volgograd (ex Stalingrado).

La Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis-Kirche (Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo), a Berlino, dove si trova oggi la “Madonna di Stalingrado”

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