Il primo selfie della storia (o “autoritratto fotografico”, se preferite) fu scattato dal fotografo americano Robert Cornelius (1809-1893): si riprese nel riflesso di una vetrina. Questo accadde nel 1839, ma allora il processo di fotografia era molto diverso da quello attuale. Una lastra d’argento lucidata, trattata con vapori di iodio, veniva inserita in una camera oscura e successivamente sviluppata sul mercurio caldo e immersa in una soluzione salina: insomma, era un processo difficile. La situazione cambiò con la comparsa delle fotocamere Kodak, progettate per un uso non professionale. A questo punto la fotografia non richiedeva più una formazione seria e gradualmente divenne un hobby di massa. E il numero di selfie aumentò in modo drammatico. Ed appassionò anche i russi.
A quanto pare, a scattare il primo selfie in Russia fu Lev Tolstoj: nell’angolo in alto a sinistra della foto c’è scritto: “Mi sono fotografato io stesso”. In generale, lo scrittore era appassionato di qualsiasi innovazione tecnica e lasciò più di 1.000 foto. Sua moglie, Sofja, non rimase indietro rispetto al marito e aveva imparato a fotografare ancor prima di conoscere lo scrittore: aveva preso lezioni da un amico di suo padre.
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Petrov era un fotografo conosciuto nell’Impero Russo e ricevette persino un importante premio a una mostra fotografica a Riga. Dopo la Rivoluzione del 1917, iniziò a insegnare fotografia in diverse università.
Rogozhnikov non era un personaggio famoso, ma aveva il suo studio fotografico nella piccola città di Sarapul (circa 1200 km a est di Mosca, in Udmurtia). Oggi l’edificio dello studio fotografico non esiste più: fu demolito negli anni Cinquanta.
Anche Avdonin era un semplice fotografo autodidatta e fotografava principalmente nella tenuta di Kuskovo a Mosca. Nella foto lui è nella sua casa a Novogireevo vicino a Mosca.
La foto allo specchio fatta dalla figlia dell’imperatore Nicola II è considerata il primo selfie scattato da un adolescente. In questa foto Anastasija ha 13 anni: la scattò per mandarla a un suo amico. Nelle mani della Granduchessa c’era la Kodak Box Brownie grazie alla quale l’arte della fotografia divenne accessibile al pubblico di massa.
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Non solo Anastasija era appassionata della fotografia, ma lo era l’intera famiglia dell’ultimo zar. E lo stesso Nicola II non faceva eccezione. Ebbe la sua prima macchina fotografica nel 1896, e probabilmente fu lui ad insegnare a sua figlia a fotografare. Oltre alle fotografie scattate da Nikolaj e Anastasija, si sono conservate anche degli scatti dell’imperatrice Aleksandra Fjodorovna.
Shukhov era un ingegnere e creatore del primo oleodotto russo. Ma lui stesso disse: “Di mestiere sono un ingegnere, ma nel cuore sono un fotografo”. Le sue prime fotografie risalgono al 1890, e, in totale, nell’archivio fotografico dell’ingegnere c’erano circa 1.500 foto.
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