Quando l’URSS si aprì al mondo: così 35mila stranieri superarono la cortina di ferro

David Sholomovich/Sputnik
Esattamente 65 anni fa si svolgeva in Unione Sovietica il 6° Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, che cambiò per sempre la vita nel Paese

Estate 1957. Il Disgelo avviato da Khrushchev è al culmine della sua realizzazione. E per la prima volta dal dopoguerra, l’Unione Sovietica “alza” la cortina di ferro che la separa dall’Occidente per accogliere circa 35mila persone provenienti da 131 Paesi: l’occasione fu il 6° Festival della Gioventù e degli Studenti, che si tenne a Mosca dal 28 luglio all'11 agosto.

Non solo per i sovietici, ma anche per i turisti stranieri quelle due settimane furono un momento di sensazionale scoperta: nessun occidentale aveva idea di come fosse la vita nel Paese sovietico, che per tutto quel tempo era stato tagliato fuori dall’influenza del capitalismo.

In quindici giorni a Mosca si tennero più di 800 concerti, spettacoli, conferenze, seminari scientifici e culturali, gare sportive e altri eventi. 

Ma la grande novità fu la libertà di comunicazione: agli ospiti del festival fu permesso di interagire con gli abitanti di Mosca: un'apertura senza precedenti per gli standard sovietici! Fu allora che l'URSS conobbe il rock'n'roll, i jeans, la Coca-Cola, le gonne a scacchi e le scarpe da ginnastica, e fu in quei giorni che nel Paese emerse una nuova professione clandestina: il “fartsovshchik”, ovvero coloro che commerciavano i beni importati dall’estero (ne abbiamo parlato qui). Si trattava di persone che acquistavano dagli stranieri oggetti non disponibili in URSS e li rivendevano ai propri connazionali.

Fra i tanti giovani arrivati dall’estero c’era anche un italiano, Giuseppe Scotti, che in questo articolo ha raccontato la sua esperienza. 

Ecco a voi alcune foto d'epoca di quei giorni memorabili!

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