Nove principesse europee che sposarono sovrani russi

Storia
GEORGY MANAEV
Fin dall’antichità, gli zar russi cercarono di far sposare le loro figlie con i principi europei. Ma al tempo in cui i matrimoni erano al centro della geopolitica, anche per le figlie dei sovrani europei i mariti russi di sangue reale erano un buon partito

1 / Anna Porfirogenita (963 – 1011) 

Luogo di nascita: Costantinopoli, Impero Bizantino

Marito: Vladimir I di Kiev, detto il Santo o il Grande (970-1015)

Prima del “Battesimo della Russia” (la conversione al cristianesimo) il principe Vladimir era pagano. Ci sono testimonianze secondo cui ebbe tra le mogli signore di origine ceca e greca. Quando Vladimir si impadronì di Korsun (antico nome di Chersoneso Taurica), appartenente a Bisanzio, pretese in moglie Anna, sorella dell’imperatore di Bisanzio Basilio II e del suo co-imperatore Costantino VIII.

La condizione da parte bizantina fu la conversione di Vladimir, e la seguente diffusione del cristianesimo nelle terre a lui soggette. Dopo il battesimo, Vladimir e Anna si sposarono con una cerimonia cristiana. Anna partecipò attivamente alla cristianizzazione del territorio russo, e con i suoi fondi vennero costruite molte chiese. Morì quattro anni prima del marito, nel 1011 o 1012.

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2 / Sofia di Lituania, nota anche come Sofia Vitovna (1371 – 1453)

Luogo di nascita: Trakai, Granducato di Lituania

Marito: Basilio I di Russia (1371-1425)

Alla fine del XIV secolo, il principato di Mosca e il Granducato di Lituania erano confinanti: Smolensk apparteneva allora al granduca di Lituania Vitoldo (in lituano Vytautas Didysis). Il principe moscovita Basilio I sposò la figlia di Vitoldo, Sofia. Secondo la leggenda, si fidanzarono da giovanissimi, quando il principe Basilio si nascondeva in Lituania dopo essere fuggito dalla prigionia tatara. 

Il loro matrimonio ebbe luogo nel 1390 a Mosca e assicurò la pace tra Mosca e la Lituania. La coppia ebbe 4 figlie e 5 figli. Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1425, Sofia Vitovna governò da sola il principato moscovita, partecipò attivamente alle attività politiche, si impegnò nella stesura di leggi e poi, nel 1451, guidò la difesa di Mosca dai Tatari. Sofia visse una vita molto lunga per l’epoca, ben 82 anni, e negli ultimi anni si fece monaca nel Monastero dell’Ascensione di Mosca.

3 / Sofia Paleologa, in precedenza Zoe Paleologa (circa 1455-1503)

Luogo di nascita: Morea (ossia Peloponneso), Impero Bizantino

Marito: Ivan III di Russia (1440-1505)

Zoe Paleologa era la nipote dell’ultimo imperatore bizantino, Costantino XI Paleologo, morto durante la presa di Costantinopoli da parte dei Turchi nel 1453. Dopo aver lasciato Bisanzio, visse a Roma. Nel 1469 Papa Paolo II propose di far andare in sposa Zoe al Granduca Ivan III di Mosca, forse allo scopo di avvicinare la Chiesa cattolica e quella ortodossa. I negoziati durarono tre anni e nel 1472 la futura Sofia giunse a Mosca, dove si sposò con Ivan III con rito ortodosso, secondo la fede dei suoi antenati. Sofia non divenne mai l’agente dell’influenza di Roma a Mosca come sperava il Papa. Mise al mondo nove figli e morì due anni prima del marito.

4 / Sofia Dorotea di Württemberg, poi Marija Fjodorovna (1759-1828)

Luogo di nascita: Stettino, Regno di Prussia

Marito: Paolo I di Russia (1754-1801)

La Russia fu governata da donne per la maggior parte del XVIII secolo, ad eccezione del breve regno di Pietro III, il cui figlio Paolo salì al trono nel 1796. La sua prima moglie fu la principessa Guglielmina d’Assia-Darmstadt (Natalja Alekseevna dopo la conversione all’ortodossia), che morì di parto. Anche la sua seconda moglie era una principessa europea, Sofia Dorotea di Württemberg (Marija Fjodorovna dopo la conversione). Pittrice e scultrice di talento, nonché abile al tornio, Marija Fjodorovna dedicò molto tempo all’artigianato e alla decorazione della residenza granducale di Pavlovsk (25 km a sud di San Pietroburgo). Quando divenne imperatrice consorte, Maria concentrò le sue energie sulla carità: si occupò di case di accoglienza, dell’istruzione femminile e dell’organizzazione di scuole e collegi, cosa che continuò a fare anche dopo la morte del marito, sotto i figli Alessandro I e Nicola I. Marija Fjodorovna morì nel 1828 e negli ultimi 27 anni di vita per lei fu introdotta l’usanza russa della precedenza all’Imperatrice Vedova (e Imperatrice madre) sull’Imperatrice Consorte. Lei camminava al fianco dell’imperatore, mentre la moglie lo seguiva.

5 / Luisa Maria di Baden, poi Elizaveta Alekseevna (1779-1826)

Luogo di nascita: Karlsruhe, Baden (Sacro Romano Impero)

Marito: Alessandro I di Russia, detto il Beato (1777-1825)

Dopo Marija Fjodorovna, tutte le mogli dei successivi imperatori russi furono principesse europee, molte delle quali legate da vincoli di parentela. Per esempio, la moglie di Alessandro I, Luisa Maria di Baden (Elisaveta Alekseevna dopo la conversione all’ortodossia) era la nipote della prima moglie di Paolo I, Natalija Alekseevna.

L’imperatrice Caterina la Grande in persona (anche lei nata a Stettino come Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst e inizialmente arrivata in Russia come consorte di Pietro III), scelse una moglie per il nipote e il matrimonio ebbe luogo nel 1793, durante il suo regno. Il matrimonio, inizialmente idilliaco, alla fine non funzionò: il granduca Alessandro non faceva mistero della sua passione per le dame di corte e anche Elizaveta stessa era sospettata di infedeltà. Entrambe le figlie da lei avute, Marija ed Elizaveta, morirono in tenera età e furono considerate illegittime. Elizaveta Alekseevna non ebbe altri figli. Morì poco dopo la morte di Alessandro, nel 1826, ma anni dopo circolarono voci che l’imperatrice si fosse in realtà ritirata in un convento, dove avrebbe vissuto sotto falsa identità. 

6 / Carlotta di Prussia, poi Aleksandra Fjodorovna (1798-1860)

Luogo di nascita: Potsdam, Regno di Prussia

Marito: Nicola I di Russia (1796-1855) 

Friederike Luise Charlotte Wilhelmine von Preußen proveniva dalla famiglia reale prussiana e conobbe il marito a soli 15 anni. Il loro matrimonio doveva rafforzare l’alleanza tra Russia e Prussia, e la principessa stessa sperava in una vita tranquilla e lontana dagli intrighi, poiché Nicola non era erede al trono. Si sposarono a San Pietroburgo nel 1817 e lei fu battezzata all’Ortodossia come Aleksandra Fjodorovna. Nove mesi dopo nacque il loro primogenito, destinato a diventare l’imperatore Alessandro II. 

La vita tranquilla della coppia terminò nel 1825, con l’abdicazione dell’erede al trono Costantino. Nicola divenne imperatore, e la vita della moglie divenne una serie di eventi ufficiali, ricevimenti e balli. Il rigido programma minò la sua già debole salute (a causa del clima settentrionale di San Pietroburgo era costantemente malata). Inoltre, all’età di 34 anni era già madre di sette figli. Dopo la nascita del settimo figlio, nel 1832, i medici sconsigliarono ad Aleksandra Fjodorovna di avere altre gravidanze, e la cosa rovinò definitivamente la già complicata vita di coppia. L’Imperatore aveva delle favorite ben note, mentre l’Imperatrice non aveva una vita propria. Secondo la damigella d’onore Anna Tjutcheva, per Nicola “era come un bell’uccellino, che teneva rinchiuso in una gabbia d’oro e gioielli, che nutriva con nettare e ambrosia, cullato da melodie e profumi, ma a cui avrebbe tagliato le ali senza rimpianti se avesse voluto fuggire”. Visse cinque anni più a lungo del marito e morì nel 1860.

7 / Maria d’Assia-Darmstadt, poi Marija Aleksandrovna (1824-1880)

Luogo di nascita: Darmstadt, Granducato d’Assia

Marito: Alessandro II di Russia (1818-1881) 

Nel 1839 il granduca Alessandro era in giro per l’Europa e all’erede al trono di Russia fu proposta ogni sorta di principessa europea. Come ricorda la sorella Olga, le trovava tutte “noiose e senza gusto”. La principessa Maria d’Assia (aveva 14 anni), invece, non fece alcun tentativo di compiacere l’erede e lo irretì. Ma c’era un problema con le origini della ragazza: si pensava che non fosse nata dal padre, ma dall’amante della madre. Sebbene il padre, Ludovico d’Assia, riconoscesse Maria e il fratello come suoi figli, lui e la madre vivevano separati. Per risolvere i suoi dubbi, la madre di Alessandro in persona si recò a Darmstadt per incontrare la futura nuora, e solo allora acconsentì al matrimonio.

Nel 1840 Maria d’Assia entrò nella Chiesa ortodossa con il nome di Marija Aleksandrovna e un anno dopo divenne la moglie dell’erede al trono. Modesta e riservata, partecipò poco alla vita politica e mondana, anche dopo essere diventata imperatrice consorte russa nel 1856, all’età di 30 anni. La zarina si dedicò alla beneficenza. Ha patrocinato 5 ospedali, 12 ospizi, 36 orfanotrofi, 2 istituti, 38 ginnasi, 156 collegi. Con il suo sostegno venne aperta la prima sezione della Croce Rossa in Russia. 

La relazione della coppia si raffreddò con il tempo: lo zar, secondo i contemporanei, amava troppo la bella vita e la libertà. Nel 1865 morì il figlio maggiore ed erede, Nicola Aleksandrovich, dopodiché l’imperatrice Maria “morì interiormente e solo il suo involucro esterno continuò a vivere una vita meccanica”. I suoi ultimi anni furono funestati dalle avventure del marito: con la sua favorita, Ekaterina Dolgorukova, con la quale ebbe quattro figli, l’Imperatore non esitò neppure a stabilirsi direttamente nel Palazzo d’Inverno. Marija Aleksandrovna non sopravvisse al marito: morì nel giugno 1880 di tubercolosi. Meno di un anno dopo la morte della moglie, Alessandro II fu assassinato in un attentato.

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8 / Dagmar di Danimarca, poi Marija Fjodorovna (1847-1928)

Luogo di nascita: Copenaghen, Regno di Danimarca

Marito: Alessandro III di Russia (1845-1894)

Quando l’erede al trono Nicola morì nel 1865, Alessandro prese il suo posto e allo stesso tempo sposò la fidanzata del fratello defunto, Dagmar di Danimarca, che, dopo essere passata all’Ortodossia, divenne Marija Fjodorovna.

Il matrimonio, nonostante le circostanze, fu considerato felice: la coppia ebbe sei figli. Marija e Alessandro condividevano la passione per l’arte: entrambi avevano una formazione artistica e passavano il tempo libero a disegnare insieme. La coppia imperiale era anche appassionata di collezionismo: la loro raccolta costituì in seguito la base del Museo Russo di San Pietroburgo. Quando la famiglia si recava in vacanza nelle praterie finlandesi o nelle foreste della Carelia, dove l’imperatore amava vivere “semplicemente”, senza servitori, Marija Fjodorovna si godeva lo stile di vita “contadino”, cucinando lei stessa per il marito e la famiglia.

Come da tradizione, Marija era impegnata in opere di carità, e diresse anche la Società della Croce Rossa Russa. Durante la Prima guerra mondiale, in qualità di Imperatrice vedova, fu incaricata di organizzare a San Pietroburgo ospedali e infermerie per i feriti del fronte. Nel 1919 lasciò la Russia. Morì in Danimarca nel 1928.

9 / Alice d’Assia e del Reno, poi Aleksandra Fjodorovna (1872-1918)

Luogo di nascita: Darmstadt, Granducato d’Assia, Impero tedesco

Marito: Nicola II di Russia (1868-1918)

La moglie dell’ultimo imperatore proveniva, seppur alla lontana, dalla stessa famiglia di lui. Alice Vittoria Elena Luisa Beatrice d’Assia e di Renania, nipote della regina Vittoria del Regno Unito, era allo stesso tempo zia di quarto grado e cugina di terzo grado di Nicola. I genitori di Nicola e Alice si opposero al loro fidanzamento: si aspettavano che i loro figli potessero ambire a partiti migliori. Ma quando la salute di Alessandro III cominciò a deteriorarsi, egli diede comunque al figlio il permesso di sposarsi. Alice fu battezzata all’Ortodossia con il nome di Aleksandra Fjodorovna il 2 novembre 1894, all’indomani della morte dell’imperatore Alessandro III, e il suo matrimonio con Nicola ebbe luogo il 26 novembre dello stesso anno. 

Il problema principale era mettere alla luce un erede per la famiglia, ma i primi quattro figli erano tutte femmine. Nel 1904 nacque lo zarevic Aleksej, che ereditò l’emofilia dalla madre: da allora quasi tutta la vita della famiglia zarista fu subordinata alla cura dell’erede. A causa della malattia del figlio e del generale deterioramento della situazione nel Paese, Aleksandra Fjodorovna ebbe frequenti crisi nervose. All’apice della Prima guerra mondiale, lei e le sue figlie ricevettero una formazione da infermiere e si occuparono dei feriti nel palazzo di Tsarskoe Selo, che era stato trasformato in ospedale. 

Quando i bolscevichi presero il potere, la famiglia reale fu esiliata a Tobolsk e poi a Ekaterinburg, dove nel luglio 1918 Nicola II fu fucilato insieme alla moglie, ai figli e alla servitù. Ottanta anni dopo, i loro resti sono stati sepolti nella Cattedrale di Pietro e Paolo di San Pietroburgo.

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