All'inizio del XIX secolo questo luogo aveva un aspetto completamente diverso. Per costruire la chiesa, eretta sul punto dove venne assassinato l’imperatore Alessandro II, venne realizzato un terrapieno vicino all’argine del canale Griboedov (che all’epoca si chiamava argine di Caterina).
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Ecco la vista dall'altra parte del canale, dal ponte Bankovskij, con i suoi famosi leoni alati, che sono stati restaurati alcuni anni fa. In lontananza si può ammirare la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato e, sulla sinistra, il colonnato della Cattedrale di Kazan.
All'incrocio dei canali Griboedov e Krjukov svetta un capolavoro barocco: la cattedrale di San Nicola. Oggi questo luogo è una popolare meta turistica, visto che da qui si possono ammirare ben sette ponti (anche se non tutti sono visibili nella foto); inoltre, nell’immagine in bianco e nero manca il ponte pedonale Krasnogvardeiskij che attraversa il canale Griboedov: è stato costruito solo nel 1957.
Questo ponte levatoio è uno dei simboli di San Pietroburgo. Collega il Palazzo d'Inverno all'isola Vasilievskij. L'attuale ponte fu costruito nel 1916 al posto di quello provvisorio. I tram non attraversano più il ponte dalla fine degli anni ‘90.
Nel lussuoso parco di Peterhof ovviamente non passeggiano più gli zar, bensì folle di turisti. Il palazzo e le fontane furono gravemente danneggiati durante l'occupazione nazista; furono restaurati subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
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Nel 1914, sulla piazza di fronte al Palazzo d'Inverno fu affisso un manifesto che annunciava l'ingresso della Russia nella Prima guerra mondiale. Successivamente ci furono le adunate rivoluzionarie. Fortunatamente al giorno d’oggi i raduni sono ben più pacifici: ora la gente si riunisce qui perlopiù per seguire concerti e manifestazioni.
Da questo punto del lungofiume della Neva è possibile ancora oggi scorgere la cupola della Cattedrale di Sant'Isacco e, naturalmente, la guglia dell'Ammiragliato; si capisce che sono trascorsi cento anni solo per il passaggio di navi e imbarcazioni ben diverse da quelle del secolo scorso.
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Il portico dell’Ermitage è sorretto da colossali statue di atlanti. In passato Ulitsa (via) Millionnaja, che conduce al museo, era una strada pedonale; oggi invece circolano auto e bus turistici.
Nella foto a colori si scorgono sicuramente più alberi (e automobili) rispetto a quella scattata nel secolo scorso; ma la bellezza della Cattedrale di Sant’Isacco resta immutata. Fortunatamente durante il periodo sovietico la chiesa non è stata demolita: è stata invece trasformata in museo; durante la guerra fu usata per conservare e proteggere gli oggetti di valore di altri musei cittadini.
Anche il monumento all'imperatore Nicola I è sopravvissuto fino a noi.
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Anche il colonnato della Cattedrale di Kazan è tra i luoghi più fotografati della città; simbolo di San Pietroburgo, è oggi circondato da un elegante giardino fiorito che accoglie i turisti in visita sulla Prospettiva Nevskij.
La Prospettiva Nevskij (Nevskij Prospekt, in russo) è uno dei luoghi più conosciuti dai turisti. In epoca sovietica la principale via della città era chiamata Prospettiva 25 Ottobre, in omaggio alla Rivoluzione del 1917. Ogni edificio, qui, ha una lunga e ricca storia: il palazzo con la cupola in stile Art Nouveau, ad esempio, è stato sede della Singer Company e durante il periodo sovietico ha ospitato la Casa dei Libri.
Tutt’intorno al mitico cavaliere di bronzo, che rappresenta Pietro il Grande, sono cresciuti gli alberi; e così al giorno d’oggi la vista sull’Ammiragliato è coperta dalla vegetazione, ma si può intravedere la guglia.
1910-2013
Karl Bulla/Dominio pubblico; Alex 'Florstein' Fedorov (CC BY-SA 4.0)Come vediamo, l’aspetto di San Pietroburgo nel complesso non è cambiato molto; ma ci sono delle eccezioni: in epoca sovietica la chiesa tedesca che vedete nella foto in bianco e nero ha lasciato il posto al Palazzo della Cultura per i lavoratori della comunicazione, eretto in stile costruttivista.
1910-2018
Dominio pubblico; Aleksej Danichev/SputnikQuesto ponte sulla Neva fu inaugurato nel 1879. Fu architettato un complesso meccanismo che permetteva al ponte di aprirsi lateralmente. Negli anni '60 è stato al centro di un grosso lavoro di restauro, al termine del quale il ponte ha cambiato leggermente struttura: oggi si apre verso l’alto.
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