Chi è stato l’unico “Re di Russia” della storia?

Katerina Bayduzha (CC BY-SA 4.0); Legion Media
A incoronarlo fu un arcivescovo della Chiesa cattolica romana inviato da Papa Innocenzo IV, ma poi le cose non andarono secondo le premesse

Nel 1223, l’esercito tataro-mongolo invase per la prima volta le terre della Russia meridionale. Il principe Danilo di Galizia (1204-1264), che aveva appena 18 anni, prese parte alla tristemente nota Battaglia del fiume Kalka del 31 maggio 1223.

La Cronaca di Galizia-Volinia narra che il principe di Novgorod Mstislav dette ordine a Danilo e al suo reggimento di attaccare per primo i mongoli: “Danilo avanzò… e venne colpito [da una freccia] nel petto, ma grazie alla sua giovinezza e fierezza, sembrò non sentire la ferita. Perché aveva 18 anni ed era forte”. Anche se la battaglia fu perduta, Danilo riuscì a sopravvivere e a ritirarsi. Iniziò a sentire il dolore della ferita solo quando si fermò a bere presso un ruscello nella foresta.

Trent’anni dopo, nel 1253, Danilo di Galizia (noto anche come Daniil Galitskij) sarebbe stato incoronato “Re di Rutenia” (ossia “Re della Rus’”; in latino “Rex Russiae”; in russo “Король Руси”; “Koról Rusì”), da un arcivescovo della Chiesa cattolica romana inviato a Drohiczyn (oggi è in Polonia) dal Papa Innocenzo IV. E questa è la prima e l’ultima volta nella storia che un principe russo ha potuto vantare il titolo di “re”. Ma chi era Danilo? E perché accettò questa incoronazione?

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Il primo re russo era cresciuto in Ungheria?

Il busto del principe Danilo di Galizia esposto a Leopoli (Lviv), in Ucraina

Nel XIII secolo, la Galizia (regione storica oggi compresa tra il Sud della Polonia e l’Ovest dell’Ucraina) era il territorio più occidentale della Rus’ di Kiev. Da qui passavano importanti rotte commerciali che portavano in Ungheria e in Polonia. Anche se non grande come Kiev, Gàlich, capitale della Galizia, rivaleggiava con la città sul Dnepr quanto a ricchezza e tenore di vita degli abitanti.

Danilo era il figlio del principe Romano Mstislavich, “un guerriero scatenato, noto per la sua orribile crudeltà”, scrive lo storico Dmitrij Volodikhin, e ne aveva ereditato la natura feroce. Danilo fu allevato lontano da casa, alla corte dell’alleato di suo padre, il re ungherese Andrea II il Gerosolimitano (1175-1235), perché in patria alcuni principi ostili di altri principati avevano invaso Galich. Per ragioni politiche, quando divenne adulto, a Danilo fu permesso solo di governare il principato di Volinia, che confinava a Sud con il principato di Galizia.

Ma era conosciuto per la sua abilità in battaglia: ecco perché fu il primo ad andare all’attacco sul fiume Kalka. Un decennio dopo, nel 1233 (e poi definitivamente nel 1238), Danilo riprese la Galizia sotto il suo controllo, dopo una serie di conflitti contro altri principi.

La battaglia contro i mongoli

Danilo di Galizia nel 1234 (tratto da un'illustrazione della Storia Russa di Nikolaj Karamzin), 1836. Biblioteca russa di Stato, Mosca

Durante gli anni Venti e Trenta del Duecento, Danilo combatté senza fine. Come comandante militare ottenne la meritata fama. Nel 1245 unì sotto il suo controllo i principati di Volinia e Galizia, e a quel punto era uno dei più potenti principi russi dell’epoca. Nella scelta degli amici, il principe Danilo era guidato da una sola cosa: i suoi interessi politici del momento. Poteva giurare fedeltà a un alleato e poi andare in guerra contro di lui, quindi il giorno dopo sostenere il suo ex nemico, chiedere il suo aiuto e, poco più tardi, rompere di nuovo l’alleanza.

A questo punto della storia, tuttavia, i tataro-mongoli avevano già sottomesso la maggior parte dei principati russi. Nel 1239 presero la vicina Chernigov, nel 1240 il Batu Khan (nipote di Gengis Khan e fondatore del khanato dell’Orda d’Oro nella Russia meridionale) guidò personalmente i mongoli a Kiev e prese l’antica capitale delle terre russe, devastandola e saccheggiandola.

Una ricostruzione in miniatura dell'antica Galizia durante il regno di Danilo

Danilo dovette fuggire di nuovo in Ungheria. Nel frattempo, i mongoli presero tutte le principali città della sua terra, inclusa Galich, ma poi se ne andarono. Nel 1245, Danilo ristabilì il controllo sui suoi principati e trasferì la sua residenza da Galich, depredata, alla città di Chełm (ora in Polonia).

Dopo la disastrosa invasione mongola, Danilo dovette recarsi nella capitale tataro-mongola, Saraj, per giurare fedeltà, cosa che apparentemente fece con il cuore pesante. Tuttavia, lo stesso Batu Khan trattò Danilo con rispetto e ordinò persino che gli venisse servito del vino; un gesto raro in una festa in cui tutti bevevano kumis (latte di giumenta fermentato). Ma dopo il ritorno da Saraj, dove si era formalmente dovuto riconoscere come vassallo, Danilo aveva ancora dei piani per opporsi al dominio mongolo. “Riconoscere i tatari per lui era il peggiore dei mali”, dice la Cronaca russa al suo riguardo.

Rex Russiae

Monumento a Danilo di Galizia, Leopoli (Lviv), Ucraina

Fu durante il viaggio nella capitale mongola che Danilo incontrò Giovanni da Pian del Carpine (1185-1252), arcivescovo cattolico e missionario francescano italiano, autore dell’“Historia Mongalorum”, un resoconto del suo viaggio in Mongolia nel 1245-1247. Fu proprio il missionario il primo a suggerire a Danilo l’idea di un’unione ecclesiastica. Successivamente, Papa Innocenzo IV (1195-1254) gli offrì il titolo di “Re della Rus’” (“Rex Russiae”) e aiuto militare contro i mongoli, in cambio della cattolicità dei principati russi e delle città sotto il controllo di Danilo, che accettò lo scambio.

Papa Innocenzo IV (1195 - 7 dicembre 1254), fu il 180º papa della Chiesa cattolica dal 1243 alla sua morte

Nel 1253, ancor prima dell’incoronazione di Danilo, Innocenzo IV lanciò una crociata contro i Mongoli, per la quale convocò i guerrieri cristiani di Boemia, Moravia, Serbia, Pomerania e Lituania. Ma Danilo non partecipò a quella crociata. Tuttavia, fu poi incoronato “Re della Rus’” nella città di Drohiczyn. La sua residenza reale si trovava allora nella vicina (circa 200 chilometri di distanza) Chełm.

Sfortunatamente, Danilo non utilizzò il suo titolo. L’aiuto promesso da Papa Innocenzo IV contro i mongoli non si materializzò mai. Danilo, a sua volta, non proclamò l’unione della Chiesa né la cattolicità delle sue terre. Nel 1254, Papa Innocenzo IV morì e il successivo papa, Alessandro IV (1185-1261) permise al Granduca di Lituania Mindaugas di dichiarare guerra alle terre russe. Dopo di che, Danilo interruppe tutti i rapporti con la diocesi di Roma, mantenendo il titolo di “Rex Russiae” solo ad uso personale.

La cittadina di Chelm, in Polonia

Per quanto riguarda i mongoli, Danilo li aiutò contro la Lituania. Quando nel 1258, il comandante militare mongolo Boroldai arrivò nella Rus’ con il suo esercito, Danilo inviò suo fratello Vasilko, con truppe considerevoli, insieme a Boroldai a saccheggiare le terre lituane. Ancora una volta, furono solo gli interessi del momento a guidare Danilo in modo spregiudicato lungo il suo percorso politico. Morì nel 1264 e fu sepolto nella sua residenza a Chełm.


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