Il Palazzo di Stato del Cremlino: un ambizioso progetto sovietico nel cuore della Russia

Storia
JULIJA AFANASENKO
Fu voluto da Khrushchev come sede permanente per i congressi del Pcus, ma è anche un celebre teatro, un palcoscenico per concerti, e il luogo più amato dai bambini di Mosca per festeggiare Capodanno. La sala principale ha seimila posti

Il Partito Comunista dell’Unione Sovietica (nome questo, che acquisì solo nel 1952) tenne i suoi congressi in vari luoghi. In epoca zarista, quando il movimento era ancora clandestino, li organizzò all’estero. Con la Rivoluzione del 1917 e dopo la fondazione dell’Urss (30 dicembre 1922), i congressi si tennero in diversi luoghi di Mosca; per esempio, al Teatro Bolshoj e nel Gran Palazzo del Cremlino (costruito nel 1838-49).

In seguito, Nikita Khrushchev decise che il partito aveva bisogno di una apposita location per i congressi all’interno Cremlino. All’inizio non lo immaginava particolarmente grande, ma nel 1959 il Segretario generale visitò la Cina. Probabilmente fu lì che venne ispirato dall’enorme Grande Sala del Popolo di piazza Tiananmen a Pechino, capace di ospitare 10.000 persone e appena inaugurata.

All’inizio dello sviluppo del progetto, vennero in realtà considerati almeno sette possibili luoghi per la costruzione, tra cui il lungofiume Prechistenskaja dove ora si trova di nuovo la ricostruita cattedrale di Cristo Salvatore e dove non era mai stato realizzato il gigantesco Palazzo dei Soviet; l’isola Bolotnij; Vorobyovy Gory (la Collina dei passeri, che allora, e fino al 1999, si chiamava Collina Lenin); il centro espositivo VdnKh e persino il sito della sala del Gostinyj Dvor dall’altra parte della Piazza Rossa rispetto al Cremlino. Alla fine, nel 1959, il Consiglio dei ministri emise un decreto per costruire un edificio per i congressi del partito all’interno del Cremlino e Khrushchev lo firmò. Il punto preciso non era ancora chiaro: inizialmente, si pensava all’edificio dell’Armeria di cui si sarebbe preservata la facciata, ma l’idea fu presto scartata.

Il progetto finale approvato venne realizzato da un folto gruppo di architetti e ingegneri guidati da Mikhail Posokhin (1910-1989), che all’epoca era il principale architetto di Mosca. Il pool progettò un enorme edificio che necessitava di molto spazio. La prima idea era quella di costruire una sala congressi da 4.000 posti a sedere, ma dopo il viaggio di Khrushchev in Cina, il numero salì a 6.000. La futura sala venne progettata per essere lunga 120 metri e larga 70.

La posizione finale scelta fu nella parte occidentale del Cremlino. La zona era stata sistemata nel 1810, durante la ricostruzione del Cremlino, dall’architetto Matvej Kazakov (1738-1812). Nel XIX secolo l’ex edificio dell’Armeria in stile neoclassico russo era stato trasformato in una caserma per la guarnigione del Cremlino. Era un prezioso edificio storico, ma fu demolito per far spazio al cantiere. In totale, furono demoliti 6 edifici, alcuni dei quali erano sopravvissuti all’incendio di Mosca del 1812.

Gli archeologi trovarono anche tre passaggi sotterranei tra i vecchi palazzi. Queste vie segrete furono distrutte, riempiendole di terra. C’erano voci che in quella zona ci fosse anche un vecchio cimitero, ma non fu mai trovato.

E così, il Palazzo dei Congressi aveva cambiato molto il Cremlino ancor prima di essere costruito. I cambiamenti del panorama sarebbero stati ancora più significativi: l’edificio sarebbe stato molto alto, più alto della Torre Tróitskaja che era la più vicina. Gli architetti decisero di abbassare l’edificio, e, per farlo, lo interrarono di 15 metri. Tuttavia, dopo che la costruzione era già iniziata, Khruschev ebbe l’idea di realizzare una grande zona ristorazione in cima all’edificio. Una volta completato, il Palazzo chiuse la vista della Cattedrale della Dormizione da via del Maneggio.

I lavori di costruzione durarono 16 mesi. Persone da tutta l’Urss arrivarono a Mosca per partecipare al cantiere. Inoltre, era considerato importante informare le persone sui progressi. Venne addirittura fondato un giornale speciale chiamato “Udarnaja Strojka” (“Costruzione a tempi record”) che riportava tutte le notizie relative al cantiere. La costruzione terminò nell’estate del 1961.

Il Palazzo dei Congressi è un edificio in stile modernista in cemento, vetro e marmo. C’è un’alternanza ritmata di piloni rivestiti in marmo e pareti divisorie in vetro. Il vetro rispecchia i monumenti architettonici circostanti, ma il palazzo, comunque, si amalgama poco con l’antico complesso del Cremlino che lo circonda.

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Internamente, la parte principale del palazzo è la sala con posti a sedere per 6.000 persone. È appositamente progettata per una buona acustica: la forma è praticamente quadrata, le pareti sono decorate con listelli speciali che migliorano il suono. Il parterre, l’anfiteatro e il livello superiore sono realizzati come uno spazio integrato. Il palco è abbastanza grande da ospitare fino a 1.000 artisti contemporaneamente. Ci sono molti meccanismi scenici per qualsiasi esigenza. La seconda sala più grande è la zona ristorazione voluta da Khrushchev situata al piano alto. Un tempo c’era anche un passaggio dal ristorante a un tetto panoramico con vista sul Cremlino, ma ben presto i servizi di sicurezza decisero di chiuderlo per motivi di sicurezza.

All’interno, il palazzo è decorato con vari tipi di granito, marmo, tufo venato di diversi colori e varie coperture in legno, tra cui quercia, carpino e noce; materiali provenienti da diverse parti dell’Unione Sovietica. La lobby principale è decorata con un mosaico raffigurante i 15 stemmi delle repubbliche sovietiche realizzato dal famoso pittore e scultore russo Aleksandr Dejneka (1899-1969).

Il primo concerto nel palazzo ebbe luogo l’8 ottobre 1961. Gli spettatori furono le persone che lo avevano costruito: assistettero a un’esibizione degli artisti del Teatro Bolshoj e del Coro popolare russo Pjatnitskij. Poi guardarono il film “Storia degli anni di fuoco” della regista Julija Solntseva (quell’anno Premio per la Miglior regia a Cannes). L’inaugurazione ufficiale avvenne il 17 ottobre, quando iniziò il XXII Congresso del Partito Comunista. Da quel momento si svolsero lì tutti i congressi del Pcus, compreso l’ultimo (2-13 luglio 1990), dove si manifestarono tutte le contraddizioni all’interno del movimento e nel corso del quale Eltsin abbandonò platealmente il partito.

Fin dall’inizio, il Palazzo dei Congressi era sotto la responsabilità del Teatro Bolshoj, quindi non era solo un luogo per riunioni politiche. Veniva utilizzato per concerti e spettacoli. Lì hanno ballato star del balletto come Maja Plisetskaja e Māris Liepa. E cantanti lirici di fama mondiale, come Galina Vishnevskaja ed Elena Obraztsova si sono esibiti sul suo palco. In questo palazzo venivano poi organizzate ogni anno le feste di capodanno per bambini. Nel 1990 vi è stato fondato il teatro “Kremljovskij Balet” (“Il balletto del Cremlino”). Ora, il teatro è conosciuto a livello mondiale.

Un frammento dello “Lo schiaccianoci” nell’esecuzione del Balletto del Cremlino

Lì ha avuto luogo anche la cerimonia di insediamento di Boris Eltsin come primo presidente della Federazione Russa. L’anno successivo firmò un decreto per rinominare il Palazzo dei Congressi del Pcus in Palazzo di Stato del Cremlino, ma il vecchio nome è ancora spesso usato ai giorni nostri.

Dal 2001, Pjotr Shaboltaj (1951)-, un celebre artista russo, è a capo del Palazzo di Stato del Cremlino. Ha iniziato una ricostruzione totale dell’edificio dopo 40 anni di servizio. Il palazzo stesso è stato rinnovato, anche se tutte le decorazioni sono state mantenute come un monumento storico. Il palazzo ha anche un nuovo impianto audio e di illuminazione.

Dal 1961, il Palazzo di Stato del Cremlino è uno dei principali luoghi di concerti della Russia, anche se non il più grande. Molti famosi cantanti russi hanno tenuto concerti lì, così come diverse star estere: Luciano Pavarotti, Eric Clapton, Chuck Berry, Elton John, Whitney Houston e Charles Aznavour (che disse di amare questo palcoscenico), solo per citarne alcuni.


Le stanze inaccessibili del Cremlino di Mosca raccontate in una serie di video straordinari