Questo parco, con una bellissima sala concerti, un grande spazio gastronomico, il Voskhòd, una grotta di ghiaccio dove provare l’esperienza delle temperature polari anche in piena estate, quattro zone climatiche e botaniche, che hanno portato un milione di alberi in centro città, e un “ponte” panoramico a forma di boomerang che si si protende sulla Moscova, è diventato il nuovo biglietto da visita della capitale russa, tanto da rientrare nella top-100 della rivista “Time” dei luoghi più belli al mondo.
Lo “Zaryadye” è apparso nel 2017 sul sito precedentemente occupato da gigantesco hotel “Rossija”, abbattuto. È stato progettato dal famoso studio americano di architettura, design e arti visive “Diller Scofidio + Renfro”.
Il Parco VdnKh, la cui sigla sta a indicare “Esposizione delle conquiste dell’economia nazionale” era un capolavoro eclettico di architettura sovietica. Ma con il passare del tempo, i pomposi padiglioni e le fontane dorate erano andati in malora, e il vasto territorio si era riempito di baracchette per il commercio di dubbio gusto architettonico e di sporcizia.
La rinascita del complesso espositivo è iniziata nel 2013, con un investimento di 100 miliardi di rubli stanziati per questo megaprogetto (circa 2,4 miliardi di euro, al tasso di cambio dell’epoca). Per un confronto, il Parco Zaryadye è costato “solo” 14 miliardi di rubli! Le autorità si sono date l’obiettivo di fare di questo ex simbolo dell’Urss uno dei posti più visitati al mondo. Così, per dare solo un esempio, appare oggi il Padiglione della Metallurgia (ex padiglione della Repubblica socialista sovietica del Kazakistan).
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L’edificio principale di Skoltech, che ricorda uno stadio o una fortezza, è stato inaugurato nel 2018 nella cittadella della scienza di Skolkovo, fondata nel 2010 alla periferia orientale di Mosca, per essere la risposta russa all’americana Silicon Valley.
È il primo edificio in Russia progettato dal celeberrimo studio di architettura svizzero Herzog & de Meuron. I mass media hanno definito lo Skoltech “il più bell’ateneo di tutta la Russia”.
Il secondo progetto russo firmato Herzog & de Meuron apparirà nella zona occupata dalla vecchia Fabbrica della birra di Mosca.
Il progetto di ricostruzione del Museo Politecnico (Politekhnicheskij Muzej), in Piazza Lubjanka, apparve nel 2011. Al concorso bandito vinse l’idea proposta dall’architetto giapponese Junya Ishigami, di fare davanti al museo un parco a due livelli, con un collegamento sotterraneo che raggiungesse il Parco Zaryadye.
I lavori al museo non sono ancora terminati, e l’inaugurazione è prevista per la fine del 2020. Ma sono già pronti la facciata, finalmente liberata dai ponteggi, e il parco, con un anfiteatro dal pavimento riscaldato (per poter tenere lezioni e conferenze all’aperto anche durante l’inverno). In seguito saranno aperti qui anche caffè, negozi e sale espositive.
La principale via di Mosca (Tverskàja ùlitsa) in precedenza aveva un aspetto non proprio presentabile: era piena di macchine parcheggiate un po’ ovunque e ricoperta di insegne orrende e cavi in disordine. Una enorme opera di ricostruzione è iniziata nel 2016 e per un po’ di tempo, come dicevano i moscoviti, sembrava che vi avessero scavato ovunque delle trincee. Dopo il lungo lavoro di maquillage, la via ha cambiato totalmente aspetto.
Il parco “Tjùfeleva roshcha” (“roshcha” in russo significa “boschetto”) è apparso nella parte meridionale della capitale, laddove in passato c’erano gli enormi stabilimenti della fabbrica automobilistica Zil. Del progetto del nuovo spazio verde cittadino si è occupato Jerry Van Eyck, fondatore dello studio newyorkese !melk, specializzato in landscape architecture, insieme allo studio russo Meganom.
Qui ci sono la “laguna blu”, uno stagno artificiale con acqua turchese; una zona per le passeggiate con una spettacolare tettoia in legno, piste ciclabili, un palcoscenico, una zona sportiva con attrezzi da palestra, alcuni padiglioni e caffè.
È uno dei tanti lungofiume (naberezhnaja) di Mosca ad aver subito profondi cambiamenti dal 2011, anno in cui iniziò un enorme progetto di miglioramento degli spazi pubblici della capitale. Il vecchio asfalto è stato sostituito da una pavimentazione in piastrelle, e sono apparse anche aiuole e panchine. Adesso da qui si apre una delle migliori viste sulla City di Mosca.
In una sola notte, nel 2016, furono abbattuti a Mosca centinaia di chioschi abusivi (in molti casi con tutto quello che contenevano), che dagli anni Novanta erano spuntati come funghi e segnavano mestamente il panorama cittadino. Quell’evento è passato alla storia come la “Notte delle lunghe benne”, perché intervenne un enorme numero di ruspe per la demolizione lampo. Negozietti di kebab, piccoli alimentari, a volte grandi padiglioni con più esercizi commerciali all’interno furono trasformati in poche ore in un ammasso di macerie. Così venne ripulita la zona attorno al padiglione di ingresso alla stazione della metropolitana Chistye prudý, un capolavoro dell’architettura costruttivista.
Il parco di sculture Muzeon (con i vecchi monumenti comunisti tolti dal centro cittadino) e la zona della Nuova Galleria Tretjakov (che contiene i maggiori capolavori dell’arte moderna russa) e tutta la zona del lungofiume attorno al ponte Krimskij nel 2012 offrivano uno spettacolo davvero desolante. Si scoprì che oltre alle vecchie statue sovietiche erano state innalzate qui negli anni Novanta una serie di strane “statue private”. Tutti questi busti di direttori di mercati ortofrutticoli, proprietari di banja o venditori di automobili giapponesi troppo pieni di sé furono eliminati, e il territorio venne rimesso in ordine. Adesso la zona è una delle preferite per le passeggiate da parte dei moscoviti e di chi visita la città.
La piazza Tverskàja zastàva, di fronte alla stazione Belorusskij, è la prima cosa che vede di Mosca la gran massa di persone che arriva in treno nella capitale. In passato i visitatori si trovavano davanti un caos di brutti chioschi e di auto parcheggiate selvaggiamente, il che rovinava completamente l’impressione iniziale. Oggi non è assolutamente più così.
Qui la trasformazione si è conclusa nel settembre del 2015. Una piazza storicamente grigia e poco attraente, ha visto apparire attorno alla statua di Vladimir Majakovskij (di cui ha portato il nome dal 1935 al 1992) una bella selciatura in pietra e aiuole fiorite. La zona è stata illuminata in modo artistico e nel giardinetto sono state piazzate anche delle romantiche altalene. E così, una piazza d’asfalto che era un grande disordinato parcheggio, si è trasformata in un ottimo posto per rilassarsi e fare due passi.
Foto a confronto: come è cambiata negli anni la metro di Mosca
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