Di solito era costretto a dividersi tra le sue due grandi passioni: la musica e la fisica. Ma una volta, il compito affidatogli dal capo del laboratorio di fisica dove lavorava gli permise di unirle: stava costruendo uno strumento per misurare i parametri dei gas quando si accorse che emetteva diversi suoni avvicinandovi le mani. “Ma allora non si può usare questo strumento anche a scopo melodico?”, si chiese Lev Termen (1896-1993). E già un anno dopo era al Cremlino a presentare a Lenin il suo “theremin”.
Fisica e musica
Lev Termen fin dall’infanzia suonava il piano e il violoncello e amava la fisica: i suoi genitori lo avevano persino dotato di un laboratorio domestico. Studiava brillantemente e fu ammesso contemporaneamente al Conservatorio e all’Università, nella Facoltà di Fisica e Matematica.
Quando scoppiò la Prima guerra mondiale, Termen fu inviato in una scuola militare per occuparsi di radio ed elettricità. Non arrivò mai al fronte, ma durante la Rivoluzione si unì ai bolscevichi e fu grazie a lui se i comunisti ebbero le comunicazioni radio. In un’intervista, Termen ha affermato di aver messo in piedi, insieme ai suoi colleghi, la Stazione Radio №1.
Presto il fisico Abram Joffe invitò Termen a lavorare in un laboratorio civile e lo incaricò di indagare sulle proprietà dei gas. Termen creò un dispositivo elettrico per misurare i loro parametri, quello che sarebbe diventato il precursore del theremin.
La prima musica elettronica al mondo
“Ho concepito uno strumento in grado di creare suoni senza l’uso di energia meccanica, come un direttore d’orchestra”, dichiarò l’anziano Termen in un’intervista con dei giornalisti francesi nel 1989. Nessuno degli strumenti meccanici esistenti lo soddisfaceva, li considerava “non molto perfetti dal punto di vista della fisica”. Così creò il primo strumento musicale elettronico al mondo.
Nel 1922, Lenin invitò Termen al Cremlino perché mostrasse la sua invenzione. Persino il padre della Rivoluzione suonò il “theremin”, eseguendo “Zhavoronok” (“L’Allodola”) di Mikhail Glinka.
I primi allarmi e la televisione
Oltre a questo strumento, il fisico presentò a Lenin un’altra invenzione: un impianto di allarme. Il rivoluzionario ne fu colpito e ordinò che fosse messo in produzione e usato per proteggere il Cremlino, ma presto morì e non riuscì a far attuare i suoi piani.
Nel 1926, Termen si occupò del “dalnovisore”, e visto che “dalnyj” in russo significa “distante”; “a distanza”, proprio come il prefisso greco “tele”, è facile capire che si trattava di un prototipo della tv. I più alti comandanti dell’Armata Rossa si rivelarono però molto interessati all’invenzione e richiesero che diventasse immediatamente segreto di Stato. Come conseguenza, non solo non divenne uno di largo pubblico, ma non la usarono nemmeno nell’esercito, come del resto accadde con molti dei successi pionieristici degli inventori sovietici.
La vita negli Usa: musica e un po’ di spionaggio
Nel 1928, fu invitato negli Stati Uniti con il suo theremin, e il governo sovietico gli permise di andare, dandogli però anche un compito speciale di intelligence.
“Per avere la possibilità di mostrare gli strumenti e poter entrare in contatto con gli sviluppi tecnici in altre aree, mi fu assegnata una grande casa in affitto nel centro di New York di sette piani”, raccontò poi Termen.
Tra i suoi ospiti ci fu anche Albert Einstein. Termen ha ricordato che Einstein era interessato all’interazione della musica con figure geometriche e, nel 1931, Termen creò per lui un rhythmicon, uno strumento musicale in grado di riprodurre disegni su un proiettore.
In America l’inventore brevettò il suo theremin e vendette la licenza alla Radio Corporation of America affinché lo producesse, ma lo strumento non ebbe un grande successo commerciale, anche a causa della sua complessità.
Altre invenzioni di Termen ebbero più mercato: le prigioni di Alcatraz e Sing-Sing acquistarono i suoi allarmi e metal detector. Termen ha anche inventato i rilevatori sensibili al movimento che aprono automaticamente le porte.
Il ritorno in Urss e la prigione
Dopo dieci anni negli Stati Uniti, Termen tornò in Unione Sovietica, proprio nel bel mezzo delle Grandi Purghe staliniane. In un’intervista, ha affermato di aver chiesto di poter tornare, ma ci sono altre versioni, secondo le quali sarebbe stato costretto con la forza per aver sposato una ballerina dalla pelle scura. Nel 1939, Termen fu arrestato e condannato a 8 anni di lavori forzati nel lager.
L’inventore trascorse circa un anno alla Kolymà, ma presto la leadership sovietica lo trasferì nell’ufficio di progettazione del carcere chiuso TsKB 29 a Mosca (dove lavorava anche, come progettista di aeromobili Tupolev, il futuro ingegnere missilistico Sergej Korolev, il padre dell’esplorazione spaziale sovietica).
Termen lavorò alla creazione di dispositivi di intercettazione per i servizi segreti sovietici. Per esempio una sua speciale “cimice” venne montata all’interno di un Great Seal, lo stemma degli Stati Uniti, che l’Urss regalò all’ambasciatore americano. Il dispositivo venne individuato solo dopo 7 anni! Ora la “cimice” è conservata nel museo della crittografia presso la National Security Agency degli Stati Uniti.
La vita dopo Stalin e sotto Brezhnev
Nel 1947, Termen fu rilasciato e riabilitato. Continuò a lavorare come progettista e insegnò anche al conservatorio. Tuttavia, negli anni Settanta, le idee di questo geniale inventore non erano più necessarie a nessuno. Una parente di Termen, Lidija Kavina, ha ricordato che lui era triste e si preoccupava molto: “Negli uffici editoriali delle riviste, dove portava i suoi articoli, non era preso sul serio. Durante la stagnazione brezhneviana, il suo sviluppo pionieristico di sensori che rispondevano allo sguardo, e varie idee come il microscopio temporale, provocavano solo sorrisi sarcastici”.
Ora l’ambasciatore del theremin è il pronipote dell’inventore, Pjotr Termen (nato nel 1991). È uno dei principali artisti ed insegnanti di questo strumento e dirige anche la Scuola di theremin in Russia.
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