Fantômas: come una commedia francese ispirò una banda di criminali nell’Urss

André Hunebelle/Gaumont, 1964
Verso la fine degli anni Sessanta in Unione Sovietica ebbe un grandissimo successo la trilogia del regista André Hunebelle dedicata all’inafferrabile malvivente. A Rostov sul Don qualcuno si lasciò troppo condizionare…

Immaginate di essere un bambino di 7-12 anni nell’Urss di fine anni Sessanta. Leonid Brezhnev è in carica dal 1964 e ci rimarrà fino alla morte, nel 1982. E il nome con cui sarebbe passata alla storia la sua epoca la dice lunga sulla vivacità di quel periodo: Stagnazione (in russo: Zastoj). La scuola ti bombarda con i classici russi, mentre in tv ci sono solo discorsi su come il comunismo renderà la tua vita più felice e schiaccerà tutti quei furfanti occidentali che osano opporsi al tuo glorioso Paese. 

Pure i film sono abbastanza noiosi, almeno per la tua età (anche Andrej Tarkovskij…). E la cinematografia sovietica certamente non ha il potere di intrattenimento dei film occidentali, quelli davanti ai quali si possono mangiare chili di popcorn e bere Coca-Cola (e in ogni caso nell’Urss non ci sono né gli uni né l’altra). Sareste certamente depressi a sapere che esiste un’alternativa a questa vita sovietica, ma la Cortina di ferro è solida, e nulla filtra dall’Occidente.

Ma all’improvviso, arriva un film d’azione che ha tutto ciò che si può sognare: sparatorie, inseguimenti in auto, omicidi e un cast fantastico. Per un piccolo bambino degli anni Sessanta è come “Avengers: Endgame”, “Il Trono di Spade” o un altro blockbuster contemporaneo. Puoi guardarlo più e più volte ed è sempre una bomba. Il film in questione è francese e si intitola “Fantômas”. E i suoi autori non avrebbero mai potuto aspettarsi che raggiungesse un tale successo, almeno in Unione Sovietica. 

Una commedia pseudo-Bond

Il personaggio di Fantômas, criminale spietato, dotato di intelligenza diabolica e abilissimo nei travestimenti, apparve per la prima volta nel 1900, nato dalla penna di Marcel Allain e Pierre Souvestre, due scrittori francesi di narrativa pulp. Prima che Souvestre morisse nel 1914, scrissero assieme 32 libri, poi Allain ne dette alle stampe altri 11 da solo. La maggior parte sono tristi, e raffigurano orrende scene di omicidio. Ci sono state diverse messe in scena di successo, per il cinema e per la tv, ma la trilogia degli anni Sessanta:  “Fantomas 70” del 1964, “Fantomas minaccia il mondo” del 1965 e “Fantomas contro Scotland Yard” del 1967, le ha battute tutte. 

Il regista André Hunebelle (1896-1985) ha modificato l’universo di Fantômas in modo così radicale che nemmeno J. J. Abrams con la sua nuova trilogia di Star Wars può essergli paragonato. Hunebelle si liberò di tutti gli aspetti da poliziesco e da noir dei precedenti film su Fantômas e trasformò la storia in una commedia che prendeva in giro i film di James Bond.

In Fantômas, l’ispettore della polizia Juve, che insegue Fantômas, è interpretato dal comico Louis de Funès, ed è un pazzo totale (anche se molto affascinante). Ma fu il cattivo, impersonato dal famoso Jean Marais, a rubare la scena, anche se la sua maschera di gomma verde potrebbe apparire incredibilmente stupida al giorno d’oggi. 

Nei tre film di Hunebelle su Fantômas e sui suoi inseguitori, la trama, generalmente, è la seguente: loro cercano di catturare Fantômas, lui cerca di ucciderli, tutti falliscono. Le pellicole ebbero un bel successo in tutta Europa. Ma il boom avvenne solo quando i produttori francesi vendettero le copie del film all’Urss nel 1966.

Antieroe nazionale 

“In totale, più di 120 milioni di persone nell’Urss hanno guardato i film di Fantômas”, ha scritto Rossijskaja Gazeta: parecchio per il botteghino sovietico. Viktor Dragunskij, un autore per bambini, ha riassunto la ragione per cui il cattivo inafferrabile ottenne un simile successo presso il pubblico sovietico nel suo racconto “Fantômas”, narrato attraverso il punto di vista di un bambino sovietico:

“Wow! Questo sì che è un film! Puoi diventare pazzo dopo averlo visto, te lo giuro. Sai, quando guardi i nostri film, non c’è divertimento: al massimo un ladro che va dalla polizia a costituirsi, piagnucolando e raccontando della sua vita dura e di lui che ha rubato due manichette antincendio dal deposito dei vigili del fuoco… E questo va avanti per due ore, una noia… Ma Fantômas è diverso! C’è mistero, ci sono le maschere, e che avventure e lotte! Quindi, tutti i ragazzi hanno immediatamente iniziato a giocare a Fantômas.” 

La cosa prese anche una brutta piega. Diversi mesi dopo che il film era andato nelle sale, nell’Urss ci fu un boom di atti vandalici. Ragazzi o addirittura bambini attaccavano cartolerie o tabaccherie, rompevano vetrine di negozi o bruciavano cassette della posta lasciando poi la scritta “È stato Fantômas!”. Aumentarono anche gli scherzi telefonici. Componevano un numero a caso e con voce minacciosa dicevano: “Fantômas verrà da te tra qualche minuto!”. Una persona mentalmente instabile appiccò anche diversi incendi…

La banda dei Fantômas di Rostov sul Don 

Alla fine, apparve nell’Urss anche una vera gang criminale di “Fantômas”. In realtà, non avevano probabilmente nulla a che fare con la trilogia di Hunebelle. Erano adulti e non si sa se avessero mai visto i film francesi della trilogia. Tuttavia, commettevano i loro crimini indossando calze in testa, ricordando la maschera del cattivo. 

I fratelli Vjacheslav e Vladimir Tolstopjatov formarono la banda nel 1968 a Rostov sul Don (una città 1.075 chilometri a sud di Mosca). “Per cinque anni, incredibili voci su di loro sono circolate in città”, scrisse il procuratore Nikolaj Buslenko. “Non è sorprendente; molte persone hanno visto rapinatori armati con maschere sul volto che attaccavano le casse di risparmio. Ecco perché sono stati chiamati ‘i Fantômas’. Tutti ne parlavano… e la città era vicina al panico”. 

Per un po’, la banda dei Tolstopjatov riuscì a farla franca come il malvagio personaggio di fantasia: derubavano negozi e banche e tagliavano la corda, anche se le somme non erano così grandi, scrive Buslenko. Usavano pistole fatte in casa, comprese quelle automatiche, poiché era impossibile per i civili acquistare armi nell’Urss. Poi divennero brutali: “i Fantômas” finirono per uccidere tre persone che avevano cercato di opporre resistenza. 

Ma anche la giustizia fu impietosa: nel 1973, la polizia finalmente catturò i “Fantômas”. Uno dei quattro membri della banda fu ucciso durante la detenzione. Gli altri tre furono condannati a morte. Per quanto riguarda il loro prototipo del cattivo, negli anni Settanta la sua fama svanì lentamente e fu sostituita da nuovi eroi.

 

Perchéi sovietici amavano Playboy 

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Leggi di più

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie