La nuotatrice statunitense Micah Lawrence durante i Mondiali di sport acquatici a Kazan
ReutersVittorie, scandali, cambi di nazionalità: ecco cos’e successo nello sport russo nell'anno che sta per finire.
1. Le grandi competizioni si spostano nelle regioni
Se anni addietro le competizioni sportive di alto livello venivano disputate solo a Mosca e a San Pietroburgo, dopo le Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014 hanno iniziato a spostarsi sempre più nelle regioni russe.
L'evento più grande sono stati i Mondiali di sport acquatici svoltisi a Kazan. Ma oltre alle gare sul fiume Volga, si sono susseguite poi una serie di altre competizioni non meno importanti, come i Campionati del Mondo di judo e taekwondo a Chelyabinsk, il Campionato del Mondo di bandy (hockey con palla) a Khabarovsk e la regata ISAF Nations Cup Grand Final a Vladivostok.
Agli inizi del 2016 le luci verranno puntate su un altro centro sportivo regionale russo: la città di Kolomna, fuori Mosca, ospiterà il Campionato del Mondo di pattinaggio di velocità.
2. I “nuovi russi”: la generazione degli atleti naturalizzati
Roy Jones. Fonte: Maks Vetrov/ Ria Novosti
Dopo che ai Giochi di Sochi del 2014 ben cinque medaglie di altissimo livello sono andate ad atleti russi naturalizzati – il shorttrackista Viktor An e lo snowboardista Vic Wild – si è iniziato a valutare con rinnovato vigore la possibilità di infoltire le squadre nazionali con atleti stranieri. Tale possibilità, tuttavia, non ha impedito a Leonid Slutskij di essere nominato nuovo allenatore della Nazionale di calcio russa.
Mentre nel calcio, la Russia continua basandosi senza successo sulle proprie forze, la box e le arti marziali sono state protagoniste di grandi cambiamenti nel 2015. Nel corso dell’anno, infatti, due americani hanno assunto la nazionalità russa: il pugile Roy Jones e il combattente di arti marziali miste Jeff Monson. In entrambi i casi, il fattore politico ha svolto un ruolo chiave: entrambi hanno ammesso pubblicamente di essere in sintonia con la leadership del Paese.
3. Il boom del pattinaggio di figura femminile
Evgeniya Medvedeva. Fonte: EPA
Il pattinaggio di figura femminile è sempre stato il tallone d'Achille della nazionale russa. Gli Anni ‘70-‘80 sono stati gli anni delle coppie sportive e dei duetti sovietici. Gli Anni ‘90 e 2000 hanno visto la ribalta degli atleti russi nel singolo maschile. L'ultimo grande successo nel singolo femminile, invece, è stato l'oro alla Coppa del Mondo del 2005 a Mosca di Irina Slutskaya.
Sembrerebbe, però, che adesso la Russia sia di nuovo pronta a brillare nel pattinaggio di figura a livello mondiale. E non stiamo parlando solo della vittoria di Elizabeta Tuktamysheva ai Campionati del Mondo di Shanghai. In Russia è emersa una schiera di nuove atlete di talento. Elena Radionova, Evgeniya Medvedeva, Anna Pogorilaya – tutte pronte a mostrare in ogni momento di che pasta sono fatte. Di fronte a una simile concorrenza, le protagoniste di Sochi 2014, Adelina Sotnikova e Yulia Lipnitskaya, non possono di certo permettersi di riposare sugli allori.
4. La crisi della FIFA non ostacola, per il momento, i preparativi del Campionato del Mondo del 2018
Joseph Blatter. Fonte: EPA
I preparativi per la Coppa del Mondo del 2014 in Brasile si erano svolti in un clima di scandali costanti legati ai tempi di costruzione degli stadi. Una tensione, tuttavia, che non ha nulla a che vedere con la pressione che la Russia sta vivendo attualmente in vista dei Mondiali che si disputeranno in casa nel 2018. Sui giornali non si fa che parlare di un possibile annullamento del campionato, causato per lo più da ragioni di natura politica.
Nel 2015, è stata la FIFA stessa a riaccendere il dibattito su un vecchio tema: a fine maggio, nell'ambito di un'indagine contro la corruzione negli Stati Uniti e in Svizzera, sono stati arrestati diversi funzionari federali con l'accusa di corruzione e riciclaggio di denaro.
Il caso ha toccato anche alcuni alti dirigenti del calcio mondiale: nel mese di ottobre con l'accusa di appropriazione indebita sono stati sospesi dalle loro posizioni i presidenti della FIFA e della UEFA, Joseph Blatter e Michel Platini. In vista delle elezioni per il nuovo presidente della FIFA, previste per febbraio 2016, nessuno può prevedere come si svilupperà ulteriormente la situazione.
Nonostante la tempesta nel mondo del calcio, i preparativi per il Campionato continuano. I funzionari hanno confermato che i lavori di costruzione procedono secondo programma, a luglio si è svolto il sorteggio per la fase di qualificazione del torneo, e nel mese di settembre, mille giorni prima dell’inizio del Mondiale, a Mosca, in presenza delle stelle del calcio degli Anni '90 Lothar Matthaus, Gianluca Zambrotta e Fernando Hierro, è stato avviato l’orologio con il conto alla rovescia.
5. Il crollo del basket e l’arrivo di Kirilenko
Andrej Kirilenko. Fonte: EPA
Il 2015 è stato un anno disastroso per il basket russo. Lo scontro tra due fazioni in seno alla leadership della federazione ha praticamente paralizzato ogni sorta di decisione. Lo stato di totale anarchia ha influenzato i risultati delle squadre: né la nazionale femminile né quella maschile si sono classificate all’Eurobasket, precludendosi così la possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Rio nel 2016. La situazione di stallo ha fatto sì che nel mese di luglio la Federazione Russa sia stata squalificata per via del sistema poco trasparente di gestione dell’organizzazione.
Dopo aver toccato il fondo, il basket russo sembra ora aver voltato pagina. Il nuovo presidente della federazione, l’ex stella dell’NBA Andrej Kirilenko, è diventato una figura chiave, riuscendo a riportare l’ordine nel sistema di gestione. Nel mese di novembre, le sanzioni contro il basket russo sono state ritirate.
6. Il duro colpo all’atletica leggera
Sergej Shubenkov. Fonte: Anton Denisov/ Ria Novosti
Tempi difficili sono arrivati nel 2015 anche per i rappresentanti russi dell’atletica leggera. A differenza del basket, tuttavia, la crisi è ancora in pieno svolgimento. L'anno è iniziato con un documentario rivelatore del canale tedesco ARD in cui molti atleti russi venivano accusati di aver fatto uso costante di doping.
Il nastro ha sollevato un polverone tale che l’agenzia antidoping russa Rusada si è vista costretta ad aprire un’indagine. Come risultato, praticamente l’intera nazionale di marcia è stata squalificata, inclusi diversi campioni olimpici di Londra. Privata dei suoi atleti migliori, la Russia ha disputato il Campionato del Mondo di Pechino senza grandi successi, portando a casa solo due ori.
Tuttavia, questo era solo l'inizio. Nel mese di novembre, la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha accusato le autorità russe di aver tenuto nascosto i campioni positivi di diversi atleti. In seguito a tale accusa, la IAAF ha deciso di vietare agli atleti russi di partecipare a competizioni internazionali. Rimane pertanto ancora aperta la questione se gli atleti russi parteciperanno alle Olimpiadi di Rio oppure no.
7. L’afflusso di hockeisti russi nella NHL
Artemij Panarin. Fonte: Getty Images
Nel 2015, ben dieci giocatori della nazionale russa di hockey sono passati a giocare alla NHL: un numero importante e di gran lunga superiore rispetto agli anni precedenti. Oltre oceano sono volate nuove promesse come Artemij Panarin, che dopo una stagione brillante nella KHL non ha deluso nemmeno i tifosi dei Chicago Blackhawks, attuali titolari della Stanley Cup, quanto giocatori esperti come Evgenij Medvedev, che a 33 anni ha deciso di tentare la fortuna nei Philadelphia Flyers.
Questo afflusso di atleti nella NHL ha preoccupato visibilmente gli alti dirigenti dell’hockey russo. Ad esempio, Vyacheslav Fetisov, membro del consiglio della KHL, nonché ex difensore del CSKA, dei Detroit Red Wings e della nazionali prima sovietica e poi russa, ha proposto di vietare agli hockeisti russi, che non hanno ancora compiuto 28 anni, di trasferirsi nella NHL. L'idea, però, non ha trovato il sostegno sperato.
8. Kvyat rafforza la sua posizione nell’élite della F1
Daniil Kvyat. Fonte: Getty Images
Quando Daniil Kvyat passò un anno fa dalla Toro Rosso alla Red Bull Racing, molti previdero una rapida ascesa per il giovane pilota. Nonostante la mancanza di vittorie, il giovane ha soddisfatto, in generale, le aspettative. Al volante di una vettura più potente, il ventunenne ha cominciato a guadagnare regolarmente punti e a fine stagione è riuscito a battere il compagno di squadra Daniel Ricciardo.
La stabilità è la caratteristica principale della performance di Daniil nel 2015. Caratteristica che gli ha permesso di entrare finalmente nell’élite della F1. Kvyat trascorrerà anche la prossima stagione alla Red Bull, dove monitorano attentamente i progressi del pilota. Per la Russia, Daniil è già diventato il pilota più brillante della storia: il suo secondo posto al Gran Premio d'Ungheria è stato il miglior risultato della Russia nella storia delle gare di F1.
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