L’allenatore russo Leonid Slutsky festeggia la vittoria contro il Montenegro con i giocatorei Vasily Berezutski, Oleg Kuzmin e Dmitri Kombarov
ReutersNei primi quattro match ufficiali disputati con il nuovo commissario tecnico, Leonid Slutsky, la nazionale russa di calcio ha ottenuto quattro vittorie, battendo la Svezia (1-0), il Lichtenstein (7-0), la Moldavia (2-1) e il Montenegro (2 a 1). Slutsky, che cerca di conciliare il suo lavoro nella nazionale con l’incarico al club polisportivo del Cska Mosca, ha portato la nazionale russa a qualificarsi per la finale di Euro 2016 dalla seconda posizione in graduatoria nel gruppo G.
Con Fabio Capello la Russia era riuscita a spuntarla contro questi avversari solo una volta (con il Lichtenstein), era stata sconfitta due volte dall’Austria e stava quasi per soccombere alla campagna di qualificazione. Gli esperti di Rbth cercano di spiegare quali sono i fattori che hanno portato alla trasformazione della squadra dopo la sostituzione dell’allenatore italiano.
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La barriera linguistica
Sandor Varga, agente calcistico: “La barriera linguistica è stata la causa principale del fallimento del lavoro di Capello. È difficile comunicare le proprie idee a un giocatore servendosi di un interprete. Capello non riusciva a stabilire un contatto con i giocatori che non parlavano quasi per niente l’inglese. Slutsky invece conosce bene i ragazzi e per lui comunicare con loro è più facile, agevole. Gli bastano uno sguardo, un paio di parole”.
La psicologia
Nell’intervista concessa dopo il match con il Lichtenstein Slutsky ha dichiarato: “Il mio obiettivo sia nella nazionale che nel club è quello di emancipare i ragazzi. Solo una persona al massimo della felicità può riuscire a creare qualcosa in campo. E io cerco di sviluppare dei focolai di felicità”.
Edvard Serzhan, giornalista sportivo: “Dopo la disciplina d’acciaio imposta da Capello, questo approccio è come una boccata d’aria fresca. I giocatori durante gli allenamenti avevano il permesso di giocare coi videogame, di scherzare e comunicare con la stampa. Slutsky ha invitato anche uno psicologo a seguire la preparazione della squadra. Prima dei match più importanti aveva a disposizione il quadro psicologico dei suoi giocatori”.
La tattica
A differenza di Capello, Slutsky non ha puntato sui giovani nei match di qualificazione, ma ha selezionato i giocatori migliori. Alla difesa è tornato il centrocampista della Dinamo di Mosca, Igor Denisov, all’attacco Artem Dziuba dello Zenit di San Pietroburgo, che ha segnato i goal della vittoria nei match contro la Svezia e la Moldavia e che ha fatto il poker col Lichtenstein.
Secondo Igor Yanovsky, ex centrocampista della nazionale russa e del Paris Saint-Germain, “Slutsky ha chiamato a giocare nella squadra il meglio del calcio russo". "Capello invece continuava a stupirmi - dice -, o chiamava chi non aveva ancora giocato nelle formazioni principali dei loro club o escludeva dalla squadra il miglior bombardiere del campionato, Artem Dziuba. Con Slutsky le cose sono tornate a posto”.
La questione economica
Nessuno ha fatto riferimento al compenso di Slutsky perché non esiste. Slutsky ha deciso di impegnarsi gratis per i primi quattro match di qualificazione e solo dopo di sedere al tavolo dei negoziati.
Yuri Semin, ex allenatore della nazionale russa: “Dopo tutte le discussioni sul contratto multimilionario di Capello e le strumentalizzazioni poco piacevoli che ne sono seguite Slutsky si è comportato in modo molto corretto. Ha lavorato per un’idea”.
La finale di Euro 2016
Ma adesso, dopo la qualificazione in finale ai Campionati Europei, è ancora presto per abbandonarsi all’euforia.
Yuri Semin: “Sono stati vinti quattro match, ma eccetto gli svedesi tutti gli altri avversari erano a un livello inferiore rispetto alla Russia. Slutsky è riuscito a mobilitare la squadra, ma la finale sarà più difficile. In primo luogo, Slutsky non ha alcuna esperienza di allenamento in grandi competizioni e poi potrebbe sentirsi psicologicamente stanco dopo la stagione al club del Cska. Conciliare più ruoli non ha mai giovato a nessun allenatore”.
È l’undicesima volta che la nazionale russa (ex nazionale sovietica) si qualifica ai Campionati Europei. La squadra leader da questo punto di vista è la Germania (ex Germania Ovest) che si è qualificata 12 volte. Ultima della troika è la Spagna con 10 volte.
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