"Così risolveremo lo scandalo doping"

Elena Isinbaeva.

Elena Isinbaeva.

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La regina dell’atletica leggera Elena Isinbaeva ha raccontato in esclusiva a Rbth come si potrebbe uscire dalla crisi che ha coinvolto gli atleti russi. “La decisione della IAAF è ingiusta nei confronti degli sportivi onesti. Ma presto si risolverà tutto”

La due volte campionessa olimpica, sette volte campionessa del mondo, vincitrice di 28 record mondiali di salto con l'asta, Elena Isinbaeva, ha condiviso con RBTH le proprie opinioni a proposito della crisi nel mondo dell'atletica leggera e ha raccontato i suoi piani per il futuro.

Come valuta l'esclusione della squadra russa di atletica leggera dalle gare organizzate dalla IAAF (Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera)? Che cosa può fare la Russia per alleviare le conseguenze di questo provvedimento?

La decisione presa dai membri del Consiglio IAAF è a mio avviso ingiusta, infondata e disonesta nei confronti degli atleti non coinvolti nello scandalo del doping e nei confronti di chi non ha mai avuto nulla a che fare con queste sostanze. Ritengo che in questa situazione si debba agire con grande precisione e prendere disposizioni distinte, caso per caso. A rispondere non devono essere tutti, ma le persone coinvolte in casi concreti di violazione delle regole. Sono certa che molto presto questo divieto verrà cancellato e che gli atleti russi di atletica leggera, in particolare io e tutti coloro che non hanno nulla a che fare con questa storia, potranno esibirsi sia nelle gare internazionali.

Non ho dubbi che la nostra Federazione di atletica leggera darà ascolto a tutte le raccomandazioni da parte della IAAF e della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) e che a breve saremo in grado di fornire un resoconto dei nostri lavori. Presto si risolverà tutto e noi inizieremo ad allenarci tranquillamente e a fare le gare come prima.

Isinbayeva, un salto
verso l'Olimpo

Qual è la ragione di una simile profonda crisi nell'atletica leggera russa?

Si tratta di un problema globale e per risolverlo ci vuole un approccio globale. Il problema del doping non è solo russo, ma internazionale.

In Russia ci sono molti atleti e allenatori di talento, i problemi iniziano quando alcuni cominciano a pensare di poter ignorare la legge e ad assumere preparati per migliorare le proprie performance.

Bisogna capire che la punizione è inevitabile. Indipendentemente dal Paese dove si sono compiute le infrazioni. 

Quale effetto ha avuto su di Lei la decisione della IAAF? Non valuta altre varianti per partecipare alle Olimpiadi 2016?

Io non valuto altre varianti per partecipare alle Olimpiadi, se non nella squadra del mio Paese. Sono certa che questi problemi si risolveranno in tempi molto brevi, la nostra Federazione di atletica leggera verrà riabilitata e noi membri della squadra russa prenderemo parte alle gare delle Olimpiadi di Rio sotto le insegne della nostra bandiera.

Personalmente, questa decisione mi ha amareggiata e sconvolta, anche se tutto questo non ha minimamente influito sugli allenamenti. Io continuo a prepararmi e ad esercitarmi. Sì, il calendario delle gare è cambiato, dato che ci hanno privato del diritto di prender parte alle competizioni internazionali invernali, in particolare al Campionato del mondo nella città americana di Portland. Io però mi esibirò all'interno della Russia. Il calendario è già stabilito e io, come tutti gli atleti russi onesti, continuerò a gareggiare nel mio Paese.

Di che cosa si è occupata durante la pausa nella sua carriera?

Nel 2013 ho creato il “Fondo di beneficenza di Elena Isinbaeva”, il cui obiettivo è quello di aiutare i bambini in difficoltà attraverso lo sport. Cerchiamo di sostenere i figli di famiglie poco agiate e gli orfani, per dar loro la possibilità di fare sport. Grazie allo sport, io ho potuto cambiare la mia vita e la vita della mia famiglia e adesso vorrei aiutare e offrire agli altri la stessa opportunità che ho avuto io. Abbiamo molto lavoro attualmente, il Fondo adesso occupa praticamente tutto il mio tempo.

Come riesce di combinare lo sport, la beneficenza e la famiglia?

Quando si organizza tutto bene, non è difficile arrivare dappertutto. A casa, mio marito e la mia famiglia mi aiutano, mentre il piano degli allenamenti, che io seguo con molta attenzione, lo prepara il mio allenatore, Evgenij Trofimov, al Fondo invece lavorano professionisti. Io sono stata davvero fortunata, perché sono circondata da un collettivo unito di persone che la pensano allo stesso modo. Grazie a loro, riesco a fare tutto: sport, beneficenza e a occuparmi dell'educazione di mia figlia.

A cosa vorrebbe dedicarsi al termine della Sua carriera?

Certamente continuerò a lavorare al Fondo, lo svilupperò e lo porterò a livello mondiale. Il Fondo di beneficenza occupa nella mia vita un posto importante, perché ricopre un ruolo estremamente importante tanto per gli abitanti della mia città natale Volgograd, quanto per i cittadini russi in generale.

Sono stata fortunata a ricavarmi un posto nello sport. Oggi voglio dare questa opportunità agli altri. Il nostro motto è “Ciascun bambino ha talento”. Il nostro compito è quello di aiutare a trovare queste doti in ogni giovane atleta. Costruiamo e ristrutturiamo impianti sportivi, organizziamo gare, raccontiamo cos’è lo sport. Crediamo di poter in questo modo cambiare la loro vita per il meglio.

Io ho raccolto nel tempo una grande esperienza sportiva e di vita che sin dall'adolescenza speravo di poter condividere con la gioventù. Per questo, desidero favorire lo sviluppo del movimento olimpico in Russia e nel mondo. A questo scopo punterò al Comitato olimpico internazionale. Non escludo di occuparmi anche di business e di pubblicità. Come vedete, di piani ne ho in grandi quantità.

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