Atlete russe sul podio durante l'inno nazionale
Vladimir Vyatkin/RIA NovostiRbth racconta le bizzarrie che accadono durante le cerimonie ufficiali delle gare sportive
Nell'arco della stessa giornata gli organizzatori di due tornei mondiali, quello di lotta greco-romana e quello di ginnastica artistica, hanno sbagliato l'inno russo. Durante la cerimonia della premiazione del lottatore Roman Vlasov, a Las Vegas il 7 settembre, hanno diffuso la “Canzone della Patria” di Mikhail Glinka, adottata come inno della Russia dal 1990 al 2000. Il campione olimpico si è rifiutato di lasciare il podio finché non è stato eseguito il vero inno musicato da Aleksandr Aleksandrov.
La composizione di Glinka è risuonata per due volte a Stoccarda. Dopo che era stato eseguito in onore della ginnasta Margarita Mamun per due volte l'inno sbagliato, dalla tribuna hanno intonato l'inno russo senza l’accompagnamento dell’orchestra e sono esplosi fragorosi applausi.
Bizzarrie sul ghiaccio
Nel gennaio 2015 ai campionati mondiali femminili di hockey a Buffalo in onore della vittoria delle atlete russe nella finale disputata contro la nazionale ceca è risuonata di nuovo la musica di Glinka. Allora gli organizzatori non si sono dati la pena di cercare l'inno corretto, ma le juniores russe se la sono cavata brillantemente cantandolo.
Un mese dopo ai mondiali di pattinaggio di velocità di Hereenveen Denis Yuskov ha
conquistato l'oro nei 1500 metri, stabilendo il record mondiale sulla pianura. L'atleta è stato premiato due volte, la prima con la “Canzone della Patria” e la seconda con l'inno russo corretto.
L'esecuzione dal vivo vietata
Ai Giochi Olimpici di Londra del 2012 la squadra ungherese ha chiesto che venisse impedito all'orchestra sinfonica di eseguire il loro inno nazionale. Secondo gli ungheresi durante l’esecuzione erano stati commessi gravi errori e non era stata rispettata la melodia dell'originale. In seguito per la premiazione degli atleti è stata usata una versione registrata.
Uno scambio pericoloso
Ai mondiali 2014 di atletica leggera in Cina l'atleta ucraino Oleg Vernyaev anziché l'inno del suo paese ha udito una melodia a lui ignota. Si trattava dell'inno dell'Uzbekistan.
Gli organizzatori dei Campionati europei juniores di sambo, che si sono svolti in Serbia nel 2015, avevano diffuso al posto dell'inno nazionale dell'Azerbaigian di Kamran Askerov l'inno... dell'Armenia. L'atleta ha superato stoicamente la prova, ma per poco non è scoppiato uno scandalo.
Nel 2013 ai campionati mondiali di atletica leggera, che hanno avuto luogo in Ucraina, gli ucraini hanno premiato una loro connazionale, Anna Rizatdinova, sulle note dell'inno russo. L'atleta ucraina ha cantato i primi versi.
Borat e Ricky Martin
I casi più comici sono quelli occorsi agli atleti kazaki. Gli organizzatori del Grand Prix di tiro, che ha avuto luogo nel Kuwait nel 2012, hanno diffuso al posto dell'inno del Kazakhstan quello immaginario del film “Borat”.
Alle gare regionali di sci che si sono svolte a Kustanae, in Kazakhstan, anziché l'inno kazako hanno mandato in onda la canzone di Ricky Martin “La vida loca”. Il governatore della regione e gli altri partecipanti alla cerimonia hanno ascoltato la musica con la mano destra sul petto. La canzone è proseguita per 15-20 secondi prima che tutti si rendessero conto dell’errore.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email