Galina Makarova e Arbat
Fonte: Maria Ionova-Gribina
Abbiamo adottato Arbat nel 2011. Era ospite all’interno di un rifugio. In quel periodo noi avevamo già un cane e non avevamo davvero bisogno di un secondo animale. Ma la sua storia ci ha colpito molto. Arbat era un cagnolino domestico, ma un bel giorno le sue zampe hanno iniziato a dargli dei problemi e i suoi precedenti padroni lo hanno abbandonato. Quando ho sentito la sua storia, io e mio marito abbiamo deciso di adottarlo.
Abbiamo deciso di portarlo a casa con noi appena lo abbiamo visto: era così allegro e dolce! Impossibile resistergli!
Il passeggino per il cane costava 500 dollari. Per fortuna le persone del canile ci hanno aiutato ad acquistarlo: hanno fatto una colletta e hanno scritto direttamente all’impresa americana che realizza carrozzine per i cani. Sono rimasti talmente tanto impressionati dalla storia di Arbat che ci hanno fatto uno sconto del 50%! E ci hanno aiutato con la spedizione.
Irina Gulina e Gosha
Fonte: Maria Ionova-Gribina
Da piccolino Gosha viveva in un parcheggio. Quando aveva solo dieci mesi, qualche idiota gli ha sparato e il proiettile lo ha colpito all’attaccatura di una zampa. Il dolore e lo shock lo hanno spinto fin sul ciglio di una strada e lì è stato investito da un’auto. Per fortuna è stato trovato da una ragazza che lo ha accudito e lo ha portato a casa. La sua zampa purtroppo è stata amputata.
Avevamo già avuto un cane in famiglia ma quando è morto il dolore per me era stato così grande che abbiamo deciso di non tenerne più. Ma una notte ho sognato di avere un cagnolino con tre zampe... incredibile a dirsi, qualche giorno dopo su un giornale ho letto la storia di Gosha! Siamo andati subito a vederlo. Era un cane meraviglioso, pieno di vita!
Quando era più piccolo non sembrava nemmeno che gli mancasse una zampa: correva e saltava proprio come tutti i cani. Oggi è ingrassato un po’ e quando si stanca al rientro da una passeggiata lo riporto a casa prendendolo in braccio. Certo, è un po’ pesante, ma non importa.
Andrej Yarkovich e Maks
Fonte: Maria Ionova-Gribina
Abbiamo realizzato un passeggino da soli, non è stato molto difficile. Abbiamo saldato insieme alcuni tubi e abbiamo aggiunto due ruote prese da una carrozzina per bambini. Abbiamo seguito alcune istruzioni trovate su internet. Maks soffre di ernia del disco da quando aveva sei anni e le sue zampe posteriori ormai non si muovono più. È rimasto paralizzato circa due anni fa. Ora non lo portiamo più a fare lunghe passeggiate e quando è necessario per spostarlo lo prendiamo in braccio.
Gli altri cani quando incrociano Maks reagiscono come se davanti a loro stesse sfrecciando una bicicletta: gli corrono dietro abbaiando e non capiscono che si tratta semplicemente di un cagnolino su due ruote. Ma il nostro Maks ha un carattere forte e buono. A volte si mette a rincorrere i gatti ma cerchiamo sempre di scoraggiarlo perché temiamo che la sua carrozzina si possa rovesciare e si possa far male.
Nina Barber e Verba
Fonte: Maria Ionova-Gribina
Sognavamo di avere un cane. E invece di prenderne uno di razza, dotato di pedigree, abbiamo deciso di prenderne uno randagio. Abbiamo visto Verba in un video caricato su internet: era incredibile come potesse correre nonostante fosse priva di una zampa. Ma sembrava che per lei non fosse un problema. E nemmeno per gli altri cani che stavano giocando con lei.
Due anni fa abbiamo deciso di allenare Verba per farla diventare un “cane-terapeuta”, di quei cani che fanno visita agli orfanotrofi, agli ospizi e alle case di cura.
Ora portiamo Verba due volte al mese in una biblioteca per bambini, dove i bimbi leggono libri ad alta voce.E di tanto in tanto andiamo in un centro per famiglie adottive. Ora Verba è un cane terapeuta davvero formidabile!
I bambini si relazionano con lei decisamente meglio degli adulti. Sembra quasi che non si accorgano della zampa mancante. Certo, spieghiamo loro che Verba ha avuto un incidente e reagiscono sempre con estrema tranquillità, d’altronde sono cose che capitano. Gli adulti invece osservano il mondo con occhi diversi: spesso mostrano compassione, talvolta esagerando. Credo che Verba non sarebbe molto contenta se sapesse quanta compassione suscita negli adulti!
Stella Kuznetsova, Dana e Bulat
Fonte: Maria Ionova-Gribina
Ho sempre avuto una particolare predilezione per i cagnolini più sfortunati. Mi piace prendermi cura di loro, portarli fuori a passeggiare. Ho un lavoro che mi offre parecchio tempo libero e una casa grande vicino al fiume. Ogni giorno facciamo lunghe passeggiate di 3-4 ore.
Dana l’ho presa in un canile. Appena l’ho vista ho subito pensato: questo è il mio cane! Così ho iniziato a frequentare il canile per imparare e prendermi cura di lei. Purtroppo ha una lesione alla colonna vertebrale e non può camminare.
Bulat invece era un cane randagio che viveva per le strade di un piccolo villaggio. La gente gli voleva bene e gli dava da mangiare. Ma un giorno si è addormentato in un campo e una mietitrebbia gli ha falciato le zampe posteriori. La paura è stata così forte che per due mesi Bulat è sparito dalla circolazione, la gente del posto pensava fosse morto dissanguato. Ma poi, all’improvviso, è riapparso. Erano tutti terribilmente dispiaciuti per quanto accaduto. Per sei mesi ha vissuto incatenato alla cuccia, fino a quando i volontari di un rifugio si sono accorti di lui e lo hanno portato con sé.
Oggi tutte le persone del quartiere dove vivo conoscono i miei cani e li salutano chiamandoli per nome.
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