Denis Rebrikov, ecco il genetista russo che vuole correggere il genoma dei nostri figli

Scienza & tech
JOSH NADEAU
Con il metodo CRISPR vorrebbe portare avanti sperimentazioni sugli embrioni umani che in Russia non sono vietati, ma che incendiano il dibattito sugli aspetti etici

Denis Rebrikov deve aver seguito con grande attenzione le notizie dello scorso anno sul CRISPR (sigla che sta per “Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats”, traducibile in italiano come “Brevi ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli regolari”); un metodo per la modifica dei geni degli organismi viventi.

Allora la stampa mondiale riportava che un genetista cinese di nome He Jiankui aveva modificato il genoma di due gemelle senza consultare la comunità scientifica globale. Conosciute nel mondo come Lulu e Nana, le bambine si erano viste alterare il gene del recettore CCR5 quando erano ancora nell’utero, nella speranza di migliorare la loro resistenza all’Hiv. Quando gli esperimenti sono stati resi pubblici, le autorità cinesi hanno sospeso la ricerca e il conseguente tumulto internazionale ha portato a ulteriori restrizioni sui test sull’uomo usando il CRISPR.

A quanto pare, Rebrikov stava già pianificato i suoi test da un po’ di tempo.

L’opinione russa sulla questione

Genetista anche lui, Rebrikov ha lavorato per anni in relativa oscurità presso l’Università medica di ricerca nazionale russa “Pirogov” di Mosca, fino a quando non è diventato celebre nell’estate scorsa per la sua intenzione di riprendere la ricerca là dove era stata interrotta. “Quando una nuova tecnologia si fa avanti, dice, “voglio vedere come funziona e come posso migliorarla”. Il punto in cui la visione di Rebrikov differisce da quella di He Jiankui è sul fatto se gli esperimenti debbano essere condotti apertamente o in segreto. Lo scienziato russo ritiene che tutto dovrebbe essere fatto nella massima trasparenza e con il coinvolgimento dello Stato.

Le discussioni sulla modifica del genoma umano non sono una novità per la Russia. In effetti, negli ultimi due tre anni ha avuto luogo una discussione pubblica di importanza nazionale.

Un momento spartiacque è arrivato nel 2017, quando il presidente Vladimir Putin ha parlato a un forum di giovani a Sochi. In uno dei suoi primi commenti pubblici sull’argomento, il presidente ha descritto le potenziali applicazioni della tecnologia, dai medicinali ai militari, definendone l’uso (e il potenziale uso improprio) “temibile come la bomba atomica”. Altrove si è espresso positivamente, parlandone come di una tecnologia che “determinerà il futuro di tutto il mondo”.

Grandi speranze per il futuro della genetica

In effetti, la Russia ha investito molto nella ricerca genetica. Secondo quanto riferito, nel 2017 sono stati spesi 2 miliardi $ per stabilire programmi di ricerca ufficiali, con ulteriori 3,3 miliardi $ investiti lo scorso aprile. I profitti, quando arriveranno, saranno enormi. Non solo la salute della nazione potrà essere migliorata: come ogni tecnologia, l’innovazione porta con sé un vantaggio geopolitico. Parole come biodifesa sono circolate nelle alte sfere della società russa e figure importanti come Mikhail Kovalchuk (direttore dell’Istituto Kurchatov, reso famoso dalla serie tv “Chernobyl”) hanno spinto la Russia a diventare un leader globale nella genetica.

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Questo tipo di ambiente è incoraggiante per figure come Rebrikov, che ha deciso di rendere pubbliche a giugno la sua intenzione di continuare a lavorare con i geni che influenzano la trasmissione dell’Hiv. Ma ci sono state difficoltà a trovare dei genitori disposti a partecipare a tale studio, quindi Rebrikov ha cambiato rotta e ha deciso di lavorare con geni collegati alla perdita dell’udito nei bambini. Ha trovato cinque coppie che si sono proposte per l’esperimento; una delle quali ha incontrato lo scienziato per discutere dei potenziali rischi e benefici. La coppia non ha però ancora deciso se parteciperà effettivamente.

Rebrikov non si è mai spinto così lontano come He Jiankui prima di far scalpore a livello internazionale, ma questo è stato intenzionale: vuole che la comunità scientifica sappia che non ci sono segreti nel suo laboratorio. Per lui, i paragoni con le armi nucleari hanno senso, ma vanno precisati. “La situazione è del tutto analoga allo sviluppo di una bomba atomica”, afferma. “Le persone cattive possono usare la tecnologia per scopi malvagi? Certo. Ma le preoccupazioni etiche hanno forse impedito all’Unione Sovietica di dotarsene?”

E l’etica dove la mettiamo?

Sebbene la reazione internazionale non sia stata così accesa come quella nei confronti di He Jiankui, ci sono stati numerosi articoli pubblicati su importanti riviste come “Nature” e “Science” che chiedevano alla comunità internazionale di esercitare pressioni su Rebrikov affinché fermasse qualsiasi futura applicazione della tecnologia. Alcuni sono arrivati al punto di definirlo “canaglia”.

Contrariamente alle politiche ufficiali in Cina e negli Stati Uniti, tuttavia, la risposta della Russia è stata più cautamente aperta in materia. Mentre altre potenze globali hanno posto efficaci moratorie alle modifiche genetico embrionale (con poche possibilità che queste politiche cambino presto), un gruppo ufficiale che include importanti esperti russi si è riunito a luglio per discutere della questione. Figure eminenti, che vanno da Kovalchuk all’endocrinologa Maria Vorontsova sono state invitate a parlare alla riunione.

Rebrikov ha l’appoggio dall’Istituto Pirogov. Sergej Lukjanov, collega di Rebrikov, afferma che le sue intenzioni sono ammirevoli: “Lui è una di quelle persone che agiscono nei confronti di qualsiasi imperfezione dell’universo che, dal suo punto di vista, può essere corretta. Per lui, questa è un’opportunità per portare felicità ai genitori di avere figli sani”.

Tuttavia, a Rebrikov non mancano i critici. Ricercatori di spicco come Pavel Tishchenko, un bioetico dell’Istituto di filosofia dell’Accademia russa delle scienze, hanno chiesto maggiori restrizioni. Tishchenko ha organizzato un gruppo etico nell’ottobre 2019 per riesaminare il caso ed è preoccupato che i genitori potrebbero non essere consapevoli di tutti i rischi connessi, o che i comitati etici e normativi potrebbero non essere rigorosi quanto necessario.

Una delle principali domande a cui bisogna rispondere, ha detto Tishchenko, è chi si assumerà la responsabilità di possibili complicanze lungo il percorso. I geni modificati nelle gemelle cinesi potrebbero avere effetti al di là della resistenza dell’Hiv (specialmente perché il gene CCR5 è collegato alla formazione della memoria) e afferma che gli scienziati di oggi non sono attrezzati per prendere le decisioni giuste.

Abbiamo davvero bisogno di questi esperimenti?

Da allora il Ministero della Salute russo ha pubblicato una dichiarazione ufficiale che definisce “prematura” la sperimentazione genetica sugli esseri umani. È però interessante che non siano stati introdotti regolamenti concreti per vietare definitivamente esperimenti come quelli suggeriti da Rebrikov. Secondo le regole attuali, esiste una zona grigia che può consentire determinati esperimenti a seconda che gli embrioni siano stati creati o meno a scopo di ricerca o precedentemente scartati, o se gli esperimenti sono condotti a scopo di ricerca o per una sperimentazione clinica.

Per ora, sembra che Rebrikov abbia messo in pausa alcuni dei suoi progetti. Ha dichiarato pubblicamente che “sicuramente non modificherà un embrione senza il permesso del regolatore”, ma ha egualmente espresso frustrazione per i ritardi. “Voglio che vengano stabilite delle regole certe”, ha detto, “ma nessuno lo sta facendo”. Inoltre, la coppia che si è consultata con lui non si è ancora detta interessata ad andare avanti, e l’attenzione globale per la sua ricerca potrebbe trasformare eventuali passi falsi futuri in un potenziale incidente internazionale.

Le battute d’arresto temporanee non garantiscono che lo status quo durerà. L’attuale limbo normativo, nonostante la retorica dei critici di Rebrikov, consente ancora di compiere passi molto importanti in futuro. E dato il potenziale per l’ingegneria genetica di cambiare il mondo, è possibile che la Russia possa ancora consentire a Rebrikov e al suo team di sviluppare le loro ricerche prima di ogni altro scienziato del pianeta. Solo il tempo lo dirà.


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