La vera poesia di un poeta inesistente

Foto: Getty Images/Fotobank

Foto: Getty Images/Fotobank

Versi commuoventi. Che toccano l’anima del lettore. Ma cosa succede se si scopre che la creatura poetica è figlia del mondo virtuale nel quale viviamo?

Che la Rete fosse uno spazio imprevedibile e che fosse un modo bizzarro di essere lo sapevamo. Che fosse un vasto campo d'azione per le guerre informatiche, anche. Che i social possano risultare un'arma pericolosa, oltre a essere utili e pratici mezzi di comunicazione, pure. Che fossimo controllati, commercialmente indagati, spiati, sperimentati emozionalmente, anche. Tutto questo sapevamo di sapere. Eppure. Lì dove c'è l'uomo vi è sempre presente un elemento mistico, dico io. Fantasia? Chiamatela pure come più vi aggrada, ma ciò non toglie che succedono in Rete cose sorprendenti! Specialmente nel mondo dei social russi. Prendiamo Facebook. I russi lo usano molto; per lavoro, scambio informazioni, discussioni letterarie. E proprio qui vi voglio. Tutti i poeti russi hanno un loro account. Lo stesso biblioteche, case editrici, critici letterari, scrittori. E vi litigano tra loro, e si premiano, e vi pubblicano le loro poesie, notizie, pensieri. I poeti e non. Scrivono tutti. E s'incontrano dei racconti brevi stupefacenti. Non pubblicati che in Rete. Ma fantastici. La gente in Rete condivide ogni cosa. Nascite, malattie, morte, gioia. Un fenomenale diario comune. Un luogo di partecipazione. Un cerchio incantato che crea emozioni, storie, vita. Si può creare una vita vera su FB? Non un falso account, ma una vera vita e per di più la vita di un poeta?

Lei sul suo account FB si presentava come  Babka Lidka (nonnetta  Lidka). Nata a Omsk, Siberia,  nel 1941, il suo vero nome era Lidia Stepanovna Kupzova. Ha fatto gli studi in un Istituto di Istruzione e Cultura. Ha lavorato in fabbrica d'abbigliamento nel reparto confezioni dei giacconi invernali (vatniki) e guanti. Senza fissa dimora. Ortodossa. Condivideva su FB le amicizie di noti redattori e critici. Commentava qualche volta i quesiti letterari, sollevati da Emil Sokolskij. Dai commenti si evinceva che loro due si conoscevano e che Emil, stimatissimo critico letterario, qualche volta viaggiava per incontrare Babka Lidka. E si beavano, bevendo vodka.

Babka non era una presenza assidua su FB , anzi, non vi si faceva vedere per lunghi periodi. D'estate si assentava con le spedizioni geologiche, dicevano, e d'inverno girovagava da un villaggio all'altro, alloggiando dove capitava e vivendo dei proventi estivi. Non mendicava mai, e ci teneva a precisarlo lei stessa. Era un poeta e mai fu detta la verità più vera! Ogni tanto postava qualche breve poesia. Fin qui niente di strano. Anche se la sua era un'aura un po' vintage. I viandanti predicatori di saggezza popolare in Russia sono ormai un fenomeno in estinzione. Romantico e affascinante, ma raro. Però, essendo Babka un poeta, nessuno su FB ci fece caso. In Russia un poeta è più che un poeta. Babka era un personaggio cristallino - russa fino al midollo. In più amava la vodka e fare a pugni ogni tanto con i suoi cavalieri. Questo si deduceva dalle poesie che postava. In qualche poesia andava in giro con un immaginario Mauser nella fondina. Le poesie di Babka mi sorpresero per un'incisività e densità contrastate dai versetti di una bellezza lucente. Pubblicò un libretto di poesie intitolato "La molletta". A giugno inviò il libro ai critici e agli amici poeti. Apparve di seguito sulla pagina di Emil una breve nota biografica di Babka e qualche poesia del libro in giro. Improvvisamente a fine settembre giunse la notizia della morte di Babka Lidka, che ci colse tutti impreparati. Aveva 73 anni. Di lei rimase una foto sbiadita di una bella ragazza stile anni cinquanta e "La molletta". Sulla sua pagina FB si riversarono le infinite condoglianze, le sue poesie e i commenti di noti poeti e critici. Un oceano di riconoscimenti, dispiacere e lacrime. Sì, sì, lacrime. Piansi anch'io, leggendo le sue poesie. Insomma, un'apoteosi. Eppure c'era qualcosa...

 

Non essere triste

 

La Russia è di nuovo coperta

Dalla grande neve.

Seduta alla finestra

Son così tranquilla

Questa notte

E non ho nessun dolore,

Ho progettato già la fuga.

Dietro alla parete

Dormono i miei padroni di casa,

Gente brava e premurosa

E bevo il tè, pensando al miracolo,

A come distaccarmi dalla terra.

Ecco, il primo uomo è passato nella notte

Come sciogliendosi in questa neve.

Sciocca, non intristirti per l'uomo

Non ricordare, non pensarci, non cercare.

 

Ed ecco che il giorno seguente alla dipartita di Babka, invece della notizia dei funerali, apprendemmo che Babka Lidka non era affatto morta! Di più -  non era mai esistita. Fu creata, inventata e visse a lungo, tra noi su FB - con le sue storie, con le sue poesie, con la sua anima russa doc, grazie a una o più persone. Di più ancora - il suo creatore era un poeta, un certo Kosyzin. Così si dice. Era  riuscito a creare un mito con Babka Lidka lì dove non riusciva con la propria poesia. Sorge spontanea una domanda - chi è Kosyzin - un autore di creature fantastiche o un poeta? Oppure egli è tutto questo in uno: una specie di Janus bifronte? Ma la cosa sconcertante è che le poesie di Babka Lidka sono diverse da quelle che scrisse a suo tempo il poeta Kosyzin e che andammo a cercare in rete per poterle confrontare.

 

Quando improvvisi

Mi assalgono i peccati...

Allora scrivo i versi miei.

Vi dico di quale spazzatura?

Di lacrime, tristezza e disonore.

 

 

L'autore del personaggio virtuale di Babka entrò talmente nel ruolo che creò un poeta dissimile a sé e del tutto un altro? Due stili diversi, due cuori diversi, due poeti  diversi.

O più stili? O più creatori?

 

Libertà

 

Dalla città - vado via...a settembre...torno...

Per sempre vostra...Lida

 

 
Guarda tutte le vignette della rubrica
"Letteratura a occhi aperti" 

L'intrigo poetico fu dunque svelato a fine settembre, mietendo una vittima illustre - il proprio inventore. Rimase un po' di malinconia. Babka Lidka di fatto se n'era andata. Per sempre. Rimase  "La molletta" e qualche curiosità. A chi venne l'idea, chi fu il regista delle nostre lacrime, chi prese parte cosciente alla mistificazione, al progetto di una creatura poetica virtuale più vera del creatore stesso? E che ne sarà del poeta Kosyzin e delle sue poesie?

 

Poeti

 

I poeti - sono pochi

È un peccato, certo...

Dovrebbero essere ancora di meno...

 

Chissà se egli avrà il fantasma di Babka accanto a sé per il resto della vita, e se verrà di notte scura Babka Lidka, con il Mauser nella fondina, a tirarlo giù dal letto per i piedi? Non lo sappiamo. Poiché l'incanto fa parte dell'inganno poetico. Non diceva forse Pessoa che  poeta è un fingitore? Questa dunque è la magia delle creature inventate dai poeti. È l'incredibile essere di un luogo geografico dove si materializzano i pensieri. Questa è Russia, baby!

(Le poesie nel testo sono di Babka Lidka)

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie