Servicemen of the Russian National Guard push people back onto sidewalks during an anti-corruption protest organised by opposition leader Alexei Navalny, on Tverskaya Street in central Moscow, Russia June 12, 2017.
ReutersScontri tra manifestanti e polizia in via Tverskaya a Mosca. Fonte: Reuters
Scontri con la polizia, oltre 866 arresti a Mosca (650 secondo le forze dell’ordine). E trenta giorni di detenzione per Aleksej Navalnyj, accusato di aver incitato i manifestanti a partecipare a un corteo non autorizzato e per questo arrestato prima dell’inizio del meeting. È questo il bilancio del secondo round di proteste andato in scena ieri, nel giorno della Festa della Russia, in diverse città del Paese e promosso dal leader dell’opposizione Aleksej Navalnyj per dire “no” alla corruzione. La prima manifestazione dell’anno, la più grande mai organizzata dal 2011, si era tenuta il 26 marzo in un centinaio di città russe.
Le proteste
Con le autorità di Mosca era stato concordato che il corteo avrebbe attraversato Prospekt Sakharov (nella zona nord-est del centro cittadino). Ma a meno di 24 ore dall’inizio delle manifestazioni Navalnyj ha postato su YouTube un filmato con il quale invitata i cittadini a riunirsi in via Tverskaya, nel cuore della capitale, a pochi passi dal Cremlino, motivando questa decisione con il rifiuto, da parte delle autorità, di allestire un palco con gli autoparlanti nella zona concordata.
Dopo mezzanotte sul sito della procura è apparso un comunicato con il quale si diffidava di manifestare sulla Tverskaya poiché il corteo non era stato autorizzato, e che “le forze dell’ordine avrebbero adottato tutte le misure necessarie per impedire provocazioni”.
I manifestanti in via Tverskaya a Mosca durante il corteo di protesta organizzato il 12 giugno 2017. Fonte: Reuters
La cronaca
A poche ore dall’inizio della protesta (prevista alle 14, ora di Mosca), sulla via Tverskaya e nei vicoli adiacenti sono apparsi furgoni e uomini dell’Omon, le unità speciali della polizia, circondati da folle di cittadini scesi in strada per festeggiare il Giorno della Russia, che si celebra ogni anno il 12 giugno. In occasione di questa festa, l’amministrazione di Mosca ha organizzato un festival con ricostruzioni storiche in costume: vichinghi, cosacchi, soldati della Seconda guerra mondiale coi fucili in spalla, militari con le uniformi del 1812, antichi strumenti di tortura, barricate fatte con sacchi di sabbia. Questo lo spettacolo che si è presentato ai manifestanti sulla Tverskaya.
All’ora stabilita sui marciapiedi lungo la via principale di Mosca si sono radunati gruppi di giovani, in stragrande maggioranza studenti universitari e delle superiori, evidentemente non accorsi per assistere alle ricostruzioni storiche. Molti dimostranti sono giunti portando con sé bandiere e cartelli scritti a mano inneggianti motti contro la corruzione. “Perché siamo venuti al meeting? A nessuno piace come vanno le cose. Qui non c’entra Navalnyj, ve lo garantisco. Ci stanno raccontando delle menzogne e questo mi fa infuriare”, ha tuonato una giovane donna rispondendo a dei passanti con i quali si è accesa un’animata discussione.
Alle 14.05 gli umori sono drasticamente mutati: a un ordine i poliziotti si sono lanciati contro i manifestanti che cantavano a gran voce l’inno russo. “Bene, ora ci espelleranno davvero”, ha detto un giovane che aveva tutta l’aria di essere uno studente. E così uno per uno i manifestanti sono stati trascinati fuori dalla folla. Per venti minuti la gente è stata buttata a terra, trascinata fuori dal corteo a forza, mentre la folla circondava coloro che rischiavano l’arresto, urlando slogan come “Buon Giorno della Russia!” e “Vergogna!” ogni volta che qualcuno scompariva dietro le portiere dei furgoni della polizia.
Proteste e arresti anche a San Pietroburgo. Fonte: AP
“Lo capite che possono mettervi in prigione per questo? Volete forse una nuova Bolotnaya?”, urlavano alcune persone a dei ragazzi che cercavano di strappare i manganelli ai poliziotti. “E loro cosa fanno? Non è forse una provocazione quello che fanno? Noi siamo venuti qui a manifestare pacificamente, perché si comportano così?”, ha replicato un giovane.
Gli arresti
Gli organizzatori non sono riusciti nemmeno ad arrivare sul luogo del raduno. La moglie di Navalnyj ha scritto su Twitter che il marito è stato arrestato nell’ingresso di casa mentre era in procinto di andare al meeting (alla scorsa manifestazione di protesta è riuscito a fermarsi in piazza solo per 5 minuti). La polizia ha spiegato che Navalnyj è stato arrestato per aver incitato i manifestanti a partecipare a una protesta non autorizzata. L’altro organizzatore, Ilya Yashin, è stato portato via tre minuti dopo essere uscito dalla stazione della metropolitana Tverskaya.
С Днём России! pic.twitter.com/CkfZXT6EKo
— Alexey Navalny (@navalny) 12 giugno 2017
A San Pietroburgo la polizia si è comportata in modo analogo. Ai Campi di Marte le unità dell’Omon, dopo un pacifico avvertimento che invitava i manifestanti a disperdersi, hanno cominciato a circondare i dimostranti che scandivano lo slogan “La Russia sarà libera”, trascinandoli dentro i furgoni. A Vladivostok l’azione di protesta era stata concordata con le autorità, ma anche lì gli organizzatori hanno deciso di cambiare il percorso e senza essere autorizzati hanno deviato il corteo sulla piazza antistante la stazione dove era in corso un festival della cultura cosacca. Ventidue le persone arrestate fra cui, pare, tre minorenni.
A Novosibirsk sono scesi in piazza oltre cinquemila dimostranti, ma la manifestazione si è svolta senza incidenti. Solo due le persone fermate dalla polizia. Altre manifestazioni si sono svolte senza incidenti né provocazioni a Ufa, Barnaul, Irkutsk e in molte altre città russe.
Le autorità di Mosca hanno definito quanto è accaduto “una provocazione organizzata da persone assolutamente inadeguate” che hanno cercato di rovinare i festeggiamenti e l’umore della giornata. “Si è trattato di una normale routine di lavoro, le operazioni della polizia sono organizzate con cura. L’obiettivo non era quello di fare una pulizia totale, ma di contrastare i responsabili di certe provocazioni”, hanno commentato al dipartimento di sicurezza di Mosca.
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