Perché le “montagne russe” sono chiamate così?

A sinistra, le montagne russe in legno del Great Adventure Park, nel New Jersey, Stati Uniti; a destra, le montagne "americane" a San Pietroburgo, Russia, fine XIX secolo

A sinistra, le montagne russe in legno del Great Adventure Park, nel New Jersey, Stati Uniti; a destra, le montagne "americane" a San Pietroburgo, Russia, fine XIX secolo

John Greim/LightRocket/Getty Images; Dominio pubblico
Hanno questo nome nelle lingue neolatine, mentre nel mondo di lingua inglese, dove si sono sviluppate a livello tecnologico, sono dette “roller coaster”. In Russia, invece, sono le… “montagne americane”! Ecco a voi la storia di questo divertimento ricco di adrenalina

Piazza Admiratelskaja di San Pietroburgo durante i festeggiamenti della Maslenitsa, 1850

Una delle scene più spettacolari del celebre film del 1998 di Nikita Mikhalkov, “Il barbiere di Siberia” (in russo: “Сибирский цирюльник”; “Sibírskij Tsirjúlnik”), è quella dei festeggiamenti della Maslenitsa a Mosca. Tra i divertimenti c’è un’enorme pista di legno su cui le persone scivolano a tutta velocità.

La tradizione russa di scivolare sul ghiaccio a Maslenitsa è esattamente ciò che sta dietro al termine “Montagne russe”, che è stato adottato in italiano e in altre lingue romanze: in francese è “Montagnes russes”, in spagnolo “Montaña rusa”, in catalano “Muntanya russa”, in  portoghese “Montanha-russa”. Nei Paesi anglofoni si parla invece di “roller coaster”.

Un divertimento per tutti

Frederic de Haenen. Escursioni invernali a Mosca

I russi hanno una ricca storia di divertimenti invernali. In questo periodo dell’anno, i contadini di solito non erano molto impegnati con il lavoro, quindi dovevano inventarsi come passare il tempo. Una delle cose preferite era scivolare giù da una collina innevata. Più persone scivolavano, più il pendio si trasforma in una pista battuta, rendendo lo scivolamento migliore. Poi si è capito che bastava ricoprire di neve e acqua qualsiasi superficie inclinata per trasformarla in un’ottima pista di ghiaccio.

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La Maslenitsa è la settimana di festa alla fine dell’inverno, caratterizzata da un’enorme quantità di divertimenti, tra cui lo slittare giù per pendenze di ogni tipo. Nelle grandi città, tra cui Mosca e San Pietroburgo, si iniziarono a costruite grandi piste, e persone di ogni età e condizione sociale potevano partecipare al divertimento. 

La Maslenitsa a San Pietroburgo. G. Broling. 1885

“Parlando dei nostri divertimenti invernali a Mosca, dovrei menzionarne uno in particolare: le montagne di ghiaccio, sulle quali scivolavamo durante la Maslenitsa e, talvolta, se il tempo lo permetteva, durante il Velikij Post. Diverse di queste montagne russe (come venivano chiamate all’estero) erano state allestite dietro casa nostra, nel giardino. Ci era permesso di salirci, soprattutto perché questa attività all’aria aperta faceva bene alla salute”, scrisse Apollinarij Butenev, ambasciatore russo a Londra, nelle sue memorie del 1815.

Leonid Solomatkin. Maslenitsa

Anche le residenze zariste avevano i loro scivoli invernali. Inoltre, nel XVIII secolo, l’imperatrice Caterina la Grande decise che non c’era motivo di aspettare l’inverno per divertirsi. I migliori ingegneri dell’Impero costruirono per lei una versione estiva di collina da cui “scivolare”. Si trattava di un’enorme rampa di legno con tre binari larghi più di sei metri. I carri scendevano lungo il binario centrale e poi seguivano quattro scivoli che salivano e scendevano. I carrelli avanzavano per inerzia, per un totale di oltre 500 metri. Dopo la corsa, venivano issati di nuovo in cima alla struttura lungo i binari laterali con uno speciale meccanismo azionato da cavalli.

Una ricostruzione della Collina di Caterina

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La moda arriva a Parigi

“Gli scivoli di ghiaccio, che sono l’attrazione preferita dai russi, suscitano grande curiosità tra gli stranieri. Gli scivoli russi sono alti circa 15-18 metri, con balconate dipinte di bianco sulla parte superiore e decorate con bandiere variopinte. Sul lato posteriore c’è una scala, con la quale le persone si arrampicano continuamente, e dall’altra parte si buttano giù, scivolando a grande velocità lungo un ripido pendio ghiacciato”, scriveva un giornale tedesco nel 1835, definendo l’attrazione “Montagne ghiacciate di Russia”.

Secondo molte fonti, furono i soldati russi che raggiunsero Parigi durante la guerra napoleonica a costruire piccoli scivoli sulla Senna. Ben presto l’attrazione russa entusiasmò a tal punto gli europei che iniziarono a costruire tali scivoli in molte città. Le condizioni climatiche non consentivano un facile accesso al ghiaccio nemmeno in inverno, per cui si usavano spesso carrelli con le ruote.

“Quando arriva l’inverno, i moscoviti costruiscono alte impalcature nella maggior parte delle loro città, attaccano una scala da un lato per salirci, e dall’altro lato c’è una rapida discesa per precipitarsi giù su una slitta su ruote… Questo divertimento dei russi è stato importato a Parigi nel 1816”, scrive Claude Ruggieri (1777-1841), grande specialista francese di giochi e fuochi d’artificio.

Nel 1816 a Parigi fece la sua comparsa una delle prime famose colline per scivolare, chiamata Promenades-Aériennes, sulla quale si divertì persino il re Luigi XVIII. 

Una delle prime colline per scivolare, la Promenades-Aériennes di Parigi

In seguito, l’imprenditore Joseph Oller (che fu anche cofondatore del  Moulin Rouge) progettò le “Montagnes Russes de Belleville” con una pista di 200 metri che sembrava un doppio otto. Quello di “Montagne Russe” divenne così un marchio.

Le montagne russe americane

Nel 1872 John G. Taylor di Baltimora, Maryland, brevettò negli Stati Uniti una soluzione tecnica chiamata “Improvement in inclined railways”. Egli creò un prototipo con un meccanismo che commutava un vagone da un binario all’altro in modo che potesse percorrere una pendenza diversa (e veniva anche riportato indietro, in alto). Tuttavia, non si sa con certezza se riuscì a costruire una ferrovia di questo tipo.

Nel 1885 a Coney Island, a Brooklyn, New York, fu inaugurato il primo roller coaster ampiamente conosciuto. Si chiamava “Switchback Railway” ed era stato progettato da LaMarcus Adna Thompson. Per provare questa scarica di adrenalina si doveva salire su una torre di 183 metri e sedersi su un vagone speciale, per poi sfrecciare su un binario ondulato fino a un’altra torre e tornare indietro. Assomiglia al gioco di Caterina la Grande, non è vero?

Thompson è stato famoso per aver sviluppato le montagne russe e le cosiddette “gravity rides” e ha dato vita a un’intera industria negli Stati Uniti. È stato lì che le montagne russe hanno ottenuto le loro moderne tecnologie (e il sistema di sicurezza, perché anche Caterina la Grande una volta rischiò un incidente fatale).

Le montagne

Così queste nuove montagne russe raggiunsero anche la Russia e, nonostante tutta l’Europa le conoscesse come “montagne russe”, nel Paese dove in sostanza erano nate divennero note come... “montagne americane” (“Американские горки”; “Amerikanskie gorki”)! Ed è così che le montagne russe vengono ancora oggi chiamate in Russia!

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