Elfi a Mosca: cinque curiosità sui tolkieniani in Urss e in Russia

Kira Lisitskaya (Foto: Legion Media; Peter Jackson/New Line Cinema, 2001)
Il 1º settembre è uscita la serie “Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere” (su Amazon Prime Video), un prequel della famosa trilogia de “Il Signore degli Anelli”, basata sul romanzo cult di J. R. R. Tolkien. In Russia c’è una lunga storia di amore per lo scrittore e i suoi libri, che risale al periodo del Disgelo in Unione Sovietica

1 / Le prime traduzioni di Tolkien circolavano in samizdat

Già negli anni Sessanta la fama di Tolkien (1892-1973) raggiunse l’Urss. I libri venivano portati da quelli che allora erano rari viaggi all’estero, e poi passavano per le mani di chi conosceva l’inglese. Tra i primi lettori di Tolkien ci fu Boris Grebenshchikov (1953-), il futuro leader del leggendario gruppo rock “Akvarium”. Fu proprio il romanzo “Il Signore degli Anelli” a trasformare il musicista in un fan del genere fantasy e a influenzare seriamente il contenuto delle sue prime canzoni. E sull’album “Treugólnik” (ossia: “Triangolo”), uscito nel 1981, il nome del gruppo appare scritto all’interno anche in due tipi di scrittura elfica inventati da Tolkien: Tengwar e Cirth.

Le traduzioni russe de “Il Signore degli Anelli” (prima edizione originale inglese: 1955) vennero distribuite da traduttori amatoriali. Il testo veniva riprodotto su macchine da scrivere con carta carbone e poi rilegato alla meglio in samizdát. Esistono almeno otto traduzioni sovietiche complete o parziali del romanzo. La più diffusa e più vicina all’originale è quella del filologo di Perm Aleksandr Gruzberg, completata nel 1976. (In Italia la prima pubblicazione parziale del libro avvenne nel 1967, per i tipi della Casa Editrice Astrolabio).

Solo nel 1982 la casa editrice moscovita “Détskaja literatura” (ossia “Letteratura infantile”) pubblicò “Khraníteli” (ossia “I guardiani”; “I custodi”), una versione ridotta e adattata per ii bambini del primo libro del romanzo, in cui i traduttori Andrej Kistjakovskij e Vladimir Muravjev cercarono di rendere il romanzo fantastico più simile a una fiaba. I giovani lettori presero d’assalto le librerie e le biblioteche per anni alla ricerca di un sequel che non esisteva in Urss:  il romanzo sarà pubblicato per intero solo all’inizio degli anni Novanta.

2 / La prima fanfiction sovietica su Tolkien era un incrocio tra “Il Signore degli Anelli” e un romanzo di Stanisław Lem

Una delle prime traduzioni in russo de “Il Signore degli Anelli”, risalente al 1966, può essere considerata anche la prima fanfiction (così di definisce un’opera di finzione scritta dai fan prendendo come spunto le storie o i personaggi di un’opera originale). Zinaida Bobyr non solo ridusse notevolmente il testo di Tolkien, ma introdusse elementi di trama originali e un elemento nuovo: la Corona d’argento (in russo: “Serébrjanyj Venéts”; “Серебряный Венец”). In una versione, aggiunse persino elementi di fantascienza: qui tutti gli eventi del romanzo sono narrazioni di personaggi presi in prestito dal romanzo “Eden” (1959) del polacco Stanisław Lem!

LEGGI ANCHE: L’epopea del Signore degli Anelli in Urss, fra censura e traduzioni illegali 

Secondo la trama, gli scienziati del futuro durante gli scavi archeologici trovano l’Anello dell’Onnipotenza, con l’uso di speciali strumenti ne apprendono la storia e, nel corso delle loro ricerche, cercano di dare una spiegazione scientifica a ciò che sta accadendo. In altre parole, la prima fanfiction di Tolkien era anche una fanfiction di Lem. Bobyr fece deliberatamente questa violenza sul testo per facilitare la pubblicazione della traduzione: all’epoca in Urss c’era un boom della fantascienza, mentre il genere fantasy era completamente sconosciuto.

L’altra versione della Bobyr (quella senza fantascienza) è stata pubblicata per la prima volta solo all’inizio degli anni Novanta, sull’onda della popolarità del genere fantasy e di Tolkien in particolare. A questa sono seguite altre fanfiction. In particolare, l’“Anello delle Tenebre” (“Koltsó tmy”; “Кольцо тьмы”), in tre volumi, di Nik Perumov, un sequel non ufficiale de “Il Signore degli Anelli”. Inizialmente imitatore di Tolkien, Perumov ha poi trovato la propria voce ed è diventato uno degli scrittori fantasy più popolari in Russia.

3 / In Urss vennero realizzati due adattamenti di Tolkien. I titolari dei diritti non ne erano a conoscenza…

Il romanzo “Lo Hobbit” (prima edizione originale inglese: 1937) era più vicino a una favola, ed ebbe più fortuna in Unione Sovietica. La prima traduzione fu pubblicata nel 1976 e tre anni dopo “La ballata del glorioso Bilbo Baggins” (“in russo: “Ballada o slavnom Bilbo Begginse”; “Баллада о славном Бильбо Бэггинсе”) fu messa in scena al popolare Teatro dei Giovani Spettatori di Leningrado e rimase in repertorio per quasi dieci anni, venendo persino proposta in televisione. I diritti d’autore degli scrittori stranieri erano spesso ignorati in Urss e anche in questa occasione non venne chiesto alcun permesso ai detentori dei diritti.

Nel 1985, un adattamento cinematografico di un’ora de “Lo Hobbit” venne girato per il ciclo “Skazka za skazkoj” (ossia “Favola dopo favola”) della tv di Leningrado, sotto forma di uno spettacolo televisivo intitolato “Il favoloso viaggio del signor Bilbo Baggins” (“Skazochnoe puteshestvie mistera Bilbo Begginsa”; “Сказочное путешествие мистера Бильбо Беггинса”). 

LEGGI ANCHE: Lo Hobbit, il film sovietico girato negli studios di Leningrado 

Si trattava di un adattamento teatrale del racconto, ma recitato davanti alle telecamere in un teatro di posa. La trama era estremamente abbreviata, gli attori recitavano con costumi e trucchi economici, e venivano utilizzati semplici effetti speciali come la retroproiezione.

La produzione televisiva di “Khraniteli” (“Хранители; ossia “I guardiani”; 1991) sullo stesso canale televisivo di Leningrado aveva un aspetto simile. L’autore della musica e della voce narrante era Andrej “Djusha” Romanov, uno dei fondatori del gruppo rock Akvarium. La registrazione è stata a lungo considerata perduta, ma nel 2021 è stata pubblicata su YouTube. La prima online ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo. La pubblicazione americana “Variety” ha persino pubblicato un ampio articolo con vari dettagli sulle riprese.

4 / I primi giochi di ruolo tolkieniani si svolsero nel 1990, un anno prima del crollo dell’Urss

Già alla fine degli anni Ottanta si era formata in Unione Sovietica una numerosa sottocultura tolkieniana. Il nucleo di questa sottocultura era costituito da membri di vari movimenti giovanili: club di appassionati di fantasy, club di canto amatoriale, “kommunary” (i primi appassionati sovietici di giochi di ruolo) e hippy. Nel 1990, in Siberia, vicino a Krasnojarsk, si svolsero i primi Giochi dello Hobbit, un gioco di ruolo live-action su larga scala basato sulle opere di Tolkien, che in seguito è diventato un appuntamento annuale.

Negli anni Novanta, il tradizionale luogo di incontro dei tolkieniani era il parco moscovita Neskuchnyj Sad, soprannominato dai membri della sottocultura “Eglador”; il nome del primo regno elfico della Terra di Mezzo (poi Doriath).

Ogni giovedì vi affluivano giovani con mantelli realizzati con vecchie tende e scudi ricavati da cartelli stradali. In seguito, una folla eterogenea e spesso non esattamente sobria finì per riversarsi sul posto, procurando una cattiva fama all’intero movimento.

5 / L’amore per Tolkien in Russia non si è esaurito e gli ammiratori più accaniti sono diventati oggetto di ironia

Un nuovo impulso al movimento tolkieniano venne dall’adattamento cinematografico de “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson, con la sua trilogia uscita tra il 2001 e il 2003. Al censimento nazionale del 2002, circa 600.000 persone si sono identificate come elfi, hobbit o altre nazionalità fittizie! Alcuni non solo indossavano mantelli da elfo e si facevano crescere i capelli: i giornali dei primi anni 2000 riportavano di interventi di chirurgia plastica per allungare le orecchie.  E l’immagine caricaturale di un fanatico di Tolkien è rappresentata nella commedia russa del 2011 “Supermenedzher, ili Motyga sudby” (“Суперменеджер, или Мотыга судьбы”; ossia “Il supermanager, o la Zappa del destino”).

Non tutti i tolkieniani sono necessariamente appassionati di giochi di ruolo. Alcuni scrivono libri, poesie e canzoni basati sul mondo di Tolkien, e alcuni lo fanno a livello professionale. Nel 2017, ad esempio, nella metropolitana di Mosca è stata presentata in anteprima un’opera basata su “Il Silmarillion” in lingua elfica, con l’Orchestra presidenziale russa. I motivi di Tolkien si ritrovano nel lavoro solista della cantante rock Khelavisa/Hellawes (Natalia O’Shea), leader del gruppo folk “Mélnitsa”, e nelle canzoni del gruppo power metal “Epidémia”.

Tra i tolkieniani c’è anche chi studia il mondo inventato da Tolkien, approfondisce la biografia dello scrittore e traduce le sue opere inedite. E su Tolkien in Russia si tengono conferenze e seminari scientifici, si discutono tesi di laurea e si scrivono monografie.


LEGGI ANCHE: Giochi di ruolo dal vivo: come i russi sfuggono dalla banalità della vita quotidiana 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie