Come vivono oggi gli jakuti, il più grande popolo pagano della Russia?

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ANNA SOROKINA
Gli indigeni della Jacuzia sono istruiti e moderni. Tuttavia, molti di loro hanno mantenuto la fede pagana tradizionale e in speciali occasioni indossano i costumi nazionali. Ma cosa mangiano? Come suona la loro lingua? Che nomi hanno?

Gli jakuti (o sachá, come si autodefiniscono) sono un popolo unico in Russia, che vive nella regione più grande (la sua superficie è pari a dieci Italie) e più fredda del Paese, la Jacuzia. Costituiscono circa la metà della popolazione della Repubblica (466 mila su 990 mila abitanti; il resto sono russi, oltre 350 mila, o appartengono ad altre popolazioni indigene del Nord) e hanno conservato la loro identità per secoli.

La Jacuzia è una regione ad alto livello di salari, in quanto ospita importanti società di estrazione di diamanti, importanti centri di ricerca e il primo parco IT dell’Estremo Oriente, dove lavorano sviluppatori di giochi e app (anche se, naturalmente, nel Nord ci sono anche allevatori nomadi di renne). Qui guidano auto giapponesi con volante a destra, mangiano ramen e i giovani si vestono in stile k-pop. 

Ma gli jakuti hanno anche declinazioni contemporanee della loro cultura: musica (tra cui il rap jakuto), gioielli stilizzati come antichi amuleti, giochi sportivi nazionali come il tiro del bastone, il “mas tardyhyye” (noto anche all’estero con il nome di “Mas-wrestling”), o il trasporto di una pietra di 115 chili di peso. E inoltre gli jakuti sono ancora pagani.

Come suona la lingua jakuta?

Gli jakuti sono un popolo turco e la loro lingua, da un lato, è vicina al tataro e al baschiro (per esempio, il numero “uno” in tataro si dice “ber” e in jakuto è “biir”), ma dall’altro, ha molte costruzioni provenienti dalle lingue paleosiberiane.

Inoltre lo jakuto ha parole vicine al russo. Ad esempio, la parola “pentola”, che in russo è  “кастрюля” (“kastrjulja”) in jakuto è "kostүrүүҥke” (“kosturuunke”). 

La lingua jakuta è, insieme al russo, la lingua ufficiale della Repubblica di Sakha-Jacuzia. Viene utilizzata per comunicare in famiglia, nel lavoro d’ufficio e nei media al pari del russo. Le due lingue sono insegnate anche nelle scuole e nelle università. Più di 450 mila jakuti parlano la loro lingua madre, ovvero circa il 90% della popolazione totale. Ma, allo stesso tempo, il 90% degli jakuti parla anche il russo e due terzi di loro parla correntemente entrambe le lingue, stando ai dati del censimento russo del 2010. 

Un’altra particolarità interessante della lingua jakuta è che, nonostante la grande distanza tra gli insediamenti, gli accenti degli jakuti del Nord, del Sud e del Centro della repubblica non sono molto diversi. Ad esempio, l’espressione russa “просто так” (“prosto tak”; “così, semplicemente”) a Jakutsk suonerà come “meene” (“мээнэ”), mentre al Nord suonerà come “meele" “мээле”. 

La principale epopea letteraria degli jakuti si intitola “Olonkho” e consiste in lunghi poemi (fino a 30 mila caratteri) recitati da narratori. 

Come si vestono gli jakuti?

Gli jakuti hanno varianti estive e invernali dell’abbigliamento nazionale. In inverno, tradizionalmente indossavano cappotti di camoscio lunghi fino ai piedi, decorati con pellicce, oltre ad alti cappelli vaporosi. 

In estate, gli uomini indossavano camicie nere con cintura o caftani, mentre le donne abiti lunghi colorati di raso o seta. I cappelli di crine di cavallo proteggevano dal sole cocente. 

I gioielli tradizionali delle donne sono realizzati in argento con diversi motivi. Includono ornamenti per la testa, la schiena e le trecce; orecchini, collane, bracciali larghi e anelli. Riuscite a immaginare quanto sia pesante indossarli tutti insieme? 

Sia gli uomini che le donne hanno un accessorio insolito: un ventaglio di legno con crine di cavallo. Può essere di diverse dimensioni e forme, il suo manico può anche essere decorato in argento. Serve a tenere lontane le zanzare, un vero flagello in estate.

A differenza di molti altri popoli più assimilati, gli jakuti hanno il loro abito nazionale, anche se lo indossano molto raramente. Il più delle volte lo tirano fuori dall’armadio in occasione della loro festa principale, l’Ysyakh, che celebra il solstizio d’estate.

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Che fede professano gli jakuti?

Pagani moderni: è così che possiamo definire la maggior parte degli jakuti, che hanno conservato la loro fede tradizionale nonostante il battesimo di massa imposto nel XVII secolo, quando la Jacuzia divenne parte della Russia. La loro religione si chiama “Aar Ajyy” (“Аар Айыы”), ed è iscritta nel registro delle fedi della Repubblica insieme all’Ortodossia.

Secondo questa credenza, il mondo è composto da tre parti: il Mondo Superiore, dove vivono gli antenati ajyy degli jakuti, il Mondo Sotterraneo, dove vivono gli spiriti maligni, e il Mondo di Mezzo, dove vivono gli uomini. Il simbolo di questa trinità è il “Grande Albero Gigante”. 

Gli jakuti credono che gli spiriti ajyy non accettino sacrifici cruenti, quindi regalano agli dei qualcosa di delizioso, cucinano frittelle in loro onore e bevono kumis (latte di cavalla fermentato).

L’algyschyt (dalla parola “algys” che significa “cerimonia”) è la persona che esegue i riti di purificazione dagli spiriti maligni, ed è anche definito “incantatore di forze buone”. 

Ma non tutti questi incantatori possono diventare sciamani: gli jakuti ritengono che ciò richieda un dono speciale e che il processo di conversione sia legato a dolori inumani. In Jacuzia ci sono solo pochi sciamani e raramente appaiono in pubblico. 

Le credenze tradizionali sono rispettate anche dagli jakuti ortodossi, che sono più del 40%. 

Quanti e quali nomi hanno gli jakuti?

Gli jakuti hanno una varietà di nomi. Alcuni utilizzano nomi russi comuni: Evgenij, Mikhail, Natalja, Anna. Ma ci sono anche nomi tradizionali jakuti, come Sardaana, Ajsen, Arylkhaj. 

Molto diffusi sono i nomi “doppi”, composti da un nome russo e uno jakuto. Per esempio: Nikolaj-Serge, Aleksej-Khomustaan, Elizaveta-Tujaaryma. 

E non mancano i nomi occidentali, spesso di origine latina, come Rosalia e Diana. Capita anche che le persone abbiano all’anagrafe un nome russo o occidentale, ma che si facciano chiamare con la versione jakutizzata. Per esempio, Diana è Dajaana, Maria è Maaryja, Fjodor è Sүöder.

Cosa mangiano gli jakuti?

Cibi nazionali degli jakuti sono la carne, il pesce e il latte. In breve, il cibo deve aiutare a sopravvivere in queste terre dure. La carne più popolare è quella di puledro (non si mangia invece il cavallo adulto). Come spiegano gli stessi abitanti del luogo, ciò è dovuto al fatto che in passato molti puledri non riuscivano a sopravvivere all’inverno. La carne e le interiora vengono utilizzati anche per la produzione di salsicce. 

Il pesce, fresco o congelato, viene solitamente saltato in padella o fritto. Qui ci sono molti fiumi e laghi e non mancano certo coregone tozzo, cisco artico e muksun.

Le bevande a base di latte di mucca e di cavalla sono molto popolari. 

Ciò che invece non troverete nella cucina jakuta sono frutta e verdura, perché qui, dato il clima, non crescono quasi mai. Il dessert principale è la panna montata con frutti di bosco congelati o marmellata. 

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