Questo è di solito il modo in cui si riconosce immediatamente un “personaggio russo”. A tradirlo è l’accento marcato, sgradevole e caricaturale, che, secondo chi gira questi film, evidentemente, corrisponde all’“accento russo”.
“Questo mi ha sempre fatto imbestialire tantissimo nei film della Marvel. Hanno centinaia di milioni di budget e non possono permettersi un buon attore russo, o almeno un preparatore vocale…? Che sciatteria!”, scrive su Reddit czaremanuel.
“Sto guardando ‘Orange Is The New Black’ e, porca puttana, non sono riusciti a far sembrare neanche un paio di personaggi russi minimamente simili ai veri russi. Ogni volta che dicono qualcosa in ‘russo’ sbagliano ogni – ripeto, ogni – accento e il loro discorso è completamente incomprensibile”, osserva JenniferOrTriss.
“I russi sono sempre ritratti come cattivi, cosa che non sopporto. Ma, in molti film, gli attori che interpretano i personaggi russi non sanno parlare molto bene il russo, con errori di pronuncia molto evidenti, e con le sillabe sempre accentate in modo sbagliato. Se non fosse per le didascalie, riuscirei a malapena a capire cosa dice uno dei personaggi in questo spezzone di un film di supereroi americano”, scrive SomeHomestuckOrOther.
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“Boris. Perché sempre Boris?”
Se il personaggio è russo, allora state certi che si chiama Boris. Strano, visto che questo nome è ben lontano dalla cima della classifica dei nomi maschili più popolari in Russia. “La cosa peggiore è che sbagliano sempre dove cade l’accento. In russo non si dice Bóris, ma Borís” [pronuncia: Barís].
Ma se il nome dell’eroe non è Boris, probabilmente allora è Vladimir, Ivan o Aleksandr. Anche in questi casi spesso l’accento è sbagliato. Vládimir al posto del corretto Vladímir. Ívan invece del giusto Iván, e così via. Capita poi spesso che Vladimir venga abbreviato in Vlad (che invece è la forma abbreviata di un altro nome, Vladislav), ma di tutte queste imprecisioni e fastidiose storpiature non sembra importare niente a nessuno a Hollywood.
“Ah e c’è sempre un ‘Dimitri’”, scrive Entire-Guard. Il vero nome russo è Dmitrij.
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La regola sembra essere: usate il cirillico, come non importa. Molti ricordano ancora il più grande epic fail: il passaporto russo di Jason Bourne, dove il suo nome suona come Ashchf Lshtshfum! “A quanto pare hanno semplicemente attivato la lingua russa sulla tastiera e premuto i pulsanti della tastiera inglese…”, ricorda reptiloidruler.
Sì, proprio così. Ashchf Lshtshfum (Ащьф Лштшфум) non significa nulla. A chi non ha mai studiato il russo può sembrare convincente, ma per chi conosce anche solo un po’ l’alfabeto russo e sa leggerlo è come uno strano abbaglio visivo. E questo accade ovunque: basti pensare a “Independence Day” (1996) con l’inesistente città di Novosyoyrsk (voleva essere Novosibirsk), o a “Red” (2010) dove al minuto 45 c’è una combinazione di lettere che non significa nulla.
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“Avete dimenticato la scena del nightclub con le luci al neon blu/rosso/viola e un po’ di Techno pompata… Anzi hardbass pompata!”, interviene nella discussione captain_finnegan.
L’hardbass è uno stile di musica elettronica inventato in Russia tra la fine degli anni Novanta i primi anni Duemila. Ovviamente ne hanno sentito parlare anche a Hollywood e non ne possono più fare a meno. Un nightclub con questa musica è la location perfetta per un cattivo russo (di solito un boss della mafia russa): “Il sordido locale è sempre di proprietà di un boss. E i suoi scagnozzi sono sempre inquadrati mentre vanno dalla porta d’ingresso all’ufficio sul retro dove si occupano di affari criminali (picchiare un delatore, contare denaro di provenienza illecita, esaminare della droga, ecc.)” nota YannislittlePEEPEE.
A volte il club è sostituito da una “banja con ciccioni nudi”, con voci così rauche che quelle persone “sembrano aver iniziato a fumare ancor prima di nascere”.
“Avete dimenticato un cattivo russo ben vestito”, scrive ErwinRommel4419.
A Hollywood, i russi sono solitamente ritratti come i classici cattivi. I bravi ragazzi russi si contano sulle dita di una mano.
“Sai che un film ha una trama debole quando c’è un personaggio cattivo che non ha motivi reali per essere così cattivo, tranne il fatto di venire dalla Russia (come Andrei Sator nel film ‘Tenet’ di Christopher Nolan)”, scrive un altro utente.
“Gli uomini di solito sono bassi, con capelli a spazzola e vistose catene d’oro, mentre le donne sono molto alte e sexy”, dice mexus37. Inoltre, se il “cattivo” è donna, il 99% di loro sono spie.
Ogni personaggio di donna russa è una femme fatale, comprese ovviamente le spie. Sono durissime e fedeli al regime, donne fanatiche la cui mano assassina può tremare solo a una condizione.
“Una sexy spia russa tipo è cresciuta negli orfanotrofi, è una fredda assassina e usa il sesso come arma e lo ha già fatto più di mille volte. Ma non appena fa sesso con una spia americana sexy diventa anti-russa e non riesce più a ucciderlo”, chiosa demogorgon_king
Sì, non ha alcun senso, ma è così che si comportano quasi tutte le spie russe nei film di Hollywood.
Avete mai notato che nei film americani il Messico viene spesso mostrato con un filtro giallo o seppia, l’Australia con i suoi colori più vivaci super saturi e il Giappone di solito rappresentato di notte, con le luci al neon? Ebbene, la Russia ha un “filtro” blu e grigio.
“Non so chi abbia ideato la regola secondo cui Mosca debba essere colorata come una nave naufragata in fondo al mare”, scherza sam__izdat.
“La Russia è bluastra, a volte con una sfumatura di grigio”, aggiunge amandaxzee.
“Mettete un filtro blu, rendete il set leggermente nebbioso, filmate durante una giornata nuvolosa e boom, avrete la Russia praticamente in ogni film di supereroi”, dice PuzzleheadedMouse9
Probabilmente è il modo in cui i registi cercano di trasmettere il freddo clima russo (o il suo stereotipo), ma è come se si fosse ancora ai tempi dell’Urss comunista. Solo il Regno Unito può eguagliare la Russia in termini di “grigiore” nei film di Hollywood.
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“Il nonsense è che, secondo i film americani, non solo Mosca è blu, ma qui nevica sempre”, scrive Phantom_61
Sì, è vero che in Russia nevica sempre da qualche parte (dopotutto, la superficie totale della parte artica della Russia è di circa 3 milioni di chilometri quadrati, ovvero il 18% del Paese). Ma di certo questo non vale nella Russia centrale e, nello specifico, per Mosca.
Tuttavia, “la neve è presente tutto l’anno. Negli Stati Uniti può essere estate, ma quando i personaggi volano in Russia improvvisamente nevica e fa freddo”, osserva Bararumb.
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“Ogni immagine di apertura di Mosca nei thriller statunitensi contiene il Cremlino (con soldati in marcia opzionali), la neve. e una seria musica russa, indipendentemente dalla stagione”, scrive ChayD
La rappresentazione ormai canonica del Cremlino con il Mausoleo di Lenin sotto le sue mura ha giocato uno scherzo crudele ai produttori de “Gli ultimi zar” (“The Last Czars”) di Netflix. In una scena ambientata nel 1905 si vede in bella mostra il Mausoleo (che, ovviamente, fu costruito, e inizialmente in legno, solo dopo la morte di Lenin, avvenuta nel 1924).
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Che altro? “Bevono vodka come se non ci fosse un domani e come brindisi dicono ‘na zdorovje’, cosa che nessuno fa in Russia”, ricordano altri utenti.
Sì, e naturalmente si chiamano ancora “tovarish”, “compagno”, l’uno con l’altro, perché, si sa, la Russia a Hollywood rimarrà sempre comunista.
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