I russi si chiamano davvero ancora l’un l’altro “tovarisch”?

Kira Lisitskaya (Foto: Galleria Tretjakov; Mikhail Prekhner/MAMM/MDF)
Sì, c’è chi deve usare questa parola obbligatoriamente ogni giorno. Ma, più in generale, nella società il termine è ampiamente caduto in disuso…

“Amico, credici: sorgerà/ la stella dell’ammaliante felicità”. Sono versi del 1818 del poeta Aleksandr Pushkin, nella poesia “A Chaadaev”. E per dire “amico” usa la parola “tovarishch” (“Товарищ, верь: взойдет она/Звезда пленительного счастья”).

Si tratta con ogni probabilità della prima volta in cui la parola "tovarisch” (che nel russo di oggi significa “compagno”) è stata usata nella poesia russa . All’inizio del XIX secolo, quando furono scritti questi versi, la parola “tovarisch” aveva ancora una sfumatura di senso differente.

Fin dal 1802 in Russia, “tovarisch” indicava una posizione governativa, e significava fondamentalmente “vice”: “il tovarisch del ministro” era il “vice ministro”. Nella lingua russa prima del XIX secolo, “tovarisch” era anche usato per definire un partner commerciale che vendeva i vostri stessi prodotti, perché in effetti “tovarisch” deriva dalla parola “tovar” (“prodotto”; “merce”).

Nella sua accezione “amichevole”, “tovarisch” (come “amico”, non come “socio in affari”) entrò in uso come adattamento della parola francese “camarade”, ampiamente utilizzata nei circoli rivoluzionari d’Oltralpe a partire dagli anni Novanta del XVII secolo. Alla fine del XIX secolo, “tovarisch” in russo divenne un modo di chiamarsi dei socialisti.

L’aria “rivoluzionaria” alla parola “tovarisch” in russo del resto era data anche dal fatto che Pushkin l’avesse usata in quella sua poesia. Sappiamo che Pushkin simpatizzava per i decabristi, uomini che si ribellarono al governo dispotico dei Romanov. Inoltre, il filosofo Pjotr Chaadaev, a cui era dedicata la poesia, era un accanito critico del regime al potere. Quindi, il “tovarisch” era strettamente associato all’aria di rivoluzione.

In epoca sovietica, “tovarisch” (insieme a “grazhdanin”; “cittadino”) divenne una forma abituale per rivolgersi con cortesia a qualsiasi persona (tra cui i leader del partito). Dopo la fine dell’Urss questo modo di chiamarsi è stato associato all’epoca sovietica ed è caduto in disuso, soprattutto tra le giovani generazioni. 

Il comandante della Flotta del Baltico, il viceammiraglio Aleksandr Nosatov (a destra), riceve un rapporto dal capitano Ivan Kovalev (a sinistra), ufficiale superiore del pattugliatore Jaroslav Mudry, nel porto militare di Baltijsk

Nel russo colloquiale di oggi, “tovarisch” è usato in modo piuttosto ironico. Tuttavia, è ancora utilizzato ufficialmente nelle Forze Armate russe, dove è obbligatorio. I superiori e gli anziani che si rivolgono ai subordinati per questioni di servizio, li chiamano con il loro grado militare e il loro cognome (per esempio: “sottotenente Smirnov”), o solo con il grado militare, e in quel caso “tovarisch” va usato prima del grado militare: “tovarisch sottotenente” . I subordinati rivolgendosi ai superiori e agli anziani, li chiamano con il grado militare, aggiungendo prima la parola “tovarisch” (e non è loro consentito chiamare i superiori con il cognome). Quindi, alla fine, molti russi che prestano servizio nell’esercito usano ancora ufficialmente la parola “tovarisch” ogni giorno.

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