Nevicate record a San Pietroburgo: ecco come si fronteggiano tonnellate di neve

Aleksej Danichev/Sputnik
A vedere le immagini su Instagram è tutto molto romantico, ma per gli abitanti della “Venezia del Nord” ogni spostamento è una lotta con gli elementi della natura…

Il gennaio 2022 nella Russia nordoccidentale è stato eccezionale. Qui di solito non si registrano certo temperature estremamente basse come in Jacuzia, ma cadono nevicate abbondanti. E quest’anno sono state da record! Su Instagram questo si è tradotto in infinite foto da favola invernale, ma nella vita reale è una dura prova per i cittadini! I servizi comunali non fanno in tempo a spalare tutta quella neve, e la gente del posto si è trovata spesso, per uscire di casa, a doversi aprire la strada a colpi di pala.

Il tragitto quotidiano da casa al lavoro in questi casi assomiglia più a un percorso a ostacoli. Se sono caduti 15-20 centimetri di neve durante la notte, devi prepararti ad affrontare un’avventura da apripista. Prima di tutto, battere la neve, sprofondando fin quasi al ginocchio, passo dopo passo, fino alla fermata della metropolitana o dell’autobus.

Poi, se hai la fortuna di lavorare nel centro storico dell’ex capitale, affrontare il doppio rischio dello scivolosissimo ghiaccio nascosto sotto la neve e di quello che pende dalle grondaie, sotto forma di pericolose stalattiti che ogni tanto cadono.

La vita dei proprietari di automobili non è affatto più facile: l’arrivo della forza da sbarco degli spazzaneve crea ingorghi chilometrici in città. E consiglierei di parcheggiare l’auto all’aperto solo a chi ha un’ottima assicurazione kasko e una buona pala per liberare il veicolo al mattino. 

Il periodico rialzo delle temperature non migliora certo la situazione: i cittadini indossano stivali di gomma e calosce ed escono a impastare con i piedi la fanghiglia grigia di neve sciolta e fango, che non ha il tempo di asciugarsi.

Stavolta il colpevole del caos è stato il ciclone nordatlantico Nadia, che ha colpito la parte europea della Russia.

Tuttavia, gli abitanti di San Pietroburgo sono indomabili. Anche persone con disabilità sono uscite a sfidare la bufera, pala alla mano.

E una anziana sopravvissuta all’Assedio di Leningrado è uscita a spalare la neve davanti a casa sua, dopo che non riusciva a mettersi in contatto con i servizi pubblici preposti. 

Alcune anime coraggiose vanno anche in bicicletta in giro per il centro, e non solo i rider delle consegne del cibo.

Proprio per quanto riguarda i servizi di delivery, ci sono delle chicche: nei quartieri dormitorio, per esempio, i fattorini sono ricorsi all’uso delle slitte. 

Anche i gatti sono coinvolti nello sgombero della neve! 

E c’è chi se ne sta a casa a postare meme dell’anno scorso, come quello con il Cavaliere di bronzo che posa non sulla “pietra tuono” ma su un mucchio di neve.

O questo. “– Dimmi qualcosa di zozzo!” “– San Pietroburgo!”:

Alcuni abitanti intraprendenti hanno lasciato messaggi di protesta sui banchi di neve contro l’amministrazione cittadina sperando che questo li spinga a ripulire più velocemente. 

Le autorità hanno riferito che in un solo giorno, il 1º febbraio, sono stati rimossi dalle strade di San Pietroburgo oltre 42 mila metri cubi di neve, e, dall’inizio della stagione fredda, in totale più di 2,7 milioni. “È già adesso il doppio rispetto a tutto lo scorso inverno”, ha detto il servizio stampa, sottolineando che circa 1.200 persone e più di mille mezzi sono impegnati a liberare la città dalla neve e dal ghiaccio 24 ore su 24. 

Di fatto, gli abitanti di San Pietroburgo hanno ancora due mesi di queste condizioni a cui sopravvivere: la primavera non arriva mai troppo presto nel nord-ovest. Anche le marmotte Izhorik e Avgustina dello Zoo di Leningrado hanno confermato che non c’è da aspettarsi grossi miglioramenti. Mentre i loro “colleghi” negli Stati Uniti e in Canada celebravano il Groundhog Day, il Giorno della marmotta, gli animali russi sono rimasti a dormire. 

“Secondo la tradizione, se una marmotta esce dalla sua tana il 2 febbraio e, vedendo la propria ombra, si spaventa, la primavera arriverà entro sei settimane. Se invece la lascia tranquillamente, significa che non dobbiamo aspettarci altro freddo. L’inverno a San Pietroburgo quest’anno è moderatamente freddo e molto nevoso. I nostri piccoli e grassi Izhorik e Avgustina dormono profondamente nel loro nascondiglio e non si ci pensano neanche lontanamente a svegliarsi”, ha scritto sulla sua pagina VK lo Zoo di Leningrado. 


LEGGI ANCHE: Come fanno in Russia a liberare le città da quelle enormi quantità di neve? 

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie