Chi vive al Cremlino oggi?

Getty Images; Ilja Pitalev/Sputnik
No, non chi pensate. E anche se fin dagli anni Sessanta nessuno è più ufficialmente residente al suo interno, non manca chi abita tra le sua mura

Antica fortezza moscovita ed ex residenza degli zar russi, in passato il Cremlino ospitava non solo edifici governativi, chiese e musei. Ai tempi degli zar, non era molto lo spazio destinato unicamente alla corte reale: la maggior parte del Cremlino era occupata da strade trafficate, con le tenute nobiliari dei boiardi, i negozi degli artigiani, le residenze degli ecclesiastici e un paesaggio tipicamente cittadino. 

E il Cremlino fu abbastanza densamente popolato almeno fino alla metà degli anni Sessanta del XX secolo. Poco dopo la Rivoluzione vi si trasferì anche Lenin, seguito dai funzionari sovietici e dalle loro famiglie. Tutti coloro che vivevano all’interno del Cremlino e non avevano alcuna relazione con la nomenklatura sovietica furono invece sfrattati, e il loro posto fu progressivamente preso dagli “addetti ai lavori”. “Al Cremlino, come in tutta Mosca, c’era una lotta continua per gli appartamenti, che scarseggiavano”, ha scritto il rivoluzionario Lev Trotskij. Alla fine più di 2.000 persone legate al partito si trasferirono a vivere dietro le mura rosse!

La fine della storia del quartiere residenziale del Cremlino arrivò con Nikita Khrushchev, che nel 1955 vietò di vivere nella fortezza. Gli ultimi residenti procrastinarono e riuscirono a mantenere là la residenza fino al 1961, ma da allora in poi non ci sono più stati appartamenti dove sia possibile vivere in pianta stabile. Ma questo significa che nessuno abita al Cremlino? 

Il Reggimento presidenziale

Sul territorio del Cremlino, in un edificio storico dell’Arsenale ci sono le caserme dei soldati del Reggimento presidenziale, un’unità militare unica che assicura la sicurezza delle prime cariche dello Stato e difende i tesori del Cremlino. Questi soldati fanno anche la guardia d’onore alla Tomba del Milite Ignoto e al Mausoleo di Lenin, e partecipano a tutte le cerimonie. Sono un biglietto da visita del Cremlino, e hanno sempre un aspetto perfetto (persino la preparazione delle calzature della Guardia d’Onore è accuratissima: prevede un protocollo in sette tappe che dura quasi una giornata).

Vivono e si esercitano all’interno delle mura del Cremlino. Si alzano alle 6 del mattino. “Poi facciamo gli esercizi; corriamo per circa due chilometri. Ci alleniamo sul territorio del Cremlino, c’è un posto speciale per questo”, ha detto il soldato Nikolaj Tarov. Poi ci sono le ore di formazione e di addestramento militare. Il tempo libero inizia solo dopo le 18. La giornata del soldato si conclude con una passeggiata serale, ma anche durante questa tutti devono marciare in formazione. Luci spente alle 22.

Un soldato del reggimento presidenziale può andare di persona alle mura del Cremlino non prima di quattro mesi di servizio, e solo se ha buone referenze. I telefoni cellulari sono permessi, ma non c’è internet e non si possono scattare fotografie. Fumare è consentito ma c’è un posto speciale per farlo; bere alcolici è severamente proibito.

Quanti uomini compongano l’unità è un segreto militare. Il reggimento presidenziale è tradizionalmente considerato come un quadro di riserva del Servizio della Guardia Federale (FSO; “Federalnaja sluzhba okhrany”) che difende, tra gli altri, il presidente e gli alti funzionari.

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Fil e una decina di astori 

Ma ci sono altre guardie che vivono e sono in servizio al Cremlino. Sono Fil il gufo e una decina di astori. Questi rapaci, appositamente addestrati, custodiscono il patrimonio culturale da una piaga, i corvi che vivono sulla collina Borovitskij fin dai tempi antichi. 

È da molto tempo che i corvi sono scacciati dal Cremlino. Anticamente non erano graditi a causa della convinzione che fossero uccellacci del malaugurio. Si pensava che, se volteggiavano sul Cremlino, ci si dovesse aspettare una guerra o una carestia. Più tardi la lotta contro di loro è diventata più di senso pratico: i corvi sono attratti dal rivestimento in foglia d’oro sulle cupole delle cattedrali, e lo rovinano. 

Sono stati provati diversi metodi. Sotto Lenin, cercarono di spaventarli con i fucili, ma questi spari continui disturbavano il padre della Rivoluzione. Si passò così a un metodo meno cruento e rumoroso: fischi sonori con frequenze fastidiose per i volatili. Ma non funzionava granché. Poi, finalmente, nel 1973, al Cremlino prese servizio un distaccamento ornitologico e arrivarono i falchi. I falchi dimostrarono di non essere la scelta migliore. Vennero sostituiti dagli astori. Ma la notte non cacciano. Così dal 2013 c’è anche il gufo Fil e la difesa è ora attiva 24 ore su 24. “I gufi sono nemici naturali dei corvi. Ogni notte dell’anno volano lentamente sopra lo stormo di corvi e ghermiscono tutto ciò che possono raggiungere”, dicono dall’FSO.

Gli uccelli del Cremlino vivono nel Giardino Tajnitskij. Il loro compito principale non è quello di uccidere i corvi, ma di spaventarli. E funziona. Secondo gli addetto del Cremlino, i corvi ormai stanno alla larga dal Cremlino. 

P.S.: Il presidente non vive qui 

Nonostante il Cremlino sia la residenza ufficiale del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin non ci vive. Qui, nello storico edificio dei Dipartimenti del Senato di Mosca, costruito su ordine di Caterina la Grande, si trovano i suoi uffici di lavoro e di rappresentanza. 

Putin vive nella residenza di Novo-Ogarevo, nella regione di Mosca, in una casa padronale del XIX secolo, dove a volte tiene anche riunioni di lavoro.  


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