Dieci leggi non scritte del vivere a Mosca / CAPITOLO SECONDO

Ilya Pitalev/Sputnik, Russia Beyond
Come tutte le metropoli, anche la capitale russa ha regole tacite che bisogna conoscere e rispettare

Vi avevamo anticipato qualche tacita regola di condotta in questo pezzo, dove avevamo elencato alcune leggi non scritte che ogni moscovita doc conosce e rispetta. Ma l’elenco è ancora lungo, e abbiamo deciso di completarlo. Ecco allora qualche altra annotazione sui comportamenti che caratterizzano chi vive nella capitale russa.  

Non dimostrarsi particolarmente affettuosi nei confronti dei nuovi arrivati

Di solito lo si dimostra in forma privata, evitando chiassose dimostrazioni pubbliche di affetto: un atteggiamento definito “snobismo moscovita” che ricade addosso a chi è appena arrivato in città dalla provincia, e che viene spesso alimentato da quelle stesse persone che si sono stabilite da poco nella capitale.

Amare gli hamburger più della pizza

Osservando il rapporto che c’è tra i ristoranti di hamburger e le pizzerie di Mosca, ci si rende subito conto che i moscoviti hanno un debole per i panini con le polpette di carne macinata. In città si contano moltissimi locali specializzati in hamburger, da quelli più economici a quelli più gourmet. Forse solo i ristoranti di sushi riescono a superare la popolarità di questo fast food.

L’auto e l’iPhone non indicano per forza lo stato sociale di una persona

È piuttosto comune acquistare l’iPhone o l’auto nuova a rate, e spesso chi gira con un costosissimo cellulare di ultima generazione è sommerso dai debiti. Quindi il modello di telefonino o la macchina non danno alcun indizio utile sul conto in banca di una persona.

In metro evitare la linea viola al mattino e utilizzare quella verde chiaro 

La linea viola della metropolitana di Mosca è la più trafficata. Se vivete vicino a una delle sue ultime stazioni, ogni mattina il vostro viaggio in ufficio sarà un’odissea. 

Una delle linee più tranquille, invece, è quella verde chiaro. Chi può, infatti, cerca di sfruttare questi vagoni. 

Non dimostrare eccessivo interesse per San Pietroburgo

Di tanto in tanto ai moscoviti piace fantasticare di trasferirsi un giorno a vivere a Piter (così come la città del nord viene chiamata dai russi). In realtà è un pensiero che dura molto poco, e svanisce appena ci si chiede com’è trascorrere l’inverno nella fredda e umida San Pietroburgo, magari vivendo in uno dei tanti quartieri dormitorio lontani dal centro, senza cadere vittime dell’alcolismo.

Raccontare all’infinito la propria quotidianità su Facebook

Ogni minimo episodio di vita quotidiana meriterebbe un lungo post su Facebook; e state pur sicuri che ci saranno decine e decine di persone pronte a commentarlo, accendendo la discussione sul freddo, sui termosifoni troppo caldi, sullo stato dei marciapiedi o sulla maleducazione delle persone. 

Conoscere la “gente giusta” risolve qualsiasi problema

Che si tratti di trovare lavoro, di cambiare casa o di far entrare vostro figlio in una buona scuola, i contatti giusti a Mosca non hanno prezzo. Ovviamente ve la potrete cavare benissimo anche da soli, ma sicuramente un aiuto risolverà molte cose.

Non farsi fotografare vicino alle mura del Cremlino. E non essere mai entrati al Mausoleo di Lenin

I moscoviti non amano questo genere di cose. Se vedete qualcuno con la faccia impassibile che attraversa in tutta fretta la Piazza Rossa, sarà sicuramente un moscovita. Sarà molto difficile trovare un locale in fila per visitare il Mausoleo di Lenin o in posa come un turista sotto le mura del Cremlino.

Mosca è la capitale mondiale dei cinici

È questa la sensazione che spesso trasmette Mosca, anche se questo titolo viene attribuito ai residenti di molte altre metropoli, da Parigi a New York. Ma è risaputo che “Mosca non crede alle lacrime”, come recita il titolo di un famoso film. Perciò, se avete qualche problema non stupitevi se qualche cinico conoscente vi risponderà senza peli sulla lingua: “Perché dovrebbero importarmi i tuoi problemi? Ne ho già abbastanza dei miei”. 

Trascorrere ore in mezzo al traffico

È uno dei tanti paradossi di questa metropoli: anche se in macchina si tarda molto più tempo che in metro, anche se si rischia di restare a lungo bloccati nel traffico, ci sarà sempre chi preferisce spostarsi a bordo della propria quattro ruote - sintonizzati sulla propria radio preferita e magari in compagnia - piuttosto che infilarsi in un vagone della metro. Ci si mette il doppio del tempo per arrivare a destinazione? Non importa. La cocciutaggine è dura a morire.  

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