Per la prima volta dal crollo dell’Unione Sovietica, la Russia rischia di dover annullare la parata della Vittoria, che si celebra ogni anno il 9 maggio. La pandemia di Covid-19, che avanza lenta ma minacciosa anche nella Federazione (l’ultimo bollettino parla di 1.836 contagi in tutto il paese, di cui 1.226 a Mosca, e 9 morti), potrebbe infatti costringere il Cremlino a rinunciare alla sfilata militare per il 75° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
Secondo il portavoce del Presidente, Dmitrij Peskov, tutto dipenderà dall’evoluzione dei contagi nelle prossime settimane.
“L’evento è certamente in discussione - ha detto Peskov ai giornalisti -. Ad ogni modo non è ancora stata presa una decisione e i preparativi vanno avanti”.
Non si esclude una possibile sfilata senza spettatori. “La situazione ci impone di essere flessibili e questo non è il momento per discussioni ipotetiche. Posso solo dire che faremo di tutto per rendere omaggio all’eroismo del nostro popolo e del nostro paese, senza però mettere a repentaglio la salute pubblica”, ha detto il portavoce presidenziale.
Nel 2020 ricorre il 75° anniversario della vittoria dell'Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Grande Guerra Patriottica. Alla sfilata militare in Piazza Rossa assistono ogni anno numerosi capi di Stato.
È mai stata annullata in passato?
Nessun'altra festa in Russia può competere in termini di grandezza con le celebrazioni del 9 maggio: al giorno d’oggi la cerimonia è vista come un momento di festa nazionale per ricordare la fine di una guerra che in URSS ha causato più di 27 milioni di morti.
Ma i festeggiamenti hanno subìto un’interruzione poco dopo la fine del conflitto: dal 1947 al 1965 non si è svolta nemmeno una parata e il 9 maggio era un comune giorno lavorativo.
Sono varie le teorie che cercano di spiegare l’assenza delle celebrazioni in quel periodo: “Alcune ricordano lo ‘scontro’ fra Stalin e Zhukov: c’è chi sostiene che Stalin volesse minimizzare il significato della vittoria, sminuendo in questo modo la personalità del maresciallo", dice l'analista militare Dmitrij Safonov. Qui vi abbiamo raccontato perché il Maresciallo Zhukov, eroe della Seconda guerra mondiale, divenne nemico di Stalin.
Come sostiene Safonov, nel dopoguerra il paese si è ritrovato ad affrontare un periodo molto difficile; e così il Soviet supremo avrebbe deciso di rimandare la giornata di riposo dal 9 maggio al 1° gennaio: non vi erano soldi extra per i festeggiamenti, il paese era in rovina e doveva essere ricostruito”. Perciò la parata veniva organizzata solo in vista dei grandi anniversari: 1965, 1985, 1990.
Tra il 1991 e il 1994 la Piazza Rossa non ha ospitato la sfilata, tornata nuovamente in auge nel 1995 per il giubileo d'oro della vittoria sovietica. Da quel momento, l’evento è diventato un appuntamento annuale immancabile nell’agenda dei russi.
"Il coronavirus potrebbe essere l'unica causa che rischia di fermare una parata che si svolge ininterrottamente dal 1995. La situazione sarà più chiara verso metà aprile, quando il governo avrà un quadro più completo dell’efficacia delle misure adottate”, ha concluso Safonov.
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