In Russia sicuramente amiamo le feste nazionali e ne siamo orgogliosi. Festeggiamo il Capodanno per otto-nove giorni consecutivi (sì, questa è la nostra vacanza preferita…), poi vengono le feste “di genere” il 23 febbraio per gli uomini e l’8 marzo per le donne, e, naturalmente, non bisogna dimenticare il tradizionale lunghissimo ponte di inizio maggio: tre-quattro giorni liberi attorno al Primo maggio e poi la Giornata della Vittoria il 9, con le sue parate e il Reggimento immortale. E adesso, indovinate un po’, c’è un altro giorno di vacanza, il 12 giugno.
Di cosa si tratta?
Il nome ufficiale di questa festività è “Giornata della Russia” (“Den Rossii”). Ricorda l’adozione, il 12 giugno 1990, da parte del 1º Congresso dei deputati del popolo della Russia (organismo che era stato istituito con la riforma costituzionale sovietica del 1989) della Dichiarazione di Sovranità Statale della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (Rsfsr).
Che cosa?!
Mettendo da parte i termini burocratici, possiamo riformularlo come segue: il 12 giugno 1990, quando l’Unione Sovietica era in agonia, la Rsfsr (la Russia socialista, la più grande tra le 15 repubbliche che costituivano l’Urss), seguendo lo schema delle altre repubbliche, dichiarò la sovranità e stabilì che le sue leggi avevano valore legale superiore rispetto a quelle sovietiche.
Di fatto, ciò significava che Boris Eltsin, leader della Rsfsr, rivaleggiava con Mikhail Gorbachev, che rimaneva il presidente dell’Urss. Questo, combinato con i molteplici conflitti nazionali e il perseguimento dell’indipendenza delle altre repubbliche, portò alla dissoluzione dell’Urss l’anno seguente, il 25 dicembre del 1991. Così nacque la Federazione Russa come la conosciamo ora.
Parlando della Dichiarazione di Sovranità del 2001, il presidente Vladimir Putin ha sottolineato l’importanza di questo documento: “Ha segnato l’inizio della nuova storia del nostro Stato. La storia di uno Stato democratico basato sulle libertà civili e sullo stato di diritto”.
Quindi, il 12 giugno è “Giornata della Russia” dal 1990?
Non esattamente. L’anno successivo, il 12 giugno del 1991, la Russia (ancora Rsfsr) tenne le sue prime elezioni presidenziali, vinte da Boris Eltsin con il 57,30% dei voti. Dal 1992 il 12 giugno fu dichiarata festa nazionale e allora si chiamava “Giorno dell’adozione della dichiarazione di sovranità statale della Rsfsr”. Un po’ troppo lungo, non è vero? Quindi nel 2002 il nome ufficiale è stato cambiato in “Giornata della Russia”.
Molti, però, erroneamente lo chiamano “Giorno dell’Indipendenza”, sebbene la festa non abbia mai avuto un tale nome, almeno ufficialmente. Nel 2018, solo il 49% degli intervistati da parte del Centro Levada, una società di ricerca demoscopica, ricordava correttamente il nome della festività. Tuttavia, il numero è in crescita: nel 2006, solo il 23% dei russi sapeva cosa si stesse festeggiando.
Cosa fanno i russi nel giorno della Russia?
Citando il sito web del canale Ntv, la “Giornata della Russia” è “una grande festa patriottica, il simbolo dell’unità nazionale e della pace civile”. C’è un programma ufficiale: strade ed edifici sono decorati con la bandiera tricolore, si tengono concerti e si organizzano vari eventi (incluso un grande spettacolo sulla Piazza Rossa di Mosca), seguiti da fuochi d’artificio alla fine della giornata.
Allo stesso tempo, i russi sembrano passare la festa come un qualsiasi giorno di riposo (senza straviziare, anche considerato che quest’anno cade di mercoledì e si deve andare al lavoro il giorno dopo): passano il tempo con le loro famiglie, fanno passeggiate in città o al parco o semplicemente si rilassano un po’. Una cosa è certa: noi russi non siamo pronti a rinunciare a un giorno vacanza, anche se non siamo sicuri al 100% delle sue origini.
Le otto feste nazionali che vengono celebrate in Russia