L’estate 2017 nella Russia europea è insolitamente fredda e piovosa. Mosca da maggio ha visto un susseguirsi di piogge, temporali e addirittura neve. Il centro idrometeorologico russo ha confermato che si è trattato del maggio più freddo del secolo, e del secondo giugno più freddo. La temperatura media in giugno è stata di due gradi inferiore alla norma: 14,5 C° contro i 16,5 abituali.
Non è una sorpresa che un’estate così anomala stia impattando sull’economia e sulle scelte dei consumatori. Ecco cinque conseguenze che balzano agli occhi.
Agricoltura in ginocchio
Il settore agricolo è quello che più dipende dal meteo, e le piogge eccessive e le basse temperature stanno lasciando il segno. Secondo la Banca di Russia, il maltempo ha provocato uno slittamento nei tempi di coltivazione (semina e messa a dimora) di patate, cetrioli, pomodori, carote, cipolle e molto altro, tra le due e le quattro settimane. Ciò significa che il raccolto tarderà e sarà minore del normale. Solo l’82 per cento delle patate che avrebbero dovuto essere piantate, lo sono state, e solo il 77 per cento del totale delle verdure.
L’Unione nazionale degli assicuratori in agricoltura stima perdite potenziali che si aggirano intorno ai 2,6 miliardi di rubli (oltre 35 milioni di euro).
“Ma la maggioranza degli imprenditori agricoli non è assicurata, così la gran parte delle perdite sarà a carico delle aziende e questo potrebbe portare a un ulteriore rincaro del carrello della spesa dei russi e alla necessità di tornare a importare una quantità maggiore di cibo dall’estero”, spiega a RBTH Pavel Sigal, presidente di Opora Rossi, un’associazione di piccole e medie imprese. “In questa situazione, il governo dovrebbe prevedere dei sussidi per limitare l’aumento dell’inflazione”.
Inflazione in crescita
Le perdite del settore agricolo spingono infatti in alto i prezzi degli alimenti e questo influisce sull’inflazione. La Banca centrale russa ha dato notizia che a fine giugno l’inflazione ha accelerato, raggiungendo il 4,4%, a seguito dell’inaspettato rincaro degli alimentari dell’8,3%.
In questa situazione, la Banca centrale dovrà aggiustare i tassi di interesse e tenere in conto altri potenziali rischi. Almeno così pensano gli esperti del Ranepa (l’Accademia presidenziale russa dell’economia nazionale e della pubblica amministrazione), dell’Istituto Gaidar e dell’Accademia russa del Commercio estero. Una potenziale risalita della domanda dei consumatori e un indebolimento del tasso di cambio del rublo, potrebbero far impennare ulteriormente l’inflazione, dicono ancora gli esperti
Mutamento delle abitudini d’acquisto
Un’estate così fredda ha indotto molti a cambiare le proprie abitudini. Sono schizzate in alto le vendite di ombrelli e sono calate di molto quelle di gelati e bibite, in particolare di kvas.
I rivenditori segnalano un incremento delle vendite pari al 135% per quanto riguarda gli ombrelli, del 50% per gli stivali di gomma e del 21% per le playstation. E un calo di due volte nella vendita dei gelati, del 20% in quella della carne per gli shashlyk (gli spiedini russi di carne marinata), del 30% per quanto riguarda i condizionatori e tra il 15 e il 20% per quanto concerne l’abbigliamento. Alcuni brand stanno addirittura facendo sconti del 70% sulla collezione estiva.
Aumento della disoccupazione
Secondo il Ministero dello Sviluppo economico, il maltempo in Russia ha portato conseguenze anche sul tasso di disoccupazione. Il settore agricolo è quello più colpito, con un vero crollo nell’impiego (-15,4% rispetto al maggio dell’anno precedente), mentre commercio, hotel e ristoranti hanno segnato un -3,1%. In generale, il numero dei disoccupati in Russia è salito in un mese da 3,9 a 4,1 milioni.
Turismo interno apatico
Anche i resort turistici di Sochi e della Crimea stanno assistendo a un calo nel giro d’affari a causa del meteo. In giugno, dopo aver dato un’occhiata alle previsioni, molti hanno preferito volare a Cipro, dove il tempo era migliore.
Secondo l’agenzia online Level.Travel i resort russi hanno perso interesse rispetto allo scorso anno (calo dal 15 al 10%) e i turisti russi preferiscono Turchia (37%) e Grecia (14%), dove è più facile usare l’ombrellone e non l’ombrello. Gli albergatori e le agenzie turistiche stanno però tagliando i prezzi, e se presto spunterà il sole, potranno sicuramente rifarsi.
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