Un chirurgo trapianta un’ipofisi e dei testicoli umani in un cane randagio come esperimento. L’esperimento ha successo e il cane assume forma umana. Tuttavia, non si comporta come un uomo, ma come una bestia… e per molti tratti ricorda i proletari dei primi anni del potere sovietico…
***
Un famoso professore di chirurgia di nome Filipp Preobrazhenskij vive a Mosca in un enorme appartamento. Al suo interno ha un gabinetto dove esegue interventi chirurgici sperimentali. Ha già un discreto successo nelle procedure di ringiovanimento, ma vuole andare oltre.
Un giorno decide di trapiantare un’ipofisi e dei testicoli umani in un cane randagio, come esperimento. L’intervento ha più che successo, poiché il cane inizia ad assumere progressivamente l’aspetto di un essere umano…
Siamo a metà degli anni Venti del Novecento, i bolscevichi hanno da poco preso il potere e l’ordine sovietico viene progressivamente imposto. Il professore viene tormentato perché vive in un appartamento troppo grande per una persona sola, così le autorità gli fanno condividere una parte del suo appartamento con alcuni proletari. Lui non riesce proprio a comprendere e accettare le nuove regole. Non può immaginare di eseguire interventi chirurgici, cenare e dormire nella stessa stanza con quelle persone.
Nel frattempo, si diffondono le voci sul successo dell’intervento e la gente inizia a visitare la casa di Preobrazhenskij per dare un’occhiata al cane che si trasforma in un essere umano.
Ironia della sorte, mentre il creatore è contrario al nuovo ordine sovietico, il suo cane-uomo cade sotto l’influenza bolscevica. Il cane, precedentemente chiamato Sharik, ottiene i documenti e diventa Poligraph Poligrafovich Sharikov.
Nonostante l’aspetto umano, il suo comportamento è tutt’altro che umano. Assomiglia piuttosto a una bestia o, meglio, a una vera carogna. Sharikov molesta le cameriere del professore, gli ruba i soldi e, infine, scrive una denuncia contro il professore. E tutto questo mentre grida slogan politici.
Preobrazhenskij non ce la fa più ed esegue un intervento chirurgico inverso, rimuovendo gli organi umani da Sharikov, che, lentamente, si trasforma di nuovo in un cane.
LEGGI ANCHE: I cani nella letteratura e nella cultura russa
Questa storia presenta elementi di fantascienza, satira politica e sociale e umorismo medico. L’autore stesso era un medico, quindi i suoi primi scritti creativi erano per lo più dedicati a questioni del suo campo professionale, come “I racconti di un giovane medico” (da cui è stata tratta nel 2012 la serie tv britannica “Appunti di un giovane medico” (“A Young Doctor’s Notebook”, con Daniel Radcliffe e Jon Hamm).
Il professor Preobrazhenksij aveva un prototipo reale nello zio di Bulgakov, il professore moscovita Nikolaj Pokrovskij. Egli ispirò Bulgakov a diventare medico, aveva molti tratti del suo alter ego letterario e il suo appartamento reale era esattamente come quello descritto nel romanzo.
Oltre alla trama intrigante con elementi fantastici e fantascientifici, molto rari per quei tempi, “Cuore di cane” è una satira tagliente sull’ordine politico e sociale sovietico. Mostra un’enorme contraddizione tra la vecchia intellighenzia e il nuovo proletariato, che ha conquistato il potere assoluto, a volte con poca istruzione, ma capace di fare demagogia con gli slogan politici che ha imparato.
LEGGI ANCHE: Mikhail Bulgakov, lo scrittore sovietico più estraneo all’ideologia ufficiale
Le frasi critiche del professor Preobrazhenskij sui bolscevichi e sulle loro nuove regole sono diventate aforismi, citati molto spesso dai russi ancora oggi. Ecco alcune delle più note:
“Dio ti salvi, non leggere i giornali sovietici prima di pranzo”.
“Perché è stato rimosso il tappeto dalla scala d’ingresso? Karl Marx ha forse proibito di tenere tappeti sulle scale?”.
“Se io, entrando nella toilette, cominciassi, scusate l’espressione, a urinare fuori dalla tazza e Zina e Darja Petrovna facessero lo stesso, nel gabinetto inizierebbe lo sfacelo. Di conseguenza, lo sfacelo non è nei gabinetti, ma nelle teste”.
“Cuore di cane“ fu scritto nel 1925, ma nessuna rivista letteraria o casa editrice voleva averci niente a che spartire. “È un pungente pamphlet sulla contemporaneità e non può mai essere stampato”, reagì seccamente la censura.
Tuttavia, il manoscritto circolò in forma di “samizdat”. Le persone stampavano copie autopubblicate che passavano di mano in mano. Di conseguenza, negli anni Sessanta, una delle copie (con molti errori) raggiunse l’Occidente e vi fu pubblicata.
In Urss, l’opera vide la luce solo durante l’epoca della Perestrojka e della Glasnost. Nel 1987 fu pubblicata sulla rivista “Znamja”. Raggiungendo finalmente un vasto pubblico, l’opera fece scalpore. La gente ricordava come, leggendo il libro tutto d’un fiato, rimanesse scioccata da quanto fosse bello (e molti dicevano di leggere per la prima volta una simile satira sulla realtà sovietica).
Quasi subito, nel 1988, il libro fu adattato per il grande schermo e il film che ne risultò, diretto da Vladimir Bortko, è ancora considerato uno dei più grandi film sovietici di sempre e uno dei migliori adattamenti di un’opera letteraria.
Qui potete vederlo in russo:
E qui, su Perestroka.it, con i sottotitoli in italiano
LEGGI ANCHE: Cinque libri di Mikhail Bulgakov che vanno assolutamente letti
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email