Volete vedere come nasce un film?

Ufficio stampa
Uno dei più antichi studi cinematografici del Paese apre al pubblico. Adesso è in corso una interessante mostra sulle professioni del mondo del cinema che normalmente vediamo elencate soltanto nei titoli di coda. Qui vi sentirete parte di una troupe sul set!

Film e serie tv prodotti dallo “Studio cinematografico intitolato a Maksim Gorkij” (in russo: “Киностудия имени М. Горького”) fanno parte del patrimonio classico del cinema sovietico, russo e mondiale. “Diciassette istanti di primavera”, “Karnaval”, “Qui le albe sono quiete”, “Bim bianco dall’orecchio nero”, “Gostja iz budushchego” (ossia: “Ospite dal futuro”), “Brother”; questi e molti altri film sono largamente noti sia in Russia che all’estero.

Quest’anno, lo Studio Gorkij, fondato nel 1915, e quindi uno dei più antichi della Russia, aprirà al pubblico il suo museo, allestito nell’edificio principale dello Studio in via Sergej Ejzenshtein. Una parte può già essere visitata per conoscere le varie fasi della produzione cinematografica, vedere gli arredi, i vari oggetti di scena e i costumi, ma anche per provare a fare l’elettricista o il truccatore.

Abbiamo visitato la prima mostra, intitolata “Fuori dall’inquadratura: Ce n’è da vedere” (“За кадром: Есть что посмотреть”), aperta dal 31 gennaio al 12 maggio 2024 (clicca qui per info). “La nostra mostra è dedicata a coloro che sullo schermo non si vedono, alle persone conosciute da pochi, perché soltanto menzionate nei titoli di coda”, ci hanno detto i rappresentanti dello Studio. Infatti, alla produzione di un film partecipano centinaia di persone e figure professionali.

Venendo al museo, i visitatori assistono e, anzi, vengono coinvolti in varie fasi della realizzazione del film: partecipano alla discussione sulla sceneggiatura, disegnano lo storyboard, fanno dei provini e impostano le luci e i microfoni.

Tutti i dettagli dello spazio espositivo sembrano familiari. Sopra il tavolo dove avviene la discussione ci sono dei fogli del copione del film “Konets operatsii ‘Rezident’” (ossia: “Fine dell’operazione ‘Infiltrato’”, 1986), le cui sequenze sono state girate proprio in questi studi. 

Nello stand dove vengono proiettate varie scene della spy story “Diciassette istanti di primavera” (1973), sullo schermo si può “sfogliare” l’archivio dei provini che hanno preceduto le riprese. Un altro stand mostra lo storyboard del recente “Norimberga” (2023). Ci sono poi degli arredi di scena usati per l’horror “Kukolnik” (ossia: “Il Burattinaio”, 2023) e costumi originali dei film “Junost Petrá” (ossia: “La giovinezza di Pietro”, 1980) e “Posle dozhdichka, v chetverg…” (ossia “Dopo la pioggia di giovedì”, 1986).

Il cinema moderno non è pensabile senza la computer grafica, e alla mostra si può vedere come le immagini generate al computer si trasformano in personaggi “reali”.

La parte principale del museo dello Studio Gorkij sarà aperta nell’estate di quest’anno.

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