I dieci migliori film sovietici degli anni Ottanta (VIDEO)

Vasilij Pichul/Gorky Film Studio, 1988
La pellicola che ha raccontato la guerra nel modo più crudo e autentico, l’adattamento cinematografico più fedele di un capolavoro di Agatha Christie, il primo film sovietico con scene erotiche e molto altro, negli anni che portano al crollo dell’Urss

1 / “Ljubov i golubi” (1985)

Vasilij Kuzjakin, operaio di un complesso industriale per l’abbattimento, la lavorazione e il trasporto del legname, vive con la sua famiglia in un villaggio sperduto. Ha un hobby particolare: allevare colombi. La moglie Nadezhda, una donna dal carattere difficile, non accetta i suoi interessi e glielo rinfaccia costantemente. Un giorno, a seguito di un infortunio sul lavoro, Vasilij ottiene un buono per un viaggio in una località di mare dove riceve cure e fa la conoscenza di Raisa Zakharovna, con la quale nasce un legame sentimentale durante il soggiorno. Terminato il periodo di cure, anziché tornare dalla sua famiglia, Vasilij va a vivere con Raisa.

Questa tragicommedia sulle difficoltà delle relazioni familiari divenne una delle più amate dal pubblico dell’epoca. “Ljubov i golubi” (ossia: “Amore e colombi”) è basato sulla storia vera della famiglia di Vasilij e Nadezhda Kuzjakin, vissuti a Cheremkhо́vo, località siberiana di cui lo sceneggiatore del film, Vladimir Gurkin, fu cittadino onorario. Nel 2011 in quella stessa città è stato eretto un monumento ai protagonisti della tragicommedia.

2 / “Va’ e vedi” (1985)

È uno dei film più autentici e crudi sulla Grande guerra patriottica; la Seconda guerra mondiale. L’azione si svolge in Bielorussia, nel 1943. Lo spettatore osserva gli eventi con gli occhi dell’adolescente Fljora. Al posto di scontri colossali e vittorie gloriose, il pubblico vede la lotta di una persona comune per la vita attraverso la percezione del protagonista.

Il film ha ricevuto molti premi internazionali ed è diventato un vero successo nel mondo del cinema del XX secolo. Stando alle parole del regista Elem Klimov, durante la proiezione di “Va’ e vedi” (titolo originale: “Idi i smotri”) all’estero, poco distanti dalle sale erano presenti autoambulanze che portavano via gli spettatori più sensibili.

3 / “Gostja iz budushchego” (1985)

Questa serie di cinque episodi vede protagonista il giovane Kolja Gerasimov che, andando al negozio per comprare il kefir, si ritrova catapultato… in un futuro lontano. Il ragazzo si lancia in avventure cosmiche e cerca di salvare l’universo dai predoni spaziali con l’aiuto della sua nuova amica, Alisa Selezneva, una ragazza che viene dal futuro. 

“Gostja iz budushchego” (ossia: “Ospite dal futuro”) è basato sul libro di fantascienza “Sto let tomu vperjod” (ossia: “Cento anni più avanti”) di Kir Bulychjov. Alcuni critici fanno notare che, sebbene sia incentrata sul futuro, in realtà la pellicola racconta il passato e in particolare rispecchia a modo proprio la situazione degli ultimi anni dell’Urss.

4 / “Kin-dza-dza!” (1986) 

Su richiesta della moglie, il capocantiere Vladimir Mashkov si reca al negozio per comprare il pane e la pasta. Accanto alla panetteria Vladimir incontra un uomo, Gedevan, con un violino. Questi richiama l’attenzione del protagonista su un uomo scalzo che sostiene di essere un extraterrestre. Per dimostrare di dire il vero, lo sconosciuto mostra ai due uno strano oggetto da lui definito “macchinetta del teletrasporto”. Credendo lo sconosciuto fuori di testa, Mashkov attiva casualmente il dispositivo teletrasportando sé stesso e Gedevan in un torrido deserto di un altro pianeta.

La commedia ha esercitato un’enorme influenza sulla cultura del mondo russo: molte parole ed espressioni del film, divenute proverbiali, sono entrate nella lingua parlata.

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5 / “Assa” (1987) 

La protagonista, Anika, è un’infermiera che qualche anno prima rispetto agli eventi raccontati dal film aveva iniziato a frequentare uno dei suoi pazienti, Andrej Krymov, un pezzo grosso del mondo criminale, nonché responsabile di truffe finanziarie. In una giornata invernale a Jalta, Anika, in attesa del suo amato, prende in affitto una camera per una notte da un uomo soprannominato Bananan. Dopo questo evento, Anika inizia a prendere sempre di più le distanze dall’innamorato e trascorre del tempo con la sua nuova conoscenza. Krymov, allora, tenta di riconquistarla a modo suo, il tutto mentre cerca di ricavare un guadagno dal furto di un raro violino Guarneri.

Il film è diventato uno dei simboli principali della Perestrojka e del rock russo, esploso per l’appunto nella seconda metà degli anni Ottanta. Alle riprese parteciparono molti artisti rock famosi del tempo, da Viktor Tsoj della band “Kino” a Sergej Ryzhenko dei “Poslednij shans” (ossia: “Ultima chance”). 

6 / “Desjat negritjat” (1987)

Si tratta dell’adattamento cinematografico del giallo di Agatha Christie. Alcuni sconosciuti si riuniscono in un’isola lontana dopo aver ricevuto l’invito di una persona misteriosa. Tuttavia, una volta arrivati scoprono che il proprietario dell’enorme villa non è presente, ma con una sua registrazione vocale accusa ogni ospite di aver commesso un omicidio. Nessuno intende confessare, eppure iniziano tutti a morire uno dopo l’altro senza via di scampo.

“Desjat negritjat” (titolo originale: “Ten little niggers”, tradotto in italiano con “Dieci piccoli indiani”) è stato il primo adattamento cinematografico a conservare il nome originale del romanzo. Molti critici osservano che l’interpretazione sovietica del giallo di Agatha Christie è uno dei pochi adattamenti fedeli all’opera originale. Inoltre, lo si può considerare il primo thriller sovietico.

7 / “Iglá” (1988)

“Igla” (ossia: “Ago”) è uno dei pochi film sovietici a mostrare le conseguenze dell’assunzione di droga. Moro, il protagonista, torna nella terra, ad Alma-Ata (l’attuale Almaty, Kazakistan), e ricorda la ragazza che un tempo aveva amato, Dina. Tuttavia, quando la incontra, Moro capisce che è una tossicodipendente e decide di aiutarla a liberarsi dalla dipendenza. Dopo alcuni tentativi falliti, il protagonista si risolve a eliminare il problema alla radice e inizia a dare la caccia agli spacciatori.

I ruoli principali sono stati interpretati dal leggendario artista rock Viktor Tsoj dei “Kino” e da Pjotr Mamonov della band “Zvuki Mu”, i quali debuttarono nel cinema proprio con questo film. Gran parte della colonna sonora fu appositamente realizzata dai “Kino” e la canzone “Zvezda po imeni Solntse” (ossia: “Una stella chiamata Sole”), cult assoluto in Urss, è un pezzo di successo ancora oggi.

8 / “La piccola Vera” (1988) 

La storia è incentrata su Vera, una ragazza appena diplomata che conosce già il fumo di sigaretta, l’alcol e le discoteche. I genitori non comprendono il suo stile di vita e quando le trovano 20 dollari (possedere valute estere era un reato in epoca sovietica) la minacciano attraverso il fratello maggiore, una figura che Vera teme profondamente. In una discoteca la protagonista conosce Sergej e da questo incontro casuale nasce una relazione burrascosa. Tuttavia, i genitori non accettano in alcun modo questo legame, che minaccia seriamente di distruggere la famiglia.

Il film è notevole innanzitutto per la sua audacia; del resto “La piccola Vera” (titolo originale: “Malenkaja Vera”) fu il primo film in Urss a mostrare apertamente l’atto sessuale, motivo per cui divenne un simbolo del tutto originale della Perestrojka e dell’emancipazione. Fu dopo la première del film che sui grandi schermi sovietici iniziarono a comparire quei temi precedentemente considerati tabù: prostituzione, crimine, violenza domestica e molto altro. 

9 / “Cuore di cane” (1988)

Si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo racconto di Mikhail Bulgakov. Un randagio di nome Sharik si ritrova nella casa del professor Preobrazhenskij, dove viene coinvolto in un esperimento che prevede il trapianto di un’ipofisi umana in un cane. Sharik assume gradualmente le sembianze di un essere umano, con una serie di conseguenze non proprio piacevoli per tutti.

Il film è una satira tagliente al bolscevismo: la trama viene spesso interpretata come un’allegoria dell’erroneo tentativo comunista di cambiare radicalmente l’umanità. Per molti anni il racconto è stato vietato in Urss e la prima edizione ufficiale fu pubblicata nel 1987, solamente un anno prima rispetto alla première del film. 

10 / “Interdevochka” (1989) 

Gli eventi del film vedono protagonista un’infermiera, Tanja (abbreviazione del nome Tatjana), che nel tempo libero si prostituisce. L’esistenza per lei non è semplice, dopotutto la prostituzione è un reato, ma grazie al suo fascino Tanja riesce a evitare i guai. La sua vita cambia radicalmente dopo che uno dei suoi clienti stranieri la sposa e la porta in Svezia. Tuttavia, neanche lì Tanja riesce a trovare una soluzione ai problemi che la opprimono e comprende che liberarsi dalle catene del suo passato da prostituta è tutt’altro che semplice.

La pellicola è basata sull’omonimo racconto di Vladimir Kunin, che fu un grande successo all’epoca della Perestrojka. Per di più, “Interdevochka” (traducibile come “Ragazza internazionale”), fu il primo film in Urss a non essere stato realizzato con i fondi pubblici.

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