Perché il pittore Ilja Repin mangiava il fieno?

Kira Lisitskaya (Foto: imagebroker; IMAGO/Global Look Press)
Come molti altri (tra cui Lev Tolstoj) nella Russia zarista di fine Ottocento, lui e la moglie erano vegetariani convinti. E di questo ingrediente così particolare si dicevano entusiasti

All’inizio del XX secolo, a Pietroburgo si parlava molto di uno strano piatto gastronomico: il brodo di fieno.

Gli amici che andavano a trovare Ilja Repin, autore dei celebri “I battellieri del Volga” e “Ivan il Terribile e suo figlio Ivan il 16 novembre 1581”, tornavano stupefatti quando la moglie del pittore, Natalja Nordman-Severova, offriva loro bistecche di mirtilli palustri, zuppa di fieno e altri piatti che non contenevano carne.

“Autoritratto con Natalija Nordman-Severova”, dipinto del 1903 di Ilja Repin

La moglie di Repin era una convinta vegetariana e crudista, cosa che all’epoca scioccava molte persone. Nel 1911 scrisse “Il libro culinario per gli affamati dedicato agli ‘strasazi’”. Una delle ricette del libro era appunto il brodo di fieno che tanto piaceva ai Repin.

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La ricetta di questa “delizia” vegetariana è molto semplice. Nella pentola bisogna mettere del fieno, cipolle finemente tagliate, foglie di alloro, pepe e sale. Versare poi dell’acqua bollente e mettere la pentola sul fuoco per un po’ di tempo. Secondo la Nordman, questo brodo mantiene sazi per 24 ore, fa bene ai reni e può essere usato per le zuppe vegetariane.

Nel 1912, in una delle sue lezioni sull’alimentazione vegetariana, la donna spiegava: “Mi viene chiesto spesso, come mai mangiamo fieno e erbe; se mangiamo questa roba in casa, nella stalla o sul prato, e quanta ne mangiamo. Molti credono che sia uno scherzo, ad alcuni sembra addirittura offensivo offrire alle persone cose che finora soltanto gli animali hanno mangiato!”

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Per quanto riguarda Repin, non si lamentava della cucina di sua moglie, anzi. In una lettera a un suo amico, il pittore scrive: “Il brodo di fieno, di radici e di erbe: ecco l’elisir della vita. Mi sento completamente sazio per 9 ore. Il mio corpo è ringiovanito, sono diventato più resistente quando cammino e faccio ginnastica e sono anche molto più ispirato nell’arte”.

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